TARTARUGHE

...tutto ciò che ha a che fare con le tartarughe...

 
 

NOTA

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Non sono un veterinario e questo è un Blog Amatoriale, pertanto, malgrado la cura posta nella raccolta del materiale, non posso assumermi la responsabilità totale delle informazioni riportate. In caso di seri problemi riguardanti la salute delle tartarughe, consiglio sempre e comunque di rivolgersi a persone qualificate e competenti.
Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
Se questo dovesse avvenire, vi chiedo gentilmente di contattarmi e in breve tempo verrà rimosso tutto il materiale non autorizzato.
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IL BRANCO

immagine5 Testudo Hermanni :
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immagine5 Trachemys Scripta :
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 - Barracuda
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LE MIE BELVE

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Messaggi di Maggio 2006

Post N° 212

Post n°212 pubblicato il 08 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Un’alimentazione corretta è una cosa fondamentale per la vita delle tartarughe, tant’è che la maggior parte delle patologie più comuni e la morte entro il primo anno di vita, sono riconducibili ad una dieta errata.
Le tartarughe del resto sono particolarmente sensibili agli squilibri alimentari, soprattutto per quanto riguarda il calcio e le proteine.
Le informazioni scientifiche sui fabbisogni nutritivi delle tartarughe sono abbastanza carenti e per questo in continua evoluzione. Studi recenti hanno permesso di ottimizzare la dieta delle diverse specie e a volte hanno dimostrato che i vecchi concetti su cui si basava l’alimentazione, erano incompleti o errati.
Per quanto riguarda l’alimentazione, le tartarughe di terra possono essere divise in vegetariane o onnivore.
Le prime si alimentano esclusivamente di vegetali mentre le seconde integrano la propria dieta con insetti, invertebrati o carogne, ma comunque questi ultimi, non rappresentano la dieta base per nessuna tartaruga terrestre.

Le tartarughe vegetariane
L’alimentazione di una tartaruga vegetariana deve essere basata esclusivamente su alimenti di origine vegetale con predilezione verso quegli alimenti ricchi di fibra, vitamine e calcio ma poveri di grassi e proteine.
Un’alimentazione completa è composta dal 90% da erbe di campo e da vegetali in foglia quali dente di leone, trifoglio, ravizzone, insalata romana, lattuga, radicchio, prezzemolo, foglie di carota, cardi e fiori (di rosa, geranio, nasturzio o ibuscus). Frutta, ortaggi (meloni, pomodori, mango, ananas, mele, pere, peperoni dolci, anguria, zucchine ecc.) e brassicacee (cavolo, cavolini di Bruxelles, verza, cavolfiori, verza), devono rappresentare il restante 10% o meno della dieta. Tutti questi alimenti devono essere somministrati alternati il più possibile e integrati con complessi vitaminici ricchi di vitamina D3 per l’assimilazione del calcio e calcio (si può acquistare in farmacia dell’economico carbonato di calcio o più semplicemente “grattugiare” dell’osso di seppia). Da non sottovalutare che un’alimentazione ipervitaminica può essere molto dannosa quindi è bene somministrare vitamine non più di una volta a settimana. Un’alimentazione ricca di calcio invece non comporta particolari problemi in quanto questo viene espulso con le feci, ma per non correre inutili rischi anche il calcio è più che sufficiente somministrarlo una volta a settimana.
Gli alimenti assolutamente da evitare sono tutte le proteine animali (carne, latticini, cibo per cani o gatti ecc), i legumi (fagioli, piselli ecc), gli avocado, le banane, il pane, la pasta.
Quando è possibile, la cosa migliore sarebbe permettere alle tartarughe di scorrazzare liberamente in un giardino affinché si nutrino liberamente di erbe di campo.
Le tartarughe di tempo se alimentate in modo eccessivo sia quantitativamente che qualitativamente, in un anno, possono crescere anche fino a 5 volte rispetto a tartarughe cresciute allo stato naturale. Questa notevole crescita rapita non è però una cosa salutare per il metabolismo e diminuisce la sopravvivenza delle stesse, a lungo termine.
Uno dei problemi più evidenti di un’errata alimentazione, è la crescita anomala del carapace. La cosiddetta “piramidalizzazione” degli scuti, dovuta ad un’alimentazione o troppo eccessiva, o iperproteica, o squilibrata rispetto al calcio, fosforo e vitamine.
 
Le tartarughe onnivore
Per le tartarughe onnivore, la parte più consistente dell’alimentazione, deve essere rappresenta dagli alimenti elencati per le tartarughe vegetariane, ma questa deve essere integrata per circa un 15%  con alimenti di origine animale quali pezzetti di carne, lombrichi, larve della farina (Tenebrio molitor), kaimani (Zoophobas morio), lumache, chiocciole, grilli e talvolta cibi per cani di ottima qualità e di tipo magro.

L’acqua
L’acqua è un elemento indispensabile per le tartarughe, sia per quelle che si nutrono di vegetali freschi che per quelle originarie degli ambienti semiaridi, per questo motivo non deve mai mancare per non andare incontro a problemi di disidratazione, gotta, calcoli e patologie renali.
Le tartarughe spesso non bevono da un recipiente come i cani, ma preferiscono immergersi completamente nella bacinella e aspirare l’acqua dalle narici che, tramite una fessura presente sul palato, sono in contatto con l’interno della bocca. Per questo motivo la bacinella non deve essere troppo profonda e comunque deve permettere alle tartarughe di uscire facilmente. Una volta immerse le tartarughe di solito defecano e urinano, per questo l’acqua va cambiata regolarmente.


 
 
 

DOVE COMANDANO LE TARTARUGHE

Post n°211 pubblicato il 08 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Quando ad Aldabra nasce un bambino i genitori lo "presentano" a una tartaruga, che sarà la sua protettrice fino a quando si sposerà. Questi antichi rettili, comparsi sulla Terra prima dei dinosauri e da sempre simbolo di longevità e saggezza, hanno trovato sulla piccola isola dell'Oceano Indiano, nell'arcipelago delle Seychelles, il loro paradiso. Aldabra, infatti, ospita e protegge due specie di tartarughe, una marina e una terrestre, inserite nella "Lista rossa" come animali in grave pericolo di estinzione. Si tratta della tartaruga terrestre gigante (Geochelone gigantea) che supera il metro di lunghezza e può pesare fino a 230 chili e della tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata), che vive nelle acque costiere e depone le sue uova sulle spiagge di Aldabra. In questo piccolo atollo delle Seychelles la popolazione di tartarughe giganti, con circa 150mila individui, è la più vasta del mondo e quella di tartarughe embricate è una delle cinque più grandi esistenti sul Pianeta. Per questo l'isola è stata dichiarata Parco nazionale e gli studiosi del Centro di Ricerca di Aldabra si dedicano, insieme agli abitanti, alla salvaguardia di questi antichi ospiti. La tartaruga gigante è originaria dell'isola di Aldabra e in passato era diffusa in tutto l'arcipelago delle Seychelles. Ma fra il 1600 e il 1700 scomparve dalle altre isole a causa dello sterminio attuato dai naviganti di passaggio, che si cibavano delle sue carni. Le coste rocciose e difficilmente accessibili di Aldabra hanno però salvato la popolazione presente sull'isola. Nel 1960 le tartarughe giganti si trovarono nuovamente vicine all'estinzione: ad Aldabra fu costruita una pista d'atterraggio che mise in pericolo il prezioso e delicato ecosistema. Ma sulla base di uno studio condotto dall'Università di Cambridge, che riconosceva l'atollo dell'Oceano Pacifico come uno dei luoghi ecologicamente più ricchi del mondo, intervenne l'Unesco: nel 1982 Aldabra è stata riconosciuta patrimonio dell'umanità. Ora la tartaruga gigante è lontana dai pericoli e sull'isola la sua lunga vita, che dura più di 100 anni, scorre tranquillamente. La giornata è scandita da poche e pigre attività: un bagno nel fango per liberarsi delle zanzare e soste sotto gli alberi in cerca delle foglie di cui si nutre. La stagione più delicata è quella della riproduzione: non essendo un animale molto socievole non ama avere intorno estranei durante l'accoppiamento, che avviene fra febbraio e marzo, e la deposizione delle uova. I piccoli nascono fra i 98 e i 200 giorni dopo, a seconda della temperatura alla quale giacciono le uova: se sono esposte ad alte temperature si schiuderanno prima. Questo fattore influenza in tutte le specie di tartarughe anche il sesso dei nascituri: femmine quando la sabbia che custodisce l'uovo è calda, maschi se è fredda. Sfratto dal guscio "air-bag". Depone le uova sulla spiaggia anche la tartaruga embricata, che per dare inizio a una nuova generazione esce dalle calde acque dell'oceano Pacifico e si trascina sulla sabbia dell'isola di Aldabra. Qui cerca il luogo adatto dove scavare per mettere al sicuro i piccoli, in attesa che le uova schiudano. Questa specie, che vive anche ai Caraibi, alle Maldive e in alcune isole intorno all'Australia, deve il suo nome alla disposizione delle placche cornee del guscio, i cui margini sono sovrapposti gli uni agli altri come le tegole (embrici) di un tetto, per proteggerla più efficacemente da eventuali scontri con le barriere coralline o gli scogli. Alla particolare disposizione delle piastre deve però anche la sua "rovina". In passato è stata infatti cacciata non per le sue carni, che sono molto velenose, ma per il suo guscio, utilizzato per realizzare oggetti di vario genere.Un mercato così florido da portare all'uccisione, dal 1970 a oggi, di più di un milione di individui. Ora la caccia è stata vietata e il commercio di oggetti costruiti con il guscio di questo rettile è illegale in 130 Paesi. Ad Aldabra nessuno mette in pericolo la sua vita. L'attenzione è concentrata in particolare sulla protezione dei nidi. Le uova e i piccoli, facile preda di uccelli e mammiferi e vittime di passanti poco attenti, sono infatti molto vulnerabili. Illuminazione sotto controllo. Sull'isola molte zone sono off limits durante il periodo della deposizione. Infatti, tenendo anche conto dei turisti che visitano l'arcipelago proprio con lo scopo di vedere le sue tartarughe, è necessario evitare che il nido venga inavvertitamente distrutto. Per i neonati esiste poi un altro problema: le luci artificiali di case e locali in prossimità della spiaggia possono ingannarli e far loro sbagliare rotta. Le baby tartarughe infatti pare si orientino verso il mare seguendo il riflesso della sua superficie. Ad Aldabra, poco prima che i piccoli intraprendano il loro viaggio, l'illuminazione delle coste è tenuta sotto controllo e sguardi attenti seguono il cammino delle neonate tartarughe verso l'oceano. Qualche accorgimento, tanta passione e un ecosistema integro hanno permesso di salvaguardare le due specie di tartarughe, con la speranza che in futuro possano colonizzare altre isole e altre spiagge. 

 
 
 

COME FAVORIRE LA RIPRODUZIONE

Post n°210 pubblicato il 08 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Per favorire la riproduzione bisogna osservare alcuni punti indispensabili:
1- Disporre di animali da tempo abbituati alla vita in cattività, meglio se a loro volta già nati in allevamento.
2- Disporre di soggetti riproduttori in perfette condizioni: animali debilitati o malati avranno altro per la testa che pensare a riprodursi.
3- Aver ricreato le condizioni più adatte alla specie allevata, in fatto di temperatura, luce e spazio.
4- Incentivare con un periodo di latenza o un periodo di abbassamento termico i ritmi riproduttivi (sviluppo ovarico e spermioistogenesi).
5- Mantenere il rapporto adatto 1:2 .
6- Disturbare meno possibile gli animali durante i loro approci
7- Fare attenzione al punto di possibile deposizione delle uova: che non sia troppo frequentato da altri soggetti e che abbia un substrato morbido. Dove depongono le uova sarebbe meglio se è oscurata!

 
 
 

Post N° 209

Post n°209 pubblicato il 05 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

ANNUNCIO

Chiunque sia interessato a vedere pubblicate foto o testi sulle proprie Testuggini mi contatti in messaggeria.

Le foto già pubblicate, potete trovarle nella sezione:
"LE NOSTRE FOTO"

 
 
 

ANATOMIA SCRIPTA ELEGANS

Post n°208 pubblicato il 05 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

La Corazza
Indubbiamente ciò che distingue le tartarughe dal resto degli animali e la simpatica corazza che li attornia, essa serve aproteggere il corpo dell'animale ed è il frutto di un adattamento ambientale che dura da almeno 200 milioni di anni.
La corazza si divide in due parti: una parte superiore chiamata CARAPACE ed una inferiore detta PIASTRONE entrambe le parti sono formate da placche saldate tra di loro che hanno la caratteristica di rigenerarsi in continuazione formando diversi strati. contrariamente a quello che si pensa dal numero degli strati non e possibile capire l'eta della tartaruga esso piuttosto dipende dalle condizioni ambientali. Nel Carapace troviamo le placche cervicali, le pleurali, le vertebrali e le marginali; nel Piastrone invece troviamo le omerali, le pettorali, le addominali, le femorali e le anali come si puo vedere dai diagrammi.
L'apparato scheletrico
L'apparato scheletrico della Scripta Elegans paragonato a quello di un anfibio ha una maggiore quantita di ossa rispetto alla cartilagine. Lo scheletro si divide in due parti: Esoscheletro (Carapace e Piastrone) ed Endoscheletro cioe la parte interna. Le ossa sono formate da un tessuto connettivo mineralizzato, all'interno sono leggermente cave e trova posto il midollo che produce i globuli bianchi e rossi. La colonna vertebrale e composta da 40 o 50 vertebre che si dividono tra cervicali, dorsali, sacrali e caudali. Le costole sono corte e saldate al carapace. Gli arti posteriori sono formati dal femore che parte dal Bacino, poi abbiamo Tibia e Perone, Tarso e Metatarso e le falangi. Gli arti anteriori invece da Scapola, Omero, Radio, Ulna e falangi. Nel capo piu che una scatola cranica vera e propria abbiamo poderose ossa mascellari.
L'apparato muscolare
L'apparato muscolare della Scripta Elegans non differisce sostanzialmente da quello degli altri vertebrati. I muscoli sono formati da microfilamenti che tendendosi provocano il movimento Abbiamo tre tipi di muscoli: i volontari che sono attaccati attraverso i tendini alle ossa e sono i responsabili dei movimenti voluti dalla tartaruga; poi abbiamo i muscoli cardiaci che formano la pareti del cuore ed infine i muscoli involontari che si trovano sul tratto digestivo sulle pareti della vescica e vicino ad altri organi questi ultimi muscoli non possono essere controllati dalla tartaruga e generalmente sono attaccati o al Piastrone o al Carapace. Sicuramente i muscoli degli arti superiori sono piu' sviluppati rispetto a quelli anteriori.
L'apparato respiratorio
La respirazione consente alla Scripta Elagans di scambiare attraverso l'aria l'ossigeno con l'anidrite carbonica. L'aria entra dentro la Glottide una specie di valvolina che si apre durante la respirazione e che è situata sotto la lingua, prosegue attraverso il breve tratto della Laringe ed arriva ai due bronchi collegati ai polmoni. All'interno dei polmoni abbiamo i bronchioli cioe tanti piccoli tubicini che finiscono in delle piccole sacche chiamate Alveoli; qui avviene lo scambio dell'ossigeno in cambio di diossido di carbonio.
Una curiosita puo' essere rappresentata dal fatto che la Scripta Elegans riesce a stare tanto tempo in immersione perché immette acqua all'interno della faringe molto vascolarizzata, funzionando in qualche modo da branchia
L'apparato digerente
La Scripta Elegans non e dotata di denti ma di un becco corneo che gli consente aiutandosi con gli arti anteriori di strappare brandelli di eventuali prede. Il cibo dalla bocca passa all'esofago quindi allo stomaco; la digestione prosegue nel piccolo intestino e finisce nell'ultimo tratto, detto grande intestino piu corto del primo e di diametro maggiore poi l'ano. E' molto importante sottolineare la presenza di un grosso fegato e di un sacchetto per la bile. L'apparato urinario invece e composto da due reni che si riversano attraverso l'uretere in una cloaca. L'urina puo comunque essere trattenuta in una sorta di vescica.
L'apparato circolatorio
Il cuore delle tartarughe ha due orecchiette e un solo ventricolo, e in quest'ultimo si notano accenni di divisione per la presenza di un setto parziale. Tutto il sangue venoso giunge al cuore attraverso due vene cave anteriori e una vena cava posteriore e passa nell'orecchietta destra; da qui entra nel lato destro del ventricolo e alla concentrazione viene spinto nell'arteria polmonare e nell'arco aortico di sinistra. Dall'arteria polmonare il sangue raggiunge i polmoni, dove viene ossigenato, e ritorna al cuore attraverso le vene polmonari e l'orecchietta sinistra. Il sangue scende nella parte sinistra del ventricolo e viene infine pompato nell'arco aortico di destra da dove passa nell'aorta dorsale.
Il sistema nervoso
Il sistema nervoso della scripta elegans è formato dal cervello, da una corteccia spinale e dai nervi; in essi sono presenti i neuroni cioe particolari cellule che trasmettono i segnali. Il cervello e composto da un emisfero cerebrale su cui poggia un lobo olfattivo da cui partono due nervi olfattivi per questa ragione la Scripta Elegans ha un olfatto molto sviluppato.Un lobo ottico invece è deputato alla codifica dei segnali visivi. Dall'emisfero cerebellare si stende lungo la colonna vertebrale la corteccia che invia e riceve segnali per e dai nervi.

 
 
 

MUORE ALTRA TESTUGGINE CENTENARIA

Post n°207 pubblicato il 04 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

"Dopo 160 anni di vita intensa, dopo essere stato mascotte della marina inglese durante la guerra di Crimea e il bombardamento di Sebastopoli, dopo aver vissuto gli anni della gioventù tra mare e terraferma e aver trascorso gli ultimi anni di vita in compagnia della 91enne Lady Gabrielle Courtenay, nel castello di Powderham, vicino ad Exeter, per la precisione nel Giardino delle Rose, dov'era arrivata nel lontano 1892, adesso la tartaruga Timothy si è spenta. La tartaruga si imbarcò per la prima volta sulla nave Hms Queen, da quel momento girò il mondo su numerosi vascelli, arrivando addirittura in Cina e sulla costa delle Indie Occidentali, finché finalmente nel 1892 si mise a riposo in quel giardino bellissimo, dove un cartello recitava: "Salve, sono Timothy, e sono molto anziano. Per favore, non disturbatemi". Negli anni, la tartaruga ha goduto di ottima salute ma l’inverno appena finito l’aveva molto indebolita. Dopo essersi svegliata dal letargo a febbraio, le sue condizioni avevano cominciato a preoccupare non poco i membri della famiglia e il responsabile del parco delle Rose, Tim Faulkner. Dieci anni fa Timmy era stato candidato ad essere inserito nel Guinness dei primati come l’animale più anziano d’Inghilterra, ma la cosa non andò in porto perché, purtroppo, non è possibile calcolare l’età esatta di una tartaruga quando è ancora viva. Ora che non c’è più, le persone che hanno vissuto con lei sperano possa avere almeno una targa o una menzione d’onore. Timothy è stata cremata e sotterrata nei giardini del castello con tanto di funerale in piena regola. "

in foto: TIMMY

 
 
 

APPARIZIONE DEL DIAVOLO SU UNA TESTUGGINE

Post n°206 pubblicato il 04 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

"L’agenzia dà notizia dell’apparizione dell’immagine del diavolo sul carapace di una tartaruga a Michigantown, Indiana. Il rettile è l’unico sopravvissuto di un incendio che ha distrutto un negozio di animali in ottobre e l’immagine sarebbe apparsa da allora. Secondo il proprietario, “Satana vuol farci sapere che c’è stato”.

io sinceramente dalla foto non vedo nulla...

 
 
 

INCUBATRICE DI SCHIUSA

Post n°205 pubblicato il 04 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Le uova messe in incubatrice non sempre schiudono in contemporanea, anche se talvolta accade. Il più delle volte, anche fra le uova di una stessa deposizione, la nascita è scaglionata su più giorni. Inoltre fra il momento del primo forellino e l'uscita definitiva della tartarughina dall'uovo possono passare da alcune ore ad alcuni giorni.
Quando comincia ad apparire un primo segno di frattura in un uovo oppure il primo forellino, è il momento di trasferire l'uovo in schiusa in una incubatrice di schiusa.
Nell'incubatrice di schiusa la tartarughina trova l'ambiente ottimale per completare l'assorbimento del sacco vitellino e non si corre il rischio che, dopo essere fuoriuscita dall'uovo, possa rompere le uova delle sorelle non ancora pronte a nascere.
Una incubatrice di schiusa è molto semplice da realizzare.
In un cestone di plastica con coperchio (1) mettiamo una serpentina riscaldante (2). Quella della foto è stata arrotolata intorno ad un barattolo di vetro ed è stata appoggiata dentro una vaschetta di plastica che ha sul fondo degli stracci bagnati. La serpentina NON deve essere raggiungibile dalle tartarughine neonate.
3.è il termometro di controllo minima massima
4.è il termostato che controlla la serpentina (2)
5.le nostre uova con il primo forellino. Sono appoggiate su degli scottex bagnati dentro delle vaschette.
Sul cestone di plastica appoggiamo il coperchio lasciando  una decina di centimetri di spiraglio e mettiamo il cestone in una stanza in penombra quasi al buio.
Impostiamo una temperatura di circa 28-30 gradi e in breve tempo dentro al cestone si creerà della condensa.
A questo punto non ci resta che aspettare che la tartarughina completi al caldo l'assorbimento del sacco vitellino e che sia pronta ad uscire dall'uovo.
Le tartarughine in nascita NON devono essere sgusciate da noi, ma devono completare autonomamente la schiusa.

 
 
 

CLASSIFICAZIONE (PARTE 4°)

Post n°204 pubblicato il 04 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

SOTTORDINE: PLEURODIRA (52 specie)
- FAMIGLIA:CHELYDAE
Genere: Chelodina
Chelodina expansa (Tartaruga gigante collo di serpente)
- Chelodina longicollis (Tartaruga lungocollo comune)
- Chelodina mccordi (Tartaruga collo di serpente di Roti)
- Chelodina novaeguineae
- Chelodina oblonga
- Chelodina parkeri
- Chelodina pritchardi
- Chelodina reimanni
- Chelodina rugosa
- Chelodina siebenrocki (Tartaruga collo di serpente di Siebenrock)
- Chelodina steindachneri (Tartaruga di Steindachner)
Genere: Chelus
- Chelus fimbriatus (Mata mata)
Genere: Elseya
- Elseya dentata (Tartaruga azzannatrice dell'Australia settentrionale)
- Elseya latisternum (Tartaruga azzannatrice a carapace dentellato)
- Elseya macrurus
- Elseya novaeguineae (Tartaruga azzannatrice della Nuova Nuinea)
Genere: Emydur
- Emydura australis
- Emydura krefftii
- Emydura macquarrii (Tartaruga gapo-grosso)
- Emydura signata
- Emydura sublobosa (Tartaruga orecchie rosse a collo corto)
- Emydura victoriae
Genere: Hydromedus
- Hydromedusa maximiliani
- Hydromedusa tectifera (Tartaruga collo di serpente)
Genere: Phrynops
- Phrynops dahli
- Phrynops gibbus (Tartaruga gobba dell'America del sud)
- Phrynops geoffroanus (Tartaruga di Geoffroy)
- Phrynops geoffroanus geoffroanus
- Phrynops geoffroanus tuberosus
- Phrynops hilarii (Tartaruga di Hilary)
- Phrynops hogei
- Phrynops nasutus (Tartaruga testa di rospo)
- Phrynops nasutus nasutus
- Phrynops nasutus wermuthi
- Phrynops raniceps
- Phrynops rufipes
- Phrynops tubecosus
- Phrynops tuberculatus
- Phrynops vanderhaegei
- Phrynops williamsi
- Phrynops zuliae
Genere: Platemys
- Platemys macrocephala
- Platemys pallidipectoris
- Platemys platycephala (Tartaruga girocollo)
- Platemys platycephala platycephala 
- Platemys platycephala melanonota
- Platemys radiolata
- Platemys spixii
Genere: Pseudemydura
- Pseudemydura umbrina (Tartaruga di palude occidentale)
Genere: Rheodytes
- Rheodytes leukops (Tartaruga del fiume Fitzroy)
- FAMIGLIA: PELOMEDUSIDAE
Genere: Erymnochelys
- Erymnochelys madagascariensis (Podocnemide del Madagascar)
Genere: Pelomedus
- Pelomedusa subrufa (Tartaruga elmetto)
- Pelomedusa subrufa subrufa
- Pelomedusa subrufa olivacea
Genere: Peltocephalus
- Peltocephalus dumerilianus (Tartaruga capo grosso)
Genere: Pelusios
- Pelusios adansonii
- Pelusios bechuanicus
- Pelusios broadleyi
- Pelusios carinatus (Tartaruga del fango africana carenata)
- Pelusios castaneus (Tartaruga del fango africana)
- Pelusios castaneus castaneus
- Pelusios castaneus chapini
- Pelusios castanoides (Tartaruga del fango gialla)
- Pelusios castanoides intergularis
- Pelusios gabonensis
- Pelusios nanus
- Pelusios niger (Tartaruga di foresta africana nera)
- Pelusios rhodesianus
- Pelusios seychellensis
- Pelusios sinuatus (Pelusio a bordo sinuato)
- Pelusios subniger (Pelusio nerastro)
- Pelusios subniger parietalis
- Pelusios williamsi
Genere: Podocnemis
- Podocnemis erythrocephala
- Podocnemis expansa (Tartaruga Arrau o Charapa) - Podocnemis lewyana
- Podocnemis sextuberculata (Tartaruga aica)
- Podocnemis unifilis (Tartaruga Terecay)
- Podocnemis vogli (Tartaruga di Llanos)

FINE 

 
 
 

CLASSIFICAZIONE (PARTE 3°)

Post n°203 pubblicato il 04 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

- FAMIGLIA: TESTUDINIDAE
Genere: Chersina
 - Chersina angulata (Chersina o Testuggine del Sudafrica)
 
Genere: Geochelon
- Geochelone carbonaria (Testuggine terrestre a zampe rosse)
- Geochelone chilensis (Testuggine argentina)
- Geochelone denticulata (Testuggine terrestre a zampe gialle)
- Geochelone elegans (Tartaruga indiana stellata)
- Geochelone elephantopus
- Geochelone gigantea (Tartaruga gigante di Aldabra)
- Geochelone nigra (Testuggine gigante delle Galapagos)
- Geochelone nigra abingdonii (unico esemplare vivente)
- Geochelone nigra chathamensis
- Geochelone nigra darwinii
- Geochelone nigra hoodensis
- Geochelone nigra phantastica
- Geochelone nigra ephippium
- Geochelone nigra microphyes
- Geochelone nigra vicina
- Geochelone nigra galapagoensis
- Geochelone nigra guentheri
- Geochelone nigra nigrita
- Geochelone nigra vandenburghi
- Geochelone pardalis (Testuggine leopardo)
- Geochelone pardalis pardalis
- Geochelone pardalis babcocki
- Geochelone platynota 
- Geochelone radiata (Testuggine raggiata)
- Geochelone sulcata (Testuggine africana)
- Geochelone yniphora (Testuggine Angonoka)
 Genere: Gopherus
- Gopherus agassizii (Testuggine del deserto)
- Gopherus berlandieri (Testuggine del deserto del Texas)
- Gopherus flavomarginatus (Testuggine del deserto a margini gialli)
- Gopherus polyphemus (Testuggine del deserto comune)
 Genere: Homopus
- Homopus areolatus (Testuggine del Capo areolata)
- Homopus bergeri
- Homopus boulengeri
- Homopus femoralis
- Homopus signatus (Testuggine del Capo marcata)
Genere: Indotestudo
- Indotestudo elongata (Tartaruga a testa gialla)
- Indotestudo forsteni (Testuggine di Travancore)
Genere: Kinixys
- Kinixys belliana (Testuggine di Bell)
- Kinixys belliana noguery
- Kinixys belliana belliana
- Kinixys belliana zombensis
- Kinixys erosa (Testuggine serrata)
- Kinixys homeana (Testuggine di Home)
- Kinixys lobatsiana
- Kinixys natalensis 
- Kinixys spekii
Genere: Malocochersus
- Malocochersus tornieri (Testuggine focaccia africana)
 Genere: Manouria
- Manouria emys (Tartaruga bruna birmana)
- Manouria emys emys
- Manouria emys phayrei
- Manouria emys nutapundi
- Manouria impressa (Testuggine impressa)
Genere: Psammobates
- Psammobates geometricus (Testuggine geometrica)
- Psammobates oculifer
- Psammobates tentorius (Testuggine tentoria)
- Psammobates tentorius tentorius
- Psammobates tentorius trimeni
- Psammobates tentorius verroxii
 Genere: Pyxis
- Pyxis arachnoides (Testuggine aracnoide comune) - Pyxis arachnoides arachnoides
- Pyxix arachnoides brygooi
- Pyxix arachnoides oblonga
- Pyxis planicauda (Testuggine aracnoide a guscio piatto)
Genere: Testudo
- Testudo graeca (Testuggine moresca o greca) 
- Testudo graeca graeca
- Testudo graeca ibera
- Testudo graeca terrestris
- Testudo graeca zarudnyi
- Testudo hermanni (Testuggine di Hermann)
- Testudo hermanni hermanni
- Testudo boettgeri
- Testudo (=Agrionemys) horsfieldi (Testuggine di Horsfield)
- Testudo kleinmanni (Testuggine egiziana)
- Testudo marginata (Testuggine marginata)
- Testudo weissingeri
- FAMIGLIA: CARETTOCHELYDIDAE
Genere: Carettochelys
- Carettochelys insculpta (Tartaruga naso di porcello)
 - FAMIGLIA: DERMATEMYDIDAE
Genere: Dermatemys
- Dermatemys mawii (Dermatemide di fiume)
- FAMIGLIA: PLATYSTERNIDAE
Genere: Platysternon
- Platysternon megacephalum (Platisterno capogrosso)
- Platysternon megacephalum megacephalum
- Platysternon megacephalum peguense
- Platysternon megacephalum vogeli
- Platysternon megacephalum tristernalis
- Platysternon megacephalum shiui 
- FAMIGLIA: TRIONYCHIDA
Genere: Amyda
- Amyda cartilaginea (Tartaruga dal guscio molle asiatica) 
Genere: Apalone
- Apalone ater
- Apalone ferox (Tartaruga a guscio molle della Florida)
- Apalone mutica
- Apalone mutica mutica (Tartaruga a guscio molle liscia)
- Apalone mutica calvata
- Apalone spinifera (Tartaruga a guscio molle spinosa)
- Apalone spinifera spinifera
- Apalone spinifera asper
 - Apalone spinifera pallida
- Apalone spinifera guadalupensis
- Apalone spinifera emoryi
- Apalone spinifera ater
- Apalone spinifera  hartwegi
Genere: Aspideretes
- Aspideretes gangeticus (Tartaruga dal guscio molle del Gange)
- Aspideretes hurum
- Aspideretes leithii
- Aspideretes nigricans (Tartaruga a guscio molle scura)  
Genere: Chitra
- Chitra indicata
Genere: Cyclanorbis
- Cyclanorbis elegans
- Cyclanorbis senegalensis
Genere: Cycloderma
- Cycloderma aubryi
- Cycloderma frenatum
Genere: Dogania
- Dogania subplana
Genere: Lissemys
- Lissemys punctata (Tartaruga alata indiana) 
 - Lissemys punctata punctata
- Lissemys punctata andersoni
- Lissemys punctata scutata
- Lissemys scutata
Genere: Nilssonia
- Nilssonia formosa
Genere: Palea
- Palea steindachneri
Genere: Pelochelys
- Pelochelys bibroni
Genere: Pelodiscus
- Pelodiscus sinensis (Tartaruga a guscio molle cinese)
Genere: Rafetus
- Rafetus euphraticus (Tartaruga a guscio molle dell'Eufrate)
- Rafetus swinhoei
Genere: Trionyx
- Trionyx triunguis (Tartaruga a guscio molle africana)

 CONTINUA...

 
 
 

CLASSIFICAZIONE (PARTE 2°)

Post n°202 pubblicato il 04 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

-FAMIGLIA:EMYDIDAE
Genere: Chrysemys
 - Chrysemys picta (Testuggine palustre dipinta) 
 - Chrysemys picta picta 
 - Chrysemys picta marginata
 - Chrysemys picta dorsalis 
 - Chrysemys picta bellii

Genere: Clemmys
- Clemmys guttata (Testuggine palustre punteggiata) - Clemmys insculpta (Testuggine palustre scolpita)
- Clemmys marmorata (Testuggine palustre marmorizzata)
- Clemmys marmorata marmorata
- Clemmys marmorata pallida
- Clemmys muhlenbergii (Testuggine dei pantani)
 
Genere: Deirochelys
- Deirochelys reticularia (Testuggine reticolata)
- Deirochelys reticularia reticularia
- Deirochelys reticularia chrysea
- Deirochelys reticularia miaria
Genere: Emydoidae
- Emydoidae blandingii (Tartaruga di Blanding)

Genere: Emys
- Emys orbicularis (Testuggine palustre europea)
- Emys orbicularis orbicularis
- Emys orbicularis colchica
- Emys orbicularis hellenica
- Emys orbicularis Kurae  
- Emys orbicularis orientalis
- Emys orbicularis luteofusca
- Emys orbicularis occidentalis
- Emys orbicularis fritzjuergenobsti
- Emys orbicularis galloitalica
- Emys orbicularis lanzai
- Emys orbicularis capolongoi
Genere: Graptemys
-Graptemys barbouri (Tartaruga carta geografica di Barnour)
- Graptemys caglei
- Graptemys ernsti 
- Graptemys flavimaculata
- Graptemys geographica 
- Graptemys gibbonsi 
- Graptemys kohni (Tartaruga carta geografica)
- Graptemys nigrinoda (Tartaruga dalla gobba nera)  
- Graptemys nigrinoda nigrinoda
- Graptemys nigrinoda denticolata
- Graptemys oculifera (Tartaruga carta geografica di Pearl)
- Graptemys ouachitensis 
- Graptemys pseudogeographica (Tartaruga falsa carta geografica)
- Graptemys pulchra
- Graptemys versa (Tartaruga carta geografica del Texas)
Genere: Malaclemys
- Malaclemys terrapin (Testuggine dal dorso di diamante)
 - Malaclemys terrapin terrapin 
 - Malaclemys terrapin centrata
 - Malaclemys terrapin tequesta
 
- Malaclemys terrapin rhizophorarum
 
- Malaclemys terrapin macrospilota
 
- Malaclemys terrapin pileata §
 
- Malaclemys terrapin littoralis
Genere: Mauremys
- Mauremys caspica 
- Mauremys caspica caspica
- Mauremys caspica ventrimaculata
- Mauremys japonica (Testuggine del Giappone)
- Mauremys leprosa (Testuggine palustre spagnola)
- Mauremys mutica (Testuggine palustre asiatica gialla)
- Mauremys mutica mutica
- Mauremys mutica kami
- Mauremys rivulata (Clemmide)
Genere: Pseudemys
- Pseudemys alabamensis
- Pseudemys concinna ("Cooter" di fiume)
- Pseudemys concinna concinna
- Pseudemys concinna hieroglyphica
- Pseudemys floridana ("Cooter" comune)
- Pseudemys floridana floridana
- Pseudemys floridana peninsularis 
 - Pseudemys floridana hoyi
- Pseudemys gorzugi
- Pseudemys nelsoni ("Cooter" di Nelson)
- Pseudemys peninsularis
- Pseudemys rubriventris (Testuggine americana dal ventre rosso)
- Pseudemys rubriventris rubriventris
- Pseudemys rubriventris bangsi
- Pseudemys suwanniensis 
- Pseudemys texana 
Genere: Terrapene
- Terrapene carolina (Terrapene a scatola comune)
- Terrapene carolina major
- Terrapene carolina triunguis
- Terrapene carolina bauri
- Terrapene carolina carolina
- Terrapene coahuila (Terrapene di Coahuila)
- Terrapene nelsoni 
- Terrapene ornata (Tartaruga scatola ornata)
- Terrapene ornata ornata
- Terrapene ornata luteola
Genere: Trachemys
- Trachemys decorata
- Trachemys decussata (Tartaruga delle Antille)
- Trachemys decussata decussata
- Trachemys decussata angusta
- Trachemys dorbigni 
- Trachemys scripta (Testuggine palustre comune)
- Trachemys scripta scripta
- Trachemys scripta elegans (Tartarughe dalle orecchie rosse)
- Trachemys scripta troostii
- Trachemys scripta taylori
- Trachemys scripta cataspila  
- Trachemys scripta venusta
- Trachemys scripta yaquia
- Trachemys scripta hiltoni
- Trachemys scripta nebulosa
- Trachemys scripta ornata
- Trachemys scripta grayi
- Trachemys scripta callorostris
- Trachemys scripta chichiririche
- Trachemys stejnegeri 
- Trachemys terrapen
-FAMIGLIA:KINOSTERNIDAE
Genere: Claudius
- Claudius angustastus (Tartaruga del muschio a piastrone piccolo)
 Genere: Kinosternon
- Kinosternon acutum 
- Kinosternon alamosae 
- Kinosternon angustipone 
- Kinosternon baurii (Tartaruga del fango striata)
- Kinosternon (=Sternotherus) carinatus (Tartaruga del muschio carenata)
- Kinosternon chimalhuaca 
- Kinosternon creaseri (Tartaruga del fango di Creaser)
- Kinosternon (=Sternotherus) depressus (Tartaruga del muschio appiattita)
- Kinosternon dunni
- Kinosternon flavescens (Tartaruga del fango gialla) - Kinosternon flavescens flavescens 
- Kinosternon flavescens arizonense
- Kinosternon flavescens spooneri
- Kinosternon flavescens durangoense
- Kinosternon herrerai
- Kinosternon hirtipes (Tartaruga del fango dai piedi rugosi)
- Kinosternon hirtipes hirtipes
- Kinosternon hirtipes murrayi
- Kinosternon hirtipes chapalaense
- Kinosternon hirtipes tarascense
- Kinosternon hirtipes magdalense
- Kinosternon hirtipes megacephal
- Kinosternon integrum (Testuggine del fango messicana)
- Kinosternon leucostomum (Tartaruga del fango dalla bocca bianca)
- Kinosternon leucostomum leucostomum
- Kinosternon leucostomum postinguinale
- Kinosternon (=Sternotherus) minor (Tartaruga del muschio capogrosso)
- Kinosternon (=Sternotherus) minor minor
- Kinosternon (=Sternotherus) minor peltifer
- Kinosternon oaxacae
- Kinosternon (=Sternotherus) odoratus (Tartaruga del muschio comune)
- Kinosternon scorpioides (Tartaruga scorpione)
- Kinosternon scorpioides scorpioides
- Kinosternon scorpioides carajasensis
- Kinosternon scorpioides seriei
- Kinosternon scorpioides albogulare
- Kinosternon scorpioides cruentatum
- Kinosternon scorpioides abaxillare
- Kinosternon sonoriense 
- Kinosternon subrubrum (Tartaruga del fango comune)
- Kinosternon subrubrum subrubrum
- Kinosternon subrubrum steindachneri
- Kinosternon subrubrum hippocrepis 
Genere: Staurotypus
 - Staurotypus salvinii
- Staurotypus triporcatus (Tartaruga del muschio gigante)

CONTINUA...

 
 
 

CLASSIFICAZIONE (PARTE 1°)

Post n°201 pubblicato il 04 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

-ORDINE : TESTUDINES (233 specie)
-SOTTORDINE : CRYPTODIRA (181 specie)
-FAMIGLIA: CHELONIDAE 
Genere: Caretta
   - Caretta caretta (Caretta)
Genere: Chelonia
 
- Chelonia depressa
 
- Chelonia mydas (Tartaruga franca o verde)
  - Chelonia agassizii (Tartaruga verde di Agassiz)
Genere: Eretmochelys
  - Eretmochelys imbricata (Tartaruga embricata)
Genere: Natator
  - Natator depressa (Tartaruga franca del Pacifico)
Genere: Lepidochelys
  - Lepidochelys kempii (Tartaruga bastarda)
  - Lepidochelys olivacea (Tartaruga olivacea)
-FAMIGLIA: DERMOCHELYDAE
Genere:
Dermochelys
  - Dermochelys coriacea (Tartaruga liuto)
-FAMIGLIA: CHELYDRIDAE
Genere: Chelydra
  - Chelydra serpentina (Tartaruga azzannatrice) 
  - Chelydra serpentina serpentina 
  - Chelydra serpentina osceola
  - Chelydra serpentina rossignonii 
  - Chelydra serpentina acutirostris
Genere: Macroclemys
- Macroclemys temminckii (Tartaruga alligatore)
-FAMIGLIA: BATAGURIDAE
Genere: Annamemys
  - Annamemys annamemys (Tartaruga foglia del Vietnam)
Genere: Batagur
  - Batagur baska (Tartaruga fluviale indiana)
Genere: Callagur
- Callagur borneoensis
Genere: Chinemys
- Chinemys kwantungensis (Tartaruga cinese palustre collo rosso)
- Chinemys megalocephala (Tartaruga cinese a capo grosso)
- Chinemys reevesi (Testuggine cinese palustre)
Genere: Cuora
 - Cuora amboinensis (Tartaruga scatola malese)
 - Cuora aurocapitata (Tartaruga scatola dalla testa gialla)
 - Cuora chriskarannarum
 - Cuora (=Cistoclemmys) flavomarginata (Tartaruga scatola cinese a bordi gialli)
 - Cuora (=Cistoclemmys) galbinifrons (Tartaruga scatola indocinese)
 -  Cuora (=Cistoclemmys) galbinifrons galbinifrons 
 -  Cuora (=Cistoclemmys) galbinifrons serrata 
 -  Cuora (=Cistoclemmys) galbinifrons bouretti
 - Cuora hainanensis
 - Cuora mccordi (Tartaruga scatola cinese di McCord)
 - Cuora pani (Tartaruga scatola cinese)
 - Cuora trifasciata (Tartaruga scatola cinese dalle tre fasce)
 - Cuora yunnanensis
 - Cuora zhoui
Genere: Cyclemys
- Cyclemys dentata (Tartaruga foglia asiatica)
- Cyclemys tcheponensis (Tartaruga foglia dal collo striato)
Genere: Geoclemys
  - Geoclemys hamiltonii (Tartaruga palustre di Hamilton)
Genere: Geomyda
 - Geomyda japonica
 - Geomyda spengleri (Tartaruga foglia a petto nero) - Geomyda yuwonoi
Genere: Hardella
  - Hardella thurji (Tartaruga di fiume incoronata) 
  - Hardella thurji thurji 
  - Hardella thurji indi
Genere: Heosemys
 - Heosemys depressa
 - Heosemys grandis (Tartaruga palustre asiatica gigante)
 - Heosemys leytensis
 - Heosemys silvatica
 - Heosemys spinosa (Tartaruga spinosa)
Genere: Hieremys
 - Hieremys annandalei
Genere: Kachuga
  - Kachuga dhongoka 
  - Kachuga kachuga (Kachuga fronte rossa)
  - Kachuga smithii (Kachuga di Smith) 
  - Kachuga smithii smithii
  - Kachuga smithii pallidipes
  - Kachuga sylhetensis
  - Kachuga tecta (Tartaruga dal dorso a tetto)
  - Kachuga tentoria (Tartaruga a tetto indiana) 
  - Kachuga tentoria  tentoria 
  - Kachuga tentoria  circumdata
  - Kachuga tentoria  flaviventer
  - Kachuga trivittata
Genere: Malayemys
  - Malayemys subtrijuga (Tartaruga malese)
Genere: Melanochelys
 - Melanochelys tricarinata
 - Melanochelys trijuga (Tartaruga nera indiana) 
 - Melanochelys trijuga trijuga 
 - Melanochelys trijuga thermalis 
 - Melanochelys trijuga edeniana 
 - Melanochelys trijuga coronata
 - Melanochelys trijuga indopeninsularis
 - Melanochelys trijuga parkeri
Genere: Morenia
- Morenia ocellata (Tartaruga ocellata birmana)
- Morenia petersi
Genere: Notochelys
- Notochelys platynota (Malayan flat-shelled turtle)
Genere: Ocadia
- Ocadia sinensis (Testuggine cinese a collo striato)

Genere: Orlitia
- Orlitia borneensis (Tartaruga gigante della Malesia)
Genere: Pyxidea
- Pyxidea mouhotii  (Tartaruga scatola carenata)
Genere: Rhinoclemmys
 Rhinoclemmys annulata
- Rhinoclemmys areolata (Tartaruga rugosa di foresta)
- Rhinoclemmys diademata
- Rhinoclemmys funerea
- Rhinoclemmys melanosterna
- Rhinoclemmys nasuta
- Rhinoclemmys pulcherrima (Tartaruga dipinta di foresta)  
- Rhinoclemmys pulcherrima rogerbarbouri
- Rhinoclemmys pulcherrima pulcherrima  
- Rhinoclemmys pulcherrima incisa
- Rhinoclemmys pulcherrima manni
- Rhinoclemmys punctularia (Tartaruga dalle zampe penteggiate)
- Rhinoclemmys punctularia punctularia
- Rhinoclemmys punctularia diademata
- Rhinoclemmys punctularia flammigera
- Rhinoclemmys rubida   
Genere: Sacalia
- Sacalia bealei  
- Sacalia bealei quadrocellata (Tartaruga quattr'occhi)
- Sacalia pseudocephala
Genere: Siebenrockiella
- Siebenrockiella crassicolis (Tartaruga nera di palude)

CONTINUA...

 
 
 

UOVA DANNEGGIATE

Post n°200 pubblicato il 03 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Alquanto di frequente accade che le uova siano filate o rotte. Qualche volta e' la stessa tartaruga che depone che le danneggia, altre volte puo' succedere che si rompano per motivi accidentali anche durante l'incubazione.
In genere le uova filate, ovviamente se fecondate, schiudono e anche le uova rotte non sempre sono uova "perse", anzi sono spesso uova recuperabili.
In ogni caso, prima di buttarle via, vale la pena di tentare di salvarle, specialmente quando si sa che sono uova fecondate.

UOVA FILATE
Questo tipo di lesione spesso, interessa solo il guscio e non la "pelle dell'uovo".
E' un tipo di lesione che, in genere, non ha bisogno di essere incerottata. Solo se molto estesa puo' essere preferibile coprirla con una strisciolina sottile di scotch.

UOVA ROTTE
Dopo la schiusa, può capitare un uovo con una lesione molto importante  che percorre piu' della meta' del guscio (forse addirittura 3/4 del guscio). Al momento della rottura i può essere  anche una perdita di liquidi, specialmente dal punto piu scuro.
Occorre rattoppare l'uovo con nastro adesivo.

Fonte: http://digilander.libero.it/ediflip/

 
 
 

Post N° 199

Post n°199 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Scoperta una nuova tartaruga del sudamericana.

Mesoclemmys perplexa

http://www.tartaland.it/varie/mesoclemmys_perplexa.pdf

articolo correlato (non tradotto)

 
 
 

UN REGALO DI ENNEGRAMMA

Post n°198 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

grazie

 
 
 

ERETMOCHELYS IMBRICATA

Post n°197 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA ACQUATICA

Distribuzione: Vive nei mari tropicali e nelle zone costiere
Dimensioni:
Ha una corazza non completamente ossificata, con carapace rivestito di scaglie color giallo traslucido e variegature nere; il piastrone è giallo con marmorizzature grigioline. Le scaglie cornee del piastrone sono fortemente embricate nei soggetti giovani ma col passare degli anni tendono a giustapporsi. La lunghezza si aggira sugli 80 cm, il peso medio sul quintale. La testa è rivestita superiormente di placche cornee brunastre bordate di giallo ed armata d'un becco adunco che ricorda quello dei falchi. Arti lunghi; quelli anteriori muniti di due unghie. Coda corta.
Alimentazione:
Si nutre di piccoli pesci, molluschi e crostacei.

 

 
 
 

CHELONIA MYDAS MYDAS

Post n°196 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA ACQUATICA

Distribuzione: Nell'oceano Atlantico e nel Mediterraneo occidentale. Compie migrazioni transoceaniche anche di 2-3000 chilometri per portarsi nei luoghi di riproduzione.
Dimensioni:
Carapace lungo al massimo 140 cm per un peso di 300-400 Kg.
Riproduzione:
Deposizione in maggio-giugno; fino a cinque deposizioni all'anno per femmina, ciascuna di 85-200 uova. Non ci sono segnalazioni di deposizione sulle nostre coste.
Alimentazione:
Essenzialmente erbivora, a base di fanerogame acquatiche e alghe; a volte anche molluschi e pesci.
Status in natura:
Altamente minacciata per la caccia indiscriminata cui è sottoposta da sempre; protezione come per la Caretta.

 

 
 
 

CARETTA CARETTA CARETTTA

Post n°195 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA ACQUATICA

Distribuzione: Mediterraneo e oceano Atlantico; sono possibili scambi genetici con la sottospecie dell'oceano Indiano e del Pacifico, Caretta c. gigas, attraverso il canale di Suez. In tutti i nostri mari.
Dimensioni:
Gli esemplari maggiori possono raggiungere una lunghezza del carapace di 90 cm per una larghezza di 70 cm ed un peso dai 70 ai 120 Kg.
Riproduzione:
Deposizione in giugno-luglio; un paio di deposizioni per femmina, ognuna di 50-85 uova. Accertata per una decina di località italiane, per lo più in Sicilia e a Lampedusa.
Alimentazione:
Prevalentemente carnivora: crostacei, gasteropodi ed echinodermi, pesci, meduse; anche alghe.
Status in natura:
Minacciata in tutto il suo areale; protetta, oltre che dal decreto min. marina mercantile del 1980, dalla CITES.

 

 
 
 

...SULLE MONETE

Post n°194 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Appare, la prima volta, su monete coniate addirittura nel 700 a. C., nello stato di Egina. L’isola, compresa nell’antica Grecia, raggiunge l’apice delle sue fortune commerciali prima dello sviluppo di Atene. All’inizio rappresentavano specie marine. La loro produzione durò 300 anni, dopodiché, a seguito dell’invasione degli Attici avvenuta nel V secolo a.C., le immagini sulle monete furono curiosamente cambiate con quella di una testuggine, la Testudo marginata.
Mentre gli ateniesi definivano queste monete “dracme pesanti”, dato il formato più pesante rispetto alla loro moneta, tutti gli altri nel Peloponneso la chiamavano, semplicemente, “tartaruga”.
Fin qui le testimonianze per quanto riguarda l’antichità. Bisogna attendere fino ai primi del ‘900, precisamente nel 1934, per trovare un’altra raffigurazione di tartaruga su monete. L’onore spetta, questa volta, alla Tartaruga verde (Chelonia mydas) che in quell’anno si ritrova impressa sulla moneta da 6 pence delle Isole Fiji.
Attualmente, troviamo Cheloni (tartarughe o testuggini) sulle monete di 15 Paesi e sulle banconote di ben 36 Paesi. Ai primi posti ci sono le Seychelles con 18 “pezzi” e 13 banconote e le Isole Cayman con 11 spiccioli e 18 banconote.

 
 
 

MITI, LEGGENDE E TRADIZIONI

Post n°193 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Super eroe da sempre, l’immagine della tartaruga rappresenta da moltissimo tempo il “pilastro” del mondo e dell’universo. C’è una leggenda cinese che narra di una Terra sorretta da quattro tartarughe e di come Kung Kung, signore dei Titani, uccise una di queste per destabilizzare il mondo stesso. Fa parte sempre della millenaria tradizione cinese il mito di Kuen. E’ il creatore del caos rappresentato come tartaruga zoppa, senza cioè stabilità ed equilibrio. Mentre per i mongoli, la tartaruga che sostiene la montagna centrale dell’universo è “dorata”. Anche se, a volte, un po’ goffa. Tanto da provocare, quando inciampa o perde l’equilibrio, terremoti, eruzioni vulcaniche e inondazioni. Della stessa area, i Calmucchi “pensano”, poi, che la stessa provocherà la fine del mondo quando il Sole, avvicinandosi troppo alla Terra, dovesse costringerla a rigirarsi di colpo per eccesso di calore.
Non risparmiano esagerazioni neanche in India. Per loro è non solo il sostegno del trono divino bensì creatore addirittura dell’universo. E’ colei che sostiene l’elefante, che sostiene il mondo.
Tra le tradizioni che sopravvivono c’è quella della costa cinese, dove si preparano torte di riso a forma di tartaruga marina da mettere in mostra nei templi. Lì gli vengono rivolte preghiere e buoni propositi. Partecipano anche delle tartarughe vere. Sono poche fortunate, tra quelle pescate che, dopo le cerimonie religiose, vengono rilasciate.
Ancora oggi, in Oriente si usa, peraltro, regalare agli sposi una tartaruga come augurio di felicità, prosperità e lunga vita. Altrove svolge un ruolo di poltrona con funzioni diverse. Il patriarca della tribù dei Dogon, che vive sul fiume Niger, in Africa centrale, ci si siede per amministrare la giustizia. Oltre a sorreggerlo deve ispirarlo con la sua presunta saggezza. In Camerun , invece, dovrebbe impedire ai sospettati di mentire.
A Punalu’u Beach, sulla Big Island nelle Hawaii, è stato inaugurato, nel 1995, un monumento in onore delle tartarughe marine e della leggenda di Kauila, una tartaruga che fornisce acqua di sorgente alle popolazioni locali. Ma ciò che la rende davvero speciale è il potere di assumere, durante il giorno, sembianze umane per giocare con i bimbi sulla spiaggia, proteggendoli da ogni pericolo.
Nonostante, però, tantissime culture , come si vede, le considerino figure positive, protettrici e sacre, di fatto le tartarughe sono state sempre cacciate, mangiate o trasformate in inutili souvenir.
A Ra’s al-Hadd, nell’Oman sull’Oceano Indiano, degli scavi hanno rivelato la presenza di numerosi reperti di “vita quotidiana” composti con parti di tartarughe risalenti all’età del Bronzo, circa 5000 anni fa. In pratica, allora come oggi, dell’animale si fa ampio uso: carne, grasso, guscio, pelle, uova e ossa.
Recentemente le tartarughe continuano ad essere preda dell’uomo per diversi scopi. Le loro carni vengono descritte, soprattutto da pescatori e marinai, come deliziose, nutrienti e salutari. In qualche caso, perfino, con proprietà purgative. Facili da catturare, questi animali hanno una resistenza fuori dal comune potendo resistere per giorni senza mangiare né bere. Una virtù tornata presto utile ai marinai che le preferivano a polli e galline come scorte vive per i lunghi viaggi. Allo scopo, forse, di giustificare il massacro, la tartaruga non ha sempre avuto un'immagine positiva. E’ pur sempre un “rettile” e, inoltre, fatta eccezione per le marine, ha l’abitudine di svernare sottoterra.
Per questa ragione è “diventata” per i Greci “abitante del Tartaro”, cioè degli inferi. Mentre i predicatori cristiani, all’inizio del medioevo, raccontano di combattimenti fra galli, simbolo per loro di vigilanza e coraggio, e tartarughe ovvero, codardia. San Girolamo arriva ad affermare che l’andatura di questi animali è condizionata dal peso di gravi peccati. Una bestia immonda, insomma. Nonostante ciò non hai mai fatto schifo a nessuno una bella zuppa di tartaruga. Tant’è che nei conventi non avendo dignità di carne si era autorizzati a mangiarla sempre. Anche il venerdì.

 
 
 
 
 

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CHE COS'E' LA CITES



La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
(CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
www.corpoforestale.it

L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
Tartarughe di terra (genere Testudo).
Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
ENPA sede di Milano tel 0297064220

Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

 

SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


1-DA DOVE PROVIENE?

conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
3-SERVE IL CITES?
Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
4- COSA MANGIA?
La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








 

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