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Il cuore vola e va

Post n°37 pubblicato il 10 Novembre 2007 da TamaraRufo
 

Lola non avrebbe voluto, ma non ha potuto farne a meno.

C'era troppo amore dentro di lei, una dimensione insostenibile che richiedeva spazio. O per lo meno un tradimento.

Lola lo ha sempre creduto, non c'è infedeltà senza amore, l'una è abbracciata all'altro come la notte al giorno. Lo raccontava spesso. "Viaggiano insieme", diceva a Umberto, "non si tradisce ciò che non si ama".

Non riesce a spiegarselo Lola, non sa perché il calore della luce non rimane a scaldarla se almeno qualche volta non si abbandona anche alle ombre dell'oscurità.

Nel buio della sua anima, nell'abisso in cui cade quando si sofferma un po’ di più, Lola si ritrova al sicuro solamente quando viene accolta. Quando viene capita nei suoi movimenti, nei suoi lineamenti, nella sua voce. Con una totalità comprensiva, soprattutto di ogni ferita. Di ogni colpo cui si consegna camminando al buio.

“Là, dove con il cuore vola e va, è difficile non sbattere" persuadeva a Umberto. "Ma dove mi sento contenuta non provo paura, non rischio di essere delusa. Non mi sento sola.”

Lola si chiedeva se Umberto avesse mai capito quanto per lei la delusione fosse un senso di colpa, un blocco davanti a una reazione della coscienza.

Sono le parole confidate a Umberto che Lola oggi è costretta a ritirare, guarda l’uomo che ha rappresentato la sua vita per quattordici anni e non lo riconosce più, non sa più chi sia.

Non sa più chi è lei.

"Devi fartene una ragione, sono limitata", scandisce Lola oggi a quell’uomo. Avanzando decisa verso Umberto dichiara quanto l'insoddisfazione abbia operato in modo clandestino, nel loro rapporto ogni tradimento le ha procurato un dolore immenso. Lola non ha conosciuto che il piacere passando dalla sofferenza. Ma il vero trauma è diventato l'inconoscibilità con cui si è rivelata a se stessa, improvvisamente, una perfetta sconosciuta impedita nel dire chi fosse il tradito e chi il traditore. Lola ancora lo ignora, mentre continua ad assistere sempre al loro malessere. Un disagio condiviso, riscontrabile. Sempre e comunque un’inquietudine.

Una negatività impossibile da nascondere.

Davanti alla rivelazione Lola ha visto finalmente aprirsi le sue acque, il pantano sentimentale che la invischiava l'ha attirata completamente sotto. È stato il momento più drammatico e ciononostante una liberazione.

Umberto l'ha guardata oltrepassandola con gli occhi, il crollo è stato devastante, una rottura imponderabile. Lola non ha detto una parola, avrebbe suonato come una giustificazione e sarebbe stato peggio. "Niente ossessiona più della scontentezza" diceva sempre a Umberto, "non è la motivazione che giustifica un comportamento, è il perdono di ciò che si è  che caratterizza la forza".

Arrivarci tuttavia è un percorso, Lola non lo ho mai negato, anzi lo affermava. "Spero sempre nella discussione, nell'affiorare dei problemi irrisolti” gridava dietro a Umberto. “È il punto critico questo, voglio vedere le conseguenze e non fingermi tre metri sopra il cielo…".

Lola avrebbe voluto che la collera non fosse un rifiuto, desiderava che il disaccordo servisse alla diversità ma non è facile, sorpassare, il perdono rimane un segno delle circostanze.

 
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