Languida e Torbida - TabeaBorchardt
« Precedenti Successivi »
 

L@nguid@&Torbid@

 Non c'è castigo nelle parolené fioche illusioniattecchite sul ventre ossuto.Non c'è pietà né smilze speranze appeseo cuori incrostati nel buio.Solo tepenti sofferenzeannegate dentro giorni d'assenzache da parte a parte attraversano i nostri corpi disillusi e trasparenti.Un moto rettifilo e uniformerasenta i nostri piedi slavati e affilatisu cui trovano posto minuscole pietre aguzzeincuneate fra le ditatesori…
 

L@nguid@&Torbid@

  Mi accosti con le mani il paltònon avevo mai scorto tanto amoresfavillarmi in fronte o nei dintorni.Poi lo abbiamo fatto propriamente l'amoreun amore diuturno uno scalpicciamento ventricolarequello dei richiamati in vita degli eccitati vinti.Non possediamo nulla a parte il nomee la carne fossile di taluni ricordi.Questa egloga non l'ho stilata iol'ho rinvenuta per caso e…
 

L@nguid@&Torbid@

 Da questa notte a seguiredimeno le nubi dagli occhi,sui rostri dei marciapiedi serpeggio questi ultimi granelli di distanzee computo a ritroso ogni tonfo, nei bordi d'acqua che ti elargisco sulle dita ti sommo nei parziali che la cupidigia dei paracqua aizza, distribuendosi nei neonati sospiriche reitero con talune indubbie assenze.T@be@
 

L@nguid@&Torbid@

 In questa vanità d'ombre, nel mio involucro è liquida la corneasi volge nel cedimento la collera, nei rebbi già deformi e spuntati dall'inediaimpero un corpo nel vento,durante la notte indugio l'apocalisse, nei distacchi mi perseguo, nel tacere di delfini che scartavetrano alfabeti,dove le discinte ginocchia palesano,i cantoni nerastri di una parola lattiginosa. T@be@
 

L@nguid@&Torbid@

 È falotica l'assenza che ti riredigoil vento poscia sul dorsale di un corpo sparsoe il cessato non reclama parolama daccapo tace in siffatto quando che scrosciae importuna una vena difilato l'altratra le cartilagini delle nubinell'inverno acquitrinoso esanime sui polsi. T@be@ 
 

L@nguid@&Torbid@

 Oncia di tempo eteroclita nella dischiusa parete accostando la pelleoblunga si lacerail sangue si plasmaal tacere delle veneadunche e caveil boato, raccimolaogni trascorso triviale. T@be@
 

L@nguid@&Torbid@

 Sei un fottuto commiato,latente nelle maniche di certi paltò,un luccicone lasciato rasciugare,mentre a morsi mi riacchiappol'ansia di un refolo di vento.Ricomputo il destino su quel dorso infiacchito, morbidamente liquefattofra le ventrali di anemiche parolespinte e profuse a-mare. T@be@
 

L@nguid@&Torbid@

 I tagli sono la mia crescita solo io rimiro il sangue che stilla.Ninnolo e lappoil dolore di uno sgravarsi a cosce serratedove il gaudio è un aborto da avvinghiare in gremboche non sono in grado di rianimare.Le mie stanzesono sterili cristallipiantati nel cuore T@be@
 

L@nguid@&Torbid@

Nell'ombra di queste vene disponiti tra me e l'avvenirelà dove depongo visioni oniriche come pulviscolo dei pensieri esuma gli anelitifanne luce e parolemollemente covale fanne alito sommessonell'incavo snello della boccalà dove s'inerpica la parola che ti conduce qui.Disponimi tra te e il venturodentro di me coricaticerca un'alcova nel mio reconditospennella nel tondo dell'irideefflorescenza di tempestetra…
 

L@nguid@&Torbid@

 Se mi schiudi di cuoremi trovi negli smorti invernia far la conta delle orme attecchitenei mattini di sole corvinoquando la mia boccat'agogna e s'infervora.Se mi schiudo di cuoreprorompe la donna che sonoe che t'adorna a re solennementre germini aggrappato nelle veneper sbocciarmi sulla pellecome una lasciviache il mio gelo non paventa. T@be@
 

« Precedenti Successivi »