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LE GIORNATE A IMPATTO ZERO

Post n°136 pubblicato il 04 Febbraio 2013 da Heart.and.Soul
 
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Devo ammettere che quando i periodi erano di vacche non grasse ma meno magre, di soldi ne ho spesi abbastanza. Viaggi e qualsiasi capriccio mi passasse per la testa.

Poi ho dovuto scegliere.
Ho deciso di portare avanti un sogno e finché ce la faccio, finché riesco...
E per poterlo fare ho escogitato un "format": la giornata a impatto zero.
Essenzialmente, consiste nel prefissarsi come obiettivo una giornata tipo in cui, escluse le spese necessarie quotidiane (cibo, autobus, ecc...) devo riuscire ad andare a letto la sera senza aver speso neanche un Euro. Tosta, eh?

La prima fatica ercoliana è stata quella di resistere a tutte le tentazioni adottando un po' di saggezza.
Se ascoltassimo la nostra vocina interiore, ad ogni uscita, potremmo spendere senza accorgercene buona parte delle risorse a nostra disposizione.
Che poi, spesso non facciamo caso al fatto che sono proprio le piccole spese, quelle  apparentemente più inutili che, sommate, fanno danni.
Gli oggettini da 3/4 Euro, le cazzatine e questo e quell'altro...

Ad esempio: ogni giorno compravo La Stampa. 1 Euro e 20 per 30 giorni, sommati, AL mese fanno più di 30 Euro. Non sarà una grande cifra, ma se già il guadagno è quello che è, devi pagare le bollette, ogni tanto prendi anche un treno per tornare a casa e soprattutto devi fare la spesa per mangiare, quelle 30 Euro possono fare la differenza. E l'esempio è il solo giornale! Proviamo ad aggiungerci anche tutto il resto delle cose superflue. Per me poi, soprattutto, che vivo di libri, film, musica, tecnologia, ho decine di interessi anche diversissimi tra loro che per assecondarli non basterebbe la più grossa delle librerie forse, entrare in un qualsiasi mediastore è un colpo al cuore.

Ma la soddisfazione arriva dal sapere innanzitutto che non ho buttato soldi in cose futili, che magari avrebbero assecondato i miei "capricci", ma sicuramente non mi avrebbero portato grossi vantaggi a lungo termine. In secondo luogo, imparo a valorizzare e a massimizzare le cose che già ho. Hard disk pieni di musica che non ho mai ascoltato, ad esempio. Ma anche le notizie prese on-line, i progetti che ho in sospeso e che non ho mai portato a termine. Uscire poi la sera e buttare 20 Euro tra carburante e birra o qualsiasi altra cazzata ti passi per la testa di prenderti solo per fare aggregazione, si fa presto a dire "Cacchio, ma i soldi se ne vanno via come niente". Eh! L'ho detto per tanto tempo anch'io. Adesso lo so perché.

Chi ha in testa il dogma del consumismo probabilmente vorrebbe vedermi morto. Ma per il momento le cose stanno così. E sinceramente, visto che presto il consumismo andrà a farsi benedire (segnatevelo), preferisco pensare più a me e al mio futuro. Tanto non mi manca niente.  

All'inizio mi sentivo privato. Poi col tempo ho iniziato ad apprezzare questa cosa. Lo spreco è uno dei mali che ha caratterizzato il nostro tempo. Stiamo sprecando come non mai nella storia dell'umanità. In nome di cosa, poi?
Non ci rendiamo conto che compriamo un sacco di cazzate che non fanno altro che riempire i nostri armadi. Le compriamo, sembra che siano l'ultima cosa che avremo in tutta la vita, poi, svanito l'effetto del momento, finisce tutto nel dimenticatoio. Ho detto basta a queste cose e ho pregato le persone che mi stanno vicino dicendo: "Se dovete farmi un regalo, regalatemi qualcosa che sapete servirmi veramente". E honotato due cose: ho meno cazzate intorno, quello che c'è è di qualità e dura di più, l'ordine finalmente regna sovrano e, dulcis in fundo, ho qualcosina in più in tasca.

Va' che se non fosse per il lavoro che scarseggia, 'sta crisi inizierebbe anche a piacermi!

 
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