LUCE CHE FILTRA.....
seppur debole, il suo chiarore può illuminare le notti...
Post n°394 pubblicato il 21 Dicembre 2014 da labirintidelcuore
Vieni di notte, Vieni in silenzio, Vieni in solitudine, Vieni , figlio della pace, Vieni a consolarci, Vieni a cercarci, David Maria Turoldo
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Post n°393 pubblicato il 21 Dicembre 2014 da labirintidelcuore
Non c'è Natale, senza recita...
Qui il racconto ironico e divertente, ma non solo, di un Emanuele che ho visto piccolino e che ora è genitore ...
Dicembre 2012 La mia fulgida carriera teatrale ha conosciuto, ahimè, momenti neri ma formativi. Non molti anni fa ho visto almeno un centinaio di saggi scolastici dal punto di vista obliquo del siparista. Ogni sera gettavo uno sguardo pietoso in platea e osservavo la varia umanità dei parenti-spettatori, una massa ineducata temuta dalle maschere di sala più che un monologo di Testori senza intervallo. I parenti-spettatori hanno vari vizi inclassificabili, come volere seguire tutti contemporaneamente i figli nelle strettissime vie di fuga dei camerini, o pretendere di tenere in sala il trio della Chicco completo accanto al posto assegnato. Ma la cosa che non mi è mai andata giù è l’ostinazione nel salutare il figlio o nipote proprio quando sta dando il meglio di sé in palcoscenico. Tanto più che lui, coi proiettori in faccia, vede come una talpa con il distacco della retina. Pochi giorni fa ho debuttato nel ruolo di parente-spettatore. Michele fa il primo anno di asilo, dunque prima recita di Natale. Secondo il nostro credo di genitori alternativi e avvezzi al mondo dello spettacolo, non portiamo nessun apparecchio di registrazione, né video, né audio, nè niente. Il ricordo di questo impagabile momento sopravviverà solo grazie alla nostra capacità mnemonica, è romantico e poi non saremo costretti a fissare per un’ora un lcd da un pollice. Lo spettacolo racconta la nascita di Gesù, per fortuna, non i problemi di volo della magica renna Rudolph. Appena il sipario mostra l’intenzione di aprirsi, a me e a mia moglie esplodono gli occhi per la commozione. Come resistere di fronte a una Madonnina di cinque anni che riceve un annuncio mimato da un angelo di quattro? Il mio proverbiale senso critico teatrale è probabilmente incastrato nell’ombrello in guardaroba, perché a me sembra tutto perfetto: luci impeccabili, testi profondi, coreografie degne della migliore scuola russa. Quando inizio a supporre che quello che ho di fronte avrà un impatto sul teatro europeo pari o superiore all’Orlando Furioso di Ronconi, ho la lucidità di vedermi per un attimo da fuori. Devo ammetterlo, qualcosa sta falsando la mia obiettività. E quel qualcosa probabilmente è alto novanta centimetri e mi canticchia di fronte. “Ambalam-belem, ambalam-belem”. “La prescella lei saraaà”. Questi i ritornelli della recita preferiti di Michele, che nell’ultimo mese li ha ripetuti anche nel sonno, tipo mantra. La mia indagine sul contenuto generale delle strofe mi ha permesso di attribuirgli dei significati ipotetici: il primo dice “Andare a Betlemme”, il secondo “La prescelta lei sarà”. Inevitabile il dubbio del genitore credente e riflessivo: cosa accidenti capirà il mio piccolissimo interprete di quello che sta raccontando con i suoi compagni? La potenza estetica della recita di Natale mette in secondo piano tutte le possibili obiezioni paterne. A ogni nuovo rifiuto dell’albergatore, una nuova lacrima cerca un posto sulle mie guancie già fradice. Quand’ecco, un brivido di disappunto. Questo no. Questo non va. Qui mi dissocio. Gesù bimbo si sta posando nella culla sorretto dalle tenere manine dell’angelo con le ali di brillantini. Maestre, ma scherziamo? Io che la notte di Natale di tre anni fa ero proprio in sala parto, non posso accettare una venuta al mondo tanto soft, con messo celeste riconvertito a cicogna. Il parto è un evento pieno di sangue e altre mostruosità, e di grida. Più che il contatto al suolo di una foglia, sembra l’aprire a spallate una porta. Nessuno ci pensa mai a che cosa sentiva Maria la notte santa. Io sì. Avrà imparato ad apprezzarne il ricordo col tempo ma, al momento, altro che l’espressione beata della statuetta nel mio presepe. Al di là dei noti dolori inconcepibili dal maschio, che smarrimento prova chi fino a un attimo prima si portava Dio in pancia, e poi lo vede li davanti, altro da sé? Siamo quasi alla fine. Le mie mani aderiscono col palmo alla poltrona, ancorate dal peso delle cosce. Io, proprio io, non cadrò mai nella tentazione del saluto. Ma ecco che …Laura, cosa fai? Sta sventolando il braccio destro, chissà da quando. No! Moglie mia! Figura educativa a me complementare! Perché saluti anche se siamo al buio e lui non ti può vedere? Roba da dilettanti della poltroncina! A questo punto il danno è fatto. Tanto vale. Mi alzo in piedi con la speranza di ricevere il dono temporaneo della fosforescenza. “Sono quiii. Micheleee”. Il mio gesto temerario non ottiene nessuna modifica al mio abituale fotoassorbimento, ma mi dona un’altra grazia. Immediatamente comprendo che quella sì, è una nascita: l’inedito senso di impotenza sul destino (artistico e generale) di Michele. Ecco il significato del mio Natale 2012: vedere il nostro MiniNoi finalmente da di fronte, non per mano. E scoprire che la vita si genera inizialmente con l’unione, ma poi, e soprattutto, con il coraggio di tagliare.
* Emanuele Fant è nato nel 1979, è sposato con Laura, è papà di Michele e Clara. Ha studiato teatro all’università e ne ha fatto il suo lavoro, sperimentandosi in ogni mansione; educa e dirige una compagnia marionettistica di ex-senzatetto. Racconta questa avventura senza troppa continuità nel blog lemarionettedellamisericordia.blogspot.it . |
Post n°392 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da labirintidelcuore
Il segreto è Mario Quintana
Ezio Bosso - Better and sweet |
PC IN RIVOLTA, BLOG MOMENTANEAMENTE SOSPESO...
a presto, spero Terri
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Post n°390 pubblicato il 20 Luglio 2014 da labirintidelcuore
Amori di donne intrappolate e donne intrappolate dall'Amore...
Lucio Battisti - Nel mio cuor, nell'anima |
Post n°389 pubblicato il 20 Luglio 2014 da labirintidelcuore
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Post n°388 pubblicato il 16 Luglio 2014 da labirintidelcuore
Io non ti conosco di Stefano Accorsi
NON E' PIU' COME PRIMA... In cinque parole una storia |
Post n°387 pubblicato il 04 Luglio 2014 da labirintidelcuore
OMNIA MEA MECUM PORTO ...Camminare è divagare dal sentiero segnato, dalla via principale per seguire sentieri e altre vie più discoste, più laterali, secondarie ed intraviste appena. Camminare è fermarsi perché ne abbiamo voglia, perché le gambe, perché il posto, perché la luce, perché... siamo portati ad indugiare, divagare, sostare, contemplare. Camminare è un triplo movimento: non farci mettere fretta, accogliere il mondo, non dimenticarci di noi strada facendo. Eliminare il superfluo, chi cammina lo sa, è una delle prime regole. Per camminare bisogna essere leggeri e per essere leggeri bisogna ridurre all'essenziale. Ridurre all'essenziale significa dare valore alle cose, riconoscerne l'anima più autentica. E poi decidere. Decidere quello che porterai con te nel cammino e quello che lascerai. Adriano Labbucci - Camminare, una rivoluzione "Nessun luogo ti piacerà finché non avrai abbandonato il peso che hai nell'animo" Seneca a Lucilio
Sarò in cammino, per qualche giorno....
Aaron Jay Kernis - Air |
Post n°386 pubblicato il 01 Luglio 2014 da labirintidelcuore
Umberto Boccioni - La Madre
Tango dell'assenza Daniele di Bonaventura al Bandoneon |
Post n°385 pubblicato il 27 Giugno 2014 da labirintidelcuore
Guardarsi negli occhi e trovare l'altro e nell'altro ancora il profondo di sé.
Una luce che si riflette in uno specchio, ed in uno specchio nello specchio, e così in un continuo rimando...
Marina solleva il capo, apre gli occhi e lo sguardo incrocia quello di Ulay, l'uomo col quale ha condiviso vita ed esperienze artistiche.
Fra loro "parole mute"
'parole private che ti dedico in pubblico' Thomas S.Eliot
La performer Marina Abramovic al Mo.Ma di New York incontra nello sguardo chiunque lo desideri. Seduti, uno di fronte all'altro nel silenzio che è assenza di parole ed intensità di comunicazione. Un'esperienza che tocca ed emoziona, poiché difficilmente qualcuno dedica a noi un tempo ed uno spazio esclusivo, sguardo nello sguardo, anima nell'anima. Un tempo di concentrazione sul sé, attraverso l'altro.
E penso che forse la contemplazione, la preghiera silenziosa siano esperienze analoghe, uno stare silenziosi in Sua presenza e lasciarsi trasformare...
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Post n°384 pubblicato il 20 Giugno 2014 da labirintidelcuore
Mio figlio è il primo della classe. Entrando
Gino Patroni |
Post n°383 pubblicato il 16 Giugno 2014 da labirintidelcuore
Vivian Maier, un nome a cui ora è possibile collegare un viso.
Per caso sono state recuperate migliaia di foto che raccontano di una vita, di tante vite, immortalate dall'obiettivo di questa fotografa. Lei, bambinaia in varie famiglie di Chicago, vedeva il mondo tramite la sua macchina fotografica che portava sempre al collo, pronta a fermare un'espressione, un viso particolare, una situazione buffa o di semplice vita quotidiana; racconti di vite che non avremmo mai conosciuto, espressioni che si sono materializzate in camera oscura. Camminiamo e scopriamo con gli occhi di Vivian un mondo lontano nel tempo...
Visi e sorrisi d'altri paesi, raccolti nel suo viaggio attorno al mondo...
Ce ne racconta la storia un film-documentario ora nelle sale :
Alla ricerca di Vivian Maier .
Silence -Charlie Haden & Chet Baker |
Post n°382 pubblicato il 16 Giugno 2014 da labirintidelcuore
Cammino fra i palazzi che si affacciano sulla strada lastricata, attenta ai porfidi sconnessi, rialzo lo sguardo ed incrocio quello di una giovane donna, curata, la pelle liscia, troppo liscia anche dove mi sarei aspettata chiome fluenti. Uno scuro foulard, perfettamente annodato, copre il capo lasciando però intravvedere la nuca candida ... eppure sembra serena, curiosa e desiderosa di vita. Poco più avanti, tra il brulichio della gente nella piazza, ecco incrocio un'altra giovane con turbante... Forse oggi mi è suggerito di riflettere...sul tempo che ci è dato di vivere, sulla fortuna di essere sani, sulla possibilità, non così remota, di essere malati... Come sarei io, se vivessi la malattia? Sarei sorridente o piuttosto cupa e grigia in viso? Chi è sfiorato dalla morte, chi ne ha sentito il morso nella malattia, riceve un dono misterioso: un atteggiamento nuovo, di stupita meraviglia per tutto ciò che accade... il sole che sorge per un nuovo giorno, il piccolo fiore sbocciato tra le crepe di un muro di cinta, una musica amata che dona nuove emozioni, una parola letta che suona come un miracolo. Come se la consapevolezza di un tempo limitato - lo è per tutti, anche se cerchiamo di non pensarci - rendesse ogni attimo ancor più unico ed irripetibile e sprecarlo, un delitto imperdonabile. E ritorno a letture passate, a Carlo Massa e alle sue riflessioni in
"Tutto me stesso prima di morire"
Sfoglio il piccolo libro e ritrovo i passi che a suo tempo mi avevano colpito... "La malattia sta funzionando da acceleratore di intuizioni, di verità rimaste per tanti anni allo stato larvale, di riconciliazioni con me stesso e con il mio passato" "Quanto può durare? Non lo so e non mi importa. Sono aggrappato al presente, giorno per giorno, ora per ora, ai piccoli sorrisi che riesco a strappare alla vita. All'amore dei figli e delle persone care che mi circondano, che è tanto, e di declina ogni volta in maniera diversa. La vita è tutta lì, in quegli sguardi dolci, in quei piccoli gesti che mi riempiono di gioia...."
Caritas abundat in omnia Hildegard von Bingen L'immagine è Autunno di Daria Endresen |
Post n°381 pubblicato il 11 Giugno 2014 da labirintidelcuore
Lascio ai miei amici un azzurro ceruleo per volare in alto, un blu cobalto per la felicità, un azzurro oltremare per stimolare lo spirito, un vermiglio per fare circolare il sangue allegramente, un verde muschio per calmare l'inquietudine, un giallo oro: ricchezza, un violetto di cobalto per la reverie, una lacca che fa udire il violoncello, un giallo cadmio: fantascienza, brillio, splendore, un giallo ocra per accettare la terra, un verde Veronese per ricordo della primavera, un indaco per accordare lo spirito al temporale, un arancione per suscitare la vista di un limone in lontananza, un giallo limone per la Grazia, un bianco: purezza, una terra di Siena naturale: trasmutazione dell'oro, un nero sontuoso per vedere Tiziano, una terra d'ombra per accettare la nera malinconia, una terra di Siena bruciata per il sentimento di durata. Vieira da Silva
Colori, sfumature di paesaggi che ci portiamo dentro, riaffiorano, all'improvviso, riportando la freschezza di bellezze viste. Orizzonti familiari, ricordi ed immagini raccontano piccole porzioni della nostra vita, tessere di un colorato mosaico che forse avevamo scordato.
Martha Argerich - Ravel - Jeux d'eau |
TUTTI PER UNO ?
MUSICA PER TUTTI !!!
100 violoncelli a Milano per una pacifica invasione di note
con Giovanni Sollima
Musica alla stazione centrale, improvvisata, liberata dai consueti spazi in cui di norma è relegata, quale musica "colta", ecco che ci coglie di sorpresa... accenni a note famose, stridore di puntali, legni percossi, musica in un insolito linguaggio |
Post n°379 pubblicato il 28 Aprile 2014 da labirintidelcuore
Mani , raccontano di noi... nervose si torcono, svelando tormenti d'anime in subbuglio
a volte accarezzano, riportando sensazioni, parole d'amore in lievi tocchi
Le immagini vi portano a Venezia, nella mostra Primavera a Palazzo Fortuny
e altre mani danzano sulla tastiera, come se raccogliessero la magia della musica di Bach sfuggita ai tasti e sospesa in aria Glenn Gould e Bach Fuga in Mi maggiore per clavicembalo ben temperato op.9 BWV 878
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ed io non sono un'eccezione
Franco Battiato - Tutto l'universo obbedisce all'amore |
IDA, cerca il suo passato per poter conoscere sé, nelle proprie origini. Wanda é colei che dal passato é sempre scappata, che al passato ha sempre voltato lo sguardo. Portare lo sguardo oltre, perché il presente non ferisca, scorrendo veloce ed indolore, trasformandosi presto in passato, lasciato alle spalle Il passato che ritorna per Wanda nei tratti di Ida, così somigliante alla madre. Riaffiora nei ricordi la famiglia perduta, prima ritrovando sguardi e visi in vecchie foto, poi, materialmente, riportando alla luce quei corpi che rinfocolano un dolore sopito. Come Antigone, le due donne ridanno dignità e pace ai propri cari, con la sepoltura, questa volta in un terreno sacro, dei loro resti, tornati alla luce, dopo tanti anni. Il tempo, protagonista assieme all'OLTRE, nelle parole di Ida al giovane amante di una notte : " E POI ?" Ciò che l'amore umano promette non basta ad Ida che conferma nel suo cuore la scelta di Dio. . IDA film di Pawel Pawilikoski
Chopin - Notturno Op.20
Qui il trailer del film
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3 gennaio 1921 Mary, voglio sapere se hai una vaga idea di come tu sia riuscita ad ampliare la mia comprensione del mondo. Tu mi provochi continuamente, e mi costringi a scoprire cose nuove. L'amore, come un corso d'acqua, dev'essere in continuo movimento, ed è proprio quello che tu fai con me. Ma che cosa accade alla maggioranza delle coppie? Credono che le acque del fiume scorrano per sempre, e non se ne preoccupano più. Poi arriva l'inverno , e le acque gelano. Solo allora comprendono che niente, in questa vita, è assolutamente garantito
. John Cage - In A Landscape< |
Post n°375 pubblicato il 09 Marzo 2014 da labirintidelcuore
Jan Vermeer
Ana Kapor
Vilhelm Hammershøi
Artisti vissuti in periodi molto distanti temporalmente, ma accomunati da un nitore diffuso, da una luce ferma e sottile che racconta quasi un'assenza. Serenità, lievità, pulizia, questo ciò che suggeriscono. Finestre, archi, elementi architettonici che collegano il dentro col fuori, proiettando l'attenzione ad un mondo altro, solo apparentemente lontano. Come per dire che, silenziosamente, dobbiamo cercare in noi e fuori di noi, sgombrando il campo da ciò che appensantisce e blocca. Poeti del silenzio ed in ammirato silenzio sono stata davanti all'opera di Hammersoi, qui, quasi entrando in quella dimensione domestica e, come la donna di spalle, aggirarmi in quelle stanze, fuori dal tempo, inseguendo una frotta di pensieri.
Aaron Jay Kernis - Air |
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Nickname: labirintidelcuore
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Sesso: F Età: 62 Prov: EE |
Inviato da: frida
il 05/08/2018 alle 07:54
Inviato da: boezio62
il 10/03/2017 alle 23:34
Inviato da: lightdew
il 09/01/2017 alle 10:22
Inviato da: labirintidelcuore
il 05/01/2017 alle 15:56
Inviato da: lightdew
il 31/12/2016 alle 18:32