TARTARUGHE

...tutto ciò che ha a che fare con le tartarughe...

 
 

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Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
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Messaggi di Maggio 2006

HEOSEMYS SPINOSA

Post n°172 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Il genere è ampiamente diffuso su una vastissima area sudasiatica, dall'India alle Filippine, in ragioni a clima tropicale.
Habitat:
Foreste tropicali montane e foreste pluviali, in prossimità di piccole raccolte d'acqua e torrenti. Scarsamente acquatiche, hanno costumi essenzialmente terricoli pur nuotando discretamente. Attive soprattutto al crepuscolo e durante le piogge.
Dimensioni:
Supera di poco i 20 cm di carapace. Caratteristico il carapace fortemente denticolato dei giovani (i processi spinosi regrediscono o spariscono del tutto negli adulti).
Alimentazione:
Onnivore a tendenza vegetariana, mangiano in cattività soprattutto frutti e verdure tenere, accettano talora anche pezzetti di carne e di pesce, lombrichi e lumache.
Esigenze:
Grandi acquaterrari di almeno 1,5 m quadrati per coppia, con parte acquatica non superiore al 30% della superficie e arredamento composto di torba, muschio e cortecce. Temperatura di 24-30° C. Associare solo a specie molto tranquille.

 

 
 
 

PODOCNEMIS EXPANSA

Post n°171 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Nella parte centrale del Sud America (Bolivia, Brasile, Colombia, Guyana, Venezuela).
Habitat:
I grandi e piccoli fiumi del bacino amazzonico.
Dimensioni:
Grande testuggine che può raggiungere i 64 cm e in individui eccezionali anche gli 89 cm con un peso sui 30 Kg (le femmine sempre maggiori dei maschi).
Riproduzione:
Raduni di migliaia di esemplari sugli isolotti saggiosi sono la norma durante il periodo precedente alle deposizioni; incubazione delle uova in 40-50 giorni.
Alimentazione:
Onnivora con una maggiore percentuale vegetariana.
Status in natura:
Fortemente in diminuzione per la secolare opera di prelievo delle uova e di cattura degli adulti da parte degli indios. Anche se citata in Appendice II CITES è molto difficile per i governi locali tentare di rendere più selettivi i prelievi.

 

 
 
 

PELUSIOS CASTANEUS

Post n°170 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Diversi stati africani (principalmente in Africa centromeridionale), con almeno 6 sottospecie.
Habitat: Diversi ambienti palustri, anche piccole pozze, sul fondo delle quali si interra profondamente durante la stagione secca.
Dimensioni: Fino a 25 cm di lunghezza del carapace.
Riproduzione: Le uova schiudono in circa 60 giorni a 28° C.
Alimentazione: Prevalentemente carnivora, su piccole prede acquatiche o occasionalmente cadute in acqua.
Status in natura: Diffusa in un vasto areale, è da considerarsi la specie più comune del genere; per motivi protezionistici (eccessiva cattura per il commercio) è inclusa in Appendice II per il Ghana.

 
 
 

PELOMEDUSA SUBRUFA

Post n°169 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Gran parte dell'Africa sudsahariana e del Madagascar.
Habitat:
In tutti i tipi di ambienti palustri, grandi laghi compresi; in caso di prosciugamento della raccolta d'acqua abitata sono solite spostarsi, di notte, verso altri punti umidi.
Dimensioni:
Fino a 32 cm di lunghezza il carapace, che è bruno-verdastro mentre il piastrone è giallastro.
Alimentazione:
Prevalentemente carnivora, a base di invertebrati acquatici e piccoli pesci (anche morti).
Status in natura: E' la specie di testuggine palustre più ampiamente diffusa in Africa; è protetta, in quanto minacciata da un eccessivo commercio interno ed esterno, soltanto in Ghana (Appendice III CITES).

 
 
 

EMYS ORBICULARIS

Post n°168 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Il suo areale originario comprendeva gran parte dell'Europa, il Nord Africa e diverse regioni asiatiche; oggi però la distribuzione è discontinua ed in molti casi puntiforme; in Italia è ancora abbastanza diffusa nelle regioni centrali ed in Sardegna, localizzata o rara nel resto della penisola. Ricerche recenti hanno mostrato una minima presenza nelle regioni noroccidentali. Sono state distinte, a parte la forma tipo Emys o. orbicularis, altre due sottospeci: - Emys o. aralensis, del Lago d'Aral; - Emys o. taurica, della Crimea. Gli esemplari asiatici o mediorientali hanno di solito il guscio molto più verde e con una punteggiatura gialla più diffusa e brillante.
Habitat: In tutti i corsi d'acqua, soprattutto a corso lento, in stagni, lanche e paludi, anche in lagune costiere salmastre. Abitudini prevalentemente acquatiche.
Dimensioni: Il carapace è lungo in media 13-18 cm; esemplari eccezionali possono raggiungere i 35 cm; corpo appiattito con corazza subellittica liscia; zampe con unghie sviluppate e una membrana natatoria tra le dita; maschi con piastrone concavo e con coda lunga più di metà della corazza. Colorazione di fondo nero-verdastra (il piastrone giallo-verdastro) cosparsa sul dorso, sulle zampe e sul capo da punti o lineature giallastre.
Riproduzione: La maggior parte degli accoppiamenti è primaverile (aprile-maggio), ma si possono avere durante tutta la stagione attiva; l'approccio tra i sessi, le parate prenuziali e l'amplesso sono simili a quelli di altre testuggini palustri: il maschio nuota insistentemente ai lati e davanti alla femmina, quando riesce a bloccarla fa vibrare dinanzi al suo muso i suoi arti anteriori toccandola con le unghie; dopo diverse repliche le sale sul dorso aggrappandosi al margine anteriore del suo carapace, così si lascia trasportare per qualche tratto mentre tenta di portare la sua apertura cloacale a contatto di quella femminile. Quando il contatto è avvenuto protrude il suo organo copulatore e inizia l'accoppiamento vero e proprio; in questa fase la femmina può scendere sul fondo o portarsi in acque basse. Scavo del nido e deposizione da fine giugno a tutto agosto; la buchetta, a breve distanza dall'acqua, è profonda 5 cm circa; ogni femmina depone da 3 a 15 uova allungate subellittiche, con guscio bianco calcareo. Schiuse
dopo 60-80 giorni ma con la possibilità che deposizioni tardive schiudano la primavera successiva. Piccoli alla nascita lunghi una trentina di mm.
Alimentazione: Nei neonati e nei gionani soprattutto a base di piccoli invertebrati acquatici; negli adulti opportunista, qualsiasi piccola preda caduta in acqua e debilitata, piccoli pesci, parti vegetali, pesci e anfibi moribondi o morti.
Status in natura: In Italia la sua diminuzione è imputabile completamente all'uomo sia per la cattura diretta sia per l'estrema alterazione dei suoi ambienti preferenziali. Fino a qualche decennio fa veniva considerata un'animale nocivo alla pescicoltura e nelle lagune venete e romagnole veniva perseguitata con nasse e reti. Nel passato, poi, era indicata tra le carni ammissibili durante il periodo di Quaresima e forniva, a detta dei buongustai di allora, un brodo sostanzioso e gustoso. Centinaia di migliaia di testuggini venivano catturate nelle zone umide padane per essere avviate ai mercati cittadini ed esteri (specialmente in Svizzera). In tempi recenti si è verificato l'isolamento e la diminuzione delle popolazioni come conseguenza dei gravi fenomeni di inquinamento, di arginatura, di regimazione delle acque, che le impediscono l'alimentazione, l'approdo, gli spostamenti e la deposizione. Protetta secondo la Convenzione di Berna e alcune normative regionali.

 
 
 

EMYDURA ALBERTISI

Post n°167 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Nuova Guinea.
Habitat:
Nei fiumi, ma forse anche in stagni e paludi; costumi profondamente acquatici.
Dimensioni:
Lunghezza del carapace fino a 16 cm.
Riproduzione:
Non ci sono molte notizie sulla biologia in natura, mentre in allevamento la specie è riprodotta abbondantemente da diversi anni; le uova in natura schiudono dopo 80 giorni, ma artificialmente con una temperatura di 29° C bastano 50 giorni circa.
Alimentazione:
In prevalenza carnivore, anche se non disdegnano sostanze vegetali.
Esigenze: Un acquaterrario riscaldato e con possibilità di rintanarsi in angoli protetti; i giovani esemplari devono essere tenuti con un livello minimo d'acqua; accettano larve d'insetti, lombrichi, pezzetti di pesce e anche mangime secco per cani o gatti.

 
 
 

CHELUS FIMBRIATUS

Post n°166 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Dal Perù orientale e Venezuela fino al Brasile centrale.
Habitat:
In corsi d'acqua a lento o lentissimo corso e in acque stagnanti all'interno della foresta pluviale e nella giungla. Pigre e indolenti, si portano in anse tranquille con acque relativamente basse dove rimangono immobili per ore, allungano solo di tanto in tanto il collo per far affiorare l'estremità del muso dove si aprono le narici.
Dimensioni:
La lunghezza del carapace può raggiungere i 40 cm per un peso superiore a 30 Kg.
Riproduzione:
Da 12 a 30 uova deposte in buche approssimative presso l'acqua; in cattività le femmine sono invogliate a salire a terra per deporre se la parte emersa con terriccio e sabbia è perfettamente mascherata alla luce e alla vista (una sorta di cassetta-nido per tartarughe).
Alimentazione:
La tecnica di caccia tipica della mata-mata è quella all'agguato, mimetizzata sul fondo grazie al corpo bizzarro e allo strato di alghe che ne incrostano il carapace; al passaggio della preda apre violentemente le fauci e la cavità boccale, creando un risucchio tale da farla ingoiare quasi istantaneamente; in allevamento si riservino le prede vive ai momenti di disappetenza o debilitazione, ma la si abitui ad accettare pesci già morti.
Status in natura:
Vista la possibile offerta di animali provenienti direttamente da cattura in natura, bisognerebbe ricercare solo giovanissimi esemplari, più probabilmente nati in allevamento.
Esigenze: L'acqua del paludario non dovrebbe mai superare l'altezza raggiungibile dall'animale stando appoggiato al fondo con le sole zampe posteriori.

 

 
 
 

TRIONYX SPINIFERUS

Post n°165 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Dal Canada merisionale, attraverso gli Satati Uniti orientali, fino al Messico settentrionale.
Habitat:
Quasi esclusivamente acquatica; si porta a terra solo per la deposizione; si trattiene a volte galleggiando in superficie, ma più spesso sta sul fondo o nel fondo; preferisce piumi a lento corso e piccoli laghi con fondo adeguato.
Dimensioni:
Nelle femmine il corpo e lungo 18-45 cm, nei maschi 12,5-23. I maschi mantengono una livrea con ocelli scuri, specie nel centro del capapace.
Riproduzione:
Fino a una ventina di uova per femmina (il numero varia con le dimensioni e l'eta); durata dell'incubazione circa 60 giorni a 30° C.
Alimentazione:
Caenivora, a base di molluschi e altri invertebrati acquatici, larve di anfibi e pesci.
Esigenze: La massima attenzione va prestata ai continui rimescolamenti del fondo dell'acquario e delle attrezzature interne, per evitare danni alle pompe o ai riscaldatori; questi ultimi andrebbero posti in un transetto apposito. Si potrebbe tentare la riproduzione in cattività sottoponendo gli animali ad un periodo di latenza e disponendo poi un settore terrestre a margine della parte sommersa, facilmente raggiungibile dalle femmine.

 

 
 
 

MALACLEMYS TERRAPIN

Post n°164 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Dalle coste atlantiche del Nord America fino alla penisola dello Yucatan; sono note sette sottospecie ancora non ben definite.
Habitat:
Specializzazione alla vita nell'acqua salmastra e salata; si rinviene negli estuari dei fiumi, nelle paludi costiere, negli acquitrini salmastri.
Dimensioni:
Nella sottospecie tipo il carapace può raggiungere i 15-23 cm nelle femmine e i 10-14 cm nei maschi, decisamente più piccoli.
Riproduzione:
Accoppiamenti in acqua e deposizioni in maggio-giugno; una dozzina di uova per femmina. Nascite dopo 60-90 giorni in natura (circa 60 giorni a 30° C).
Alimentazione:
Carnivora, preda soprattutto pesci, crostacei, molluschi e insetti.
Status in natura:
Questa specie è stata parecchio perseguitata nel passato per le sue carni ed era giunta alle soglie dell'estinzione; un radicale mutamento alimentare degli americani nei suoi confronti ha permesso che in pochi decenni recuperasse i suoi effettivi. Oggi compare fortunatamente solo negli specializzatissimi menù di alcuni tradizionali locali lungo il Mississippi.
Esigenze: Necessita di un grande acquaterrario, con una discreta parte emersa, con acqua opportunamente "salata" (esistono trattamenti appositi presso i negozi di acquariofilia); anche se sono noti casi di allevamento in acque dolci, in generale una lunga permanenza in questa situazione altera il metabolismo dell'animale e lo rende sensibile a malattie epidermiche, micosi e infezioni. Temperatura dell'acqua 20-25° C. Non necessita di latenza.

 

 
 
 

TERRAPENE CAROLINA

Post n°163 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE-TERRESTRE

Distribuzione: Dal Canada meridionale attraverso gli Stati Uniti orientali e centrali fini al
Texas. Altre 3 sottospecie.
Habitat:
Sebbene essenzialmente terrestri, preferiscono trattenersi in boscaglie aperte prossimi a corsi d'acqua a lenta corrente o ad acquitrini e stagni dove non esitano a tuffarsi e a trattenersi in caso di pericolo; nelle stagioni secche si interrano alla base di ceppi o sotto ammassi di vegetazione marcescente, per fuoriuscire in massa dopo le piogge.
Dimensioni:
Il carapace è lingo in media 11-15 cm, con un massimo segnalato di 20 cm. Il maschio si distingue per la concavità del piastrone e per aver spesso l'iride rossa.
Riproduzione:
Accoppiamenti in primavera con atteggiamenti prenuziali simili a quelli delle testuggini terrestri propriamente dette; le femmine possono conservare lo sperma del maschio per due tre anni, potendo quindi deporre uova feconde senza bisogno del partner per diverso tempo; deposizione tra maggio e luglio in una buchetta scavata in un terreno sabbikoso e ben soleggiato; le uova sono 4-5 e hanno forma ellittica; schiusa dopo 60-90 giorni in condizioni naturali.
Alimentazione:
Onnivore opportuniste, cioé in mancanza di prede animali si nutrono normalmente di parti vegetali e frutta. In cattività accettano perciò sia frutta e verdura sia pezzetti di carne, vermi e insetti; si abituano a mangiare anche cibo per cani.
Esigenze: Più che acquaterrario è necessario un ampio terrario con uno strato di almeno 10 cm di fondo (terra e sabbia); non deve mancare una larga e bassa ciotola per l'acqua e un opportuno riscaldamento anche se l'esposizione diretta ai raggi solari sarebbe assenziale almeno nei mesi caldi; poiché abbastanza attaccabrighe vanno tenuti insieme soltanto esemplari di uguali dimensioni. In cattività vivono a lungo e superano spesso il mezzo secolo di vita. Temperatura ambiente di 20-25° C. Se in buona salute possono sopportare un breve periodo di latenza (utile per incentivare la riproduzione).

 

 
 
 

GRAPTEMYS KOHNI

Post n°162 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Stati Uniti centrali e meridionali.
Habitat:
Acque lente e calme di laghi, fiumi e stagni, con abbondante vegetazione galleggiante e sommersa.
Dimensioni:
Maschi adulti 9-13 cm, femmine 15-25 cm; in molte parti del suo areale convive con C. pseudogeographica con cui può ibridarsi.
Riproduzione:
Deposizione da maggio a luglio su sponde e banchi sabbiosi; fino a 15
uova elissoidali (diametro maggiore di 30 mm); la schiusa si compie, a
25° C, in 86 giorni circa.
Alimentazione:
I giovani si nutrono di piccoli invertebrati e di parti vegetali di piante
acquatiche; gli adulti sono più carnivori e necrofagi (pesci morti).
Esigenze: E' una specie schiva e timida, quindi occorre disturbare il meno possibile l'acquario in cui è allevata; ideale sarebbe mascherare almeno in parte la teca; si alimentano in immersione.

 
 
 

CUORA FLAVOMARGINATA

Post n°161 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: On Indocina, nell'Arcipelago della Sonda e nelle Filippine.
Habitat:
In paludi e stagni, dove il livello dell'acqua non sia eccessivo; cattiva nuotatrice, si porta spesso a terra.
Dimensioni:
Fino a 20 cm di lunghezza del carapace.
Riproduzione:
2-3 uova per femmina; riproduzione in cattività molto occasionale.
Alimentazione: Anche se in natura sembra preferire parti vegetali, in cattività è prevalentemente carnivora (molluschi, vermi, insetti, carne, pesci).

 
 
 

CHINEMYS REEVESI

Post n°160 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Cina orientale e centrale, Giappone e Corea.
Habitat: In vari ambienti acquatici, persino nelle risaie e nelle piccole pozze.
Dimensioni: Dai 10 ai 15 cm di carapace, ma con massimi noti di 35 cm.
Riproduzione: 2-4 uova deposte in buche scavate nei pressi dell'acqua; schiuse dopo 60-70 giorni a 30° C; è allevata e riprodotta con successo da parecchie generazioni.
Alimentazione: Prevalentemente carnivora sia nei giovani che negli adulti, a base di pesci e vertebrati.
Esigenze: Facilmente allevabile, resistente; può essere stabulata all'esterno durante tutti i mesi caldi.

 
 
 

TRACHEMYS SCRIPTA ELEGANS

Post n°159 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA PALUSTRE

Distribuzione: Dagli Stati Uniti orientali e parte di quelli centrali fino al nord del Messico.
Habitat:
Acque lente o ferme con fondo melmoso e ricca vegetazione sommersa e galleggiante. Sale a scaldarsi su ogni oggetto emerso o sui banchi di sabbia; molto acquatica.
Dimensioni:
12-20 cm di lunghezza media del carapace, con le femmine sempre maggiori; il massimo citato è di 27,9 cm. I maschi hanno la coda molto più lunga e le caratteristiche lunghe unghie alle dita delle zampe anteriori.
Riproduzione:
Da aprile a giugno le femmine depongono in piccole buche fino a 10 uova (a seconda della taglia e dell'età il numero varia) con un diametro maggiore di 22 mm. Ad una media di 30° C l'incubazione dura circa 60 giorni.
Alimentazione:
Abbastanza onnivira nei giovani in natura, che oltre che di piccole prede (invertebrati) si nutrono di piante acquatiche; gli adulti sono carnivori e necrofagi, ma mantengono nella dieta una parte vegetariana.
Esigenze: Come per C. picta; si possono stabulare all'aperto nei mesi più caldi, evitando con cura le possibili evasioni. Temperatura dell'acqua 24-30° C.

 
 
 

GEOCHELONE SULCATA

Post n°158 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Si estende dall'Etiopia e dal Sudan verso ovest nelle regioni secche del Ciad, Niger e Mali, verso il sud in Mauritania e in Senegal.
Habitat:
Vive in aree che possono variare, dai bordi del deserto alle savane. La maggior parte degli abibat a l'acqua stagnante per periodi limitati, e quindi questa tartaruga soppravvive sull'acqua metabolica e sull'umidità contenuta nel suo cibo.
Dimensioni:
Può raggiungere anche i 70 cm di lunghezza. La sua pelle estremamente impermeabile la protegge dalla disidratazione. Il maschio
è di dimensioni molto maggiori rispetto alla femmina e il suo piastrone è caratterizzato da una profonda concavità.
Riproduzione:
La deposizione delle uova avviene in autunno o in inverno e il periodo di incubazione è lungo, 212 giorni. Fino a 17 uova vengono depositate in una volta; le uova bianche sono quasi rotonde (41-44 mm) e hanno dei gusci fragili. I piccoli sono da giallo a marrone chiaro, con dei carapaci chiusi e rotondi (45-53 mm).
Alimentazione:
Erbivora (foglie e frutta). Ha l'abitudine di bere moltissima acqua.
Esigenze:
Necessita di ampi terrari riscaldati e secchi (solo nei mesi estivi si potrebbero tenere all'aperto).

 

 
 
 

GEOCHELONE DENTICULATA

Post n°157 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Sud America, Gujana, a est delle Ande e a sud fino allo stato di Rio De Janeiro escluso.
Habitat:
La troviamo soprattutto nelle foreste pluviali.
Dimensioni:
Le femmine possono raggiungere i 70 cm di lunghezza del carapace e i 50 Kg di peso, mentre i maschi in genere non superano i 40 cm. Nella parte inferiore della corazza, il piastrone dei maschi è curvato leggermente all'indietro, mentre nelle femmine è invece leggermente ripiegato all'infuoti; le code dei maschi sono più lunghe e sottili. Negli esemplari giovani è molto difficile determinare il sesso. Caratterizzata da un carapace marrone scuro, con dei piastroni a diamante con tinta goallastra all'interno ha muso nero con la parte superiore della testa e le zampe normalmente con una colorazione a scaglie gialle.
Riproduzione:
La deposizione delle uova avviene da agosto-settembre fino a dicembre a seconda della latitudine; vengono deposte da 15 a 20 uova, in buche scavate nel terreno o semplicemente alla base di folti cespugli.
Alimentazione:
Onnivora, con preferenza a ortaggi e frutta per l'80% del cibo, ben lavati
e asciugati.
Status in natura:
E' protetta ed inclusa nella CITES.
Esigenze:
Può vivere senza particolari difficoltà in ampri terrari tropicali, con escursioni all'aperto da maggio a settembre. La luce solare per questi rettili è molto importante perché asciuga la corazza evitando parassiti e infezioni micotiche, cicatrizza le piccole ferite, fissa il calcio nelle ossa, aumenta l'attività e attiva l'appetito. Amano molto scavare nel terreno e quindi necessitano di un substrato di terriccio; adorano fare la siesta sempre al solito punto e principalmente sotto delle piante larghe e basse tipo la yucca, tronchetto della felicità, mangiafumo, aloe, ecc. La temperatura deve essere compresa tra i 28-30° C dio giorno e può scendere fino a 24° C di notte. L'ambiente dovrà essere asciutto e con poca umidità nell'aria. Non richiede un periodo di letargo invernale.

 

 
 
 

GEOCHELONE CARBONARIA

Post n°156 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Sud America.
Habitat: Regioni umide e foreste tropicali.
Dimensioni: 50 cm di lunghezza del carapace.
Alimentazione: Va alimentata sia con vegetali sia con pezzi di carne, insetti e lombrichi, essendo la loro dieta onnivora.
Esigenze: Necessita di ampi terrari riscaldati con una buona disponibilità d'acqua

 
 
 

HOMOPUS SIGNATUS

Post n°155 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Sud Africa e sud della Namibia in aree subdesertiche poetrose.
Habitat:
Ambienti aridi.
Dimensioni:
Medie e piccole dimensioni, mediamente 12 cm di lunghezza del carapace.
Alimentazione:
Erbivora, ma richiede l'offerta frequente di insetti e pezzetti di carne.
Esigenze:
Necessita di terrari secchi con fondo di alcuni cm di terriccio sabbioso, molto riscaldati di giorno e con una diminuzione di temperatura la notte.

 
 
 

GEOCHELONE PARDALIS

Post n°154 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Africa centro-meridionale.
Habitat: Vive nelle savane e nelle steppe.
Dimensioni: Fino a 70 cm di lunghezza del carapace.
Riproduzione: 440 giorni di incubazione in natura.
Alimentazione: Erbivora: foglie e frutta.
Status in natura: Protetta nei luoghi d'origine sia per bloccare il commercio sia per difenderle dai numerosi predatori (molti dei quali introdotti dall'uomo, come cani, gatti e ratti) che insidiano le uova e i piccoli, annullando le loro possibilità riproduttive.
Esigenze: Necessita di ampi terrari riscaldati e secchi (solo nei mesi estivi si
potrebbero tenere all'aperto) con escursione termica molto netta
giorno/notte. Se allevata all'aperto durante l'estate si riproduce con relativa facilità.

 
 
 

TESTUDO MARGINATA

Post n°153 pubblicato il 02 Maggio 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

TARTARUGA TERRESTRE

Distribuzione: Originaria della Grecia (dal monte Olimpo verso sud), è stata acclimatata in Sardegna e introdotta in altre località italiane.
Habitat:
In Sardegna è più frequente nella zona subcostiera orientale, nella macchia mediterranea.
Dimensioni:
Fino a 30-35 cm di carapace, non sono rari esemplari anche maggiori; il carapace è allungato e più o meno scampanato posteriormente (in alcuni vecchi esemplari maschi anche dentato); una sola scaglia sopracaudale, nessun astuccio corneo all'apice della coda; la colorazione è nerastra con caratteristiche areole sugli scudi laterali e mediali del carapace gialli o aranciati (che si scuriscono con l'età); il piastrone è giallo-olivastro con macchie triangolari scure su ognuno degli scudi più larghi (proprio questo tipico disegno ventrale permette di distinguere i giovani da quelli delle altre specie).
Riproduzione:
Come in T. hermanni. Sia questa sia le altre due specie sono da tempo perfettamente riprodotte in cattività.
Alimentazione:
Come per le altre due specie.
Status in natura:
Le popolazioni selvatiche, ora protette (Appendice II CITES, C1 C.E.E.), sono abbastanza stabili, ma decisamente vulnerabili per l'elevata incidenza del commercio illegale; la massima parte dei soggetti di cattura, se adulti, non sopravvivono a lungo alla cattività.

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: G_ietta
Data di creazione: 31/03/2006
 

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CHE COS'E' LA CITES



La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
(CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
www.corpoforestale.it

L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
Tartarughe di terra (genere Testudo).
Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
ENPA sede di Milano tel 0297064220

Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

 

SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


1-DA DOVE PROVIENE?

conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
3-SERVE IL CITES?
Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
4- COSA MANGIA?
La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








 

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