Creato da TamaraRufo il 03/07/2007
Racconti, poesie, recensioni, letteratura, arte, libri, fotografia

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

maaar0alemus72nicola_susiganbaronessa_rossaFatatrillySabrymarelgrazia.gazzarribagninosalinaroElanorrmariadp01crizigdragoastercs.italiapiccolastella337Jacksburonmonique.71
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Come sei finita quaggiù?Maria Grazia Luffarelli »

L' inaccettabile

Post n°43 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da TamaraRufo
 

La sera andava a spasso con lei, quando arrivò a capire che non avrebbero mai saltato la siepe, si ritrovò davanti al barista a dire: servimi due dita di whisky, per favore, in gola, voglio vomitare tutto il disprezzo disteso sopra il bancone.

Per questo aveva la faccia gonfia, si vide il mattino dopo, con il sole che menava brusco la sua solitudine. Si lasciava stuprare ogni sera, aveva bisogno di due dita di whisky di tanto in tanto, per capire dove era stato l’errore. Era finita troppo presto o troppo tardi?

La prima volta che visitò il cimitero il dolore lo spinse giù, ad allungarsi sulla pietra lucida, dove tanto tempo prima era stata conficcata una pianta. I suoi rami splendevano accanto alla lapide, un grappolo di foglie si allungava in strati di lucente verde sopra il granito. Lentamente le lancette ferme nel suo petto cominciarono a girare.

 

Altre due dita di whisky, disse al barista, sverrò da te mia vecchia forza, così la cara tomba potrà invadermi le narici con il suo forte odore di sconfitta. Se avrò fortuna, ancora due dita di whisky e il laccio teso che mi tiene in vita sarà spezzato. Se avrò fortuna non dimenticherò la strada per tornare a casa, andrò dritto dritto fino in camera sua, in modo da non dover affrontare sua madre.

L’abbraccerò scordandomi completamente dei rimproveri e del chiasso. All’inferno l’educazione, per una volta, è così che dovrebbe parlare un padre.

Aveva un volto affilato dall’ansia, i suoi occhi erano teneri e pieni di ricordi, quindi posò il bicchiere e andò alla porta.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963