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KOS, Veraclub Thalassa : parakalò !

Post n°84 pubblicato il 20 Agosto 2008 da Privilege_bg
 
Foto di Privilege_bg

Atterraggio in piena notte a causa dei soliti ritardi nei voli, soprattutto estivi. E’ buio pesto e l’ora molto tarda, nonostante tutto la felicità vince di gran lunga le seccature subite, perché siamo finalmente in vacanza sull’isola di Ippocrate : Ευπρόσδεκτοι να ΚΩΣ …che significa, benvenuti a KOS !

Quest’anno abbiamo prenotato in un villaggio formula club, cosa che non facevamo da anni ormai; era l’ultimo posto disponibile per poter andare su questa splendida isola quindi ci siamo adeguati, ma in realtà non ci dispiace affatto aver scelto questa soluzione. Anni addietro, infatti, abbiamo fatto da spalla alle svariate “equipe” d’animazione incontrate nelle nostre vacanze, usando la nostra “verve” fatta di una simpatia mattacchiona. Per cui va bene così.

Cominciamo a conoscere un sacco di gente, e devo dire che pare proprio d’essere capitati nel posto giusto : persone molto simpatiche, ragazze graziose e affabili, animatori vivaci ma mai troppo insistenti.

Non mancano personalità super “fashion” addobbate all’ultima moda, come anche alcuni personaggi bizzarri: noi siamo campioni nel riconoscerli e ci facciamo un sacco di risate tenendo sotto controllo quanto combinano. Tutto concorre alla composizione di un gruppo eterogeneo nel villaggio, cosa che rende particolare e divertente il soggiorno di tutti. Sembra d’essere in un piccolo scorcio d’Italia all’estero, dove in pochi metri quadrati puoi incontrare persone provenienti da ogni parte del nostro amato stivale : nord,  centro sud e isole, ognuno con le proprie peculiarità e tutti casualmente riuniti in questo posto per trascorrere la settimana di ferragosto in allegria e spensieratezza. Davvero divertente ascoltare i modi di dire di ognuno!

Io ed il buon Vieri abbiamo mantenuto un discreto colorito abbronzato dalla precedente vacanza, perciò non sembriamo affatto dei “visi pallidi” appena arrivati.

Mentre ci accingiamo a varcare per la prima volta l’ingresso in spiaggia, vediamo a media distanza il capo sport dell’equipe che alza il braccio e con la sua manona aperta ci saluta, esclamando :

-“ Ohi Brasileros!”

Frattanto, penso si stia riferendo al fatto che vedendo la mia maglietta color verde oro, pensi io sia brasiliano; con quel colorito al primo giorno, poi, il gioco è fatto.

Pertanto intuisco la situazione e sorrido ironicamente, rispondendogli in greco :

- “ KALIMERA !”

A quel punto, ci fissa un attimo e subito dopo ci ribatte :

- “Guardate che ho capito che siete italiani, però pensavo proveniste da un continente remoto, con un pesante fuso orario”.

- “E perché mai?”, domanda il Vieri con stupita curiosità.

- “Facile intuirlo: sono le 13.30 e voi arrivate in spiaggia a quest’ora, mentre gli altri son già accomodati a tavola per il pranzo da più di mezz’ora!”.

Ci guardiamo attorno e, in effetti, siamo ormai gli unici presenti sulla sabbia rovente. Non ci resta che farci una bella risata in compagnia, ma il posto al sole sopra un comodo lettuccio non ce lo leva nessuno, persino l’ora ormai tarda.

La sera visitiamo la città di Kos, incantevole centro che dà il nome all’isola stessa. L’insieme di lucine che illuminano strade e locali la fa assomigliare ad un presepe. Ci sono un sacco di ristorantini suggestivi per poter cenare, come anche molti pub dove poter trascorrere una serata con amici appena conosciuti e far 4 chiacchiere simpatiche. La via centrale è letteralmente invasa da turisti, per lo più ragazzetti stranieri che urlano, cantano, si ubriacano e fanno baldoria. E’ troppo per la mia ormai rispettabile età, perciò ci accomodiamo per lo più in posti soft e tranquilli dove poter degustare un rinfrescante Mojito.

Arriva pure il giorno degli scooter a noleggio : con i nostri “potenti” mezzi sfrecciamo sulle strade della Grecia come facevano i CHiPs su quelle della California, siamo inarrestabili. Su e giù per la statale che attraversa l’isola, sorpassiamo un passo collinare ed arriviamo fino a Kardamena per una giornata balneare in un mare cristallino e meraviglioso; un posto davvero particolare e suggestivo, quasi lunare considerata la montagna spoglia e rocciosa a picco sul mare.

Tornati al villaggio teniamo il consueto “ciringhito” delle 19.30, ovvero l’aperitivo sul balcone della nostra stanza che guarda direttamente sulla piscina e sulla piazzetta del villaggio. Un posto in prima fila tanto per capirci, dove poter assaporare qualche stuzzichino appetitoso osservando, contemporaneamente, ciò che avviene nel cuore del villaggio. Questa volta non manca neppure l’originale sigaro cubano, un Cohiba che ci siamo portati dall’isola caraibica e che, fumato con intensità e meditazione, ci regala sensazioni favolose. D’un tratto, mi sembra quasi d’essere diventato Hannibal Smith dell’A-Team, famoso per la sua audacia mentre tiene il sigaro tra i denti e, con tono compiaciuto esclama “Adoro i piani ben riusciti”.

Gli spettacoli dei ragazzi dell’animazione sono davvero carini e ben fatti, il cabaret fa davvero molto ridere e impedibile è lo sketch che stereotipa gli italiani messi insieme in vacanza : milanese, napoletano, barese e palermitano, un cocktail di risate fragorose mentre si enfatizzano con giusta ironia gli aspetti caratteristici di ognuno di loro. L’avvenimento clou ferragostano è senz’altro il musical serale sulle note di Claudio Baglioni; ebbene, anche chi non è un abitudinario ascoltatore del cantautore romano resta affascinato da queste musiche sviluppate su una coreografia davvero suggestiva; un plauso ai ragazzi dell’equipe che l’hanno realizzata con tanta passione, bravi veramente.

Come succede in ogni vacanza, la prima volta che guardi l’orologio avviene all’ora di arrivo e sei contento perché si apre una settimana di sole, relax e divertimento. Stai certo però che la seconda avverrà al momento della partenza, e tutto ti sembrerà trascorso troppo alla svelta.

Allora, come cercare di fermare il tempo? Senz’altro al ritmo della musica, come canta saggiamente Baglioni. La musica mi ricorda i momenti lieti trascorsi in un determinato posto, e le persone conosciute. Una particolare menzione per : l’ogialeta, lo she bangs, il mascella, the ultimate warrior, i lici, il mago Gabriel, il filippino, lo spillo, il testina voucher ed a tutti coloro che hanno allietato la vacanza…i riferimenti sono decifrabili solo da chi frequenta con una certa costanza il mio blog…attrezzatevi, presto! :-) Amici, alla prossima avventura.

 
 
 

G8 di Genova, giustizia artefatta

Post n°83 pubblicato il 22 Luglio 2008 da Privilege_bg
 
Foto di Privilege_bg

“Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti."

No, non sono parole provenienti da un guru esoterico, da un santone di una setta non meglio definita oppure da un ciarlatano che strilla agli incroci di strade trafficate. 

Sono parole pronunciate da papa Giovanni Paolo II durante la GMG del 2000 a Roma; una frase molto concisa ma, allo stesso tempo, carica e densa di un unico ed  inequivocabile significato, che dovrebbe far riflettere chiunque la legga circa il significato più vero per una vita  serena ed in pace che è possibile condurre solo se c’è giustizia.

Rileggendo tale frase in questi giorni, nei quali ricorre l’anniversario dei fatti cruenti al G8 di Genova nel 2001, mi vien la pelle d’oca ripensando a ciò che accadde in quell’occasione, e trovo sorprendenti analogie tra il messaggio derivante dalla frase e le motivazioni di chi, pacificamente e con autorizzazione, ha cercato di manifestare e far sentire la propria voce durante il summit dei potenti del mondo. Un grido di dolore verso chi si riuniva a spartire le risorse del pianeta senza tenere in debito conto le necessità dei paesi poveri, le esigenze della gente che ancor oggi muore di fame o lotta in guerre fratricide solo per poter campare qualche giorno in più. Una giustificata voce di protesta in favore dei più deboli, degli ultimi, un’azione pacifica che, contrariamente ad ogni logica di buon senso, è invece rimasta vittima della pazzia generalizzata.

Il seme della follia alimentato certamente in primis dai famigerati “black blocks  che si infiltrarono nei cortei al solo scopo di creare disordine e distruzione dappertutto; ma la desolazione terrificante viene, secondo me, da uno stato.

Lo stato. E lo scrivo volutamente con la minuscola, perché certi fatti sono davvero vergognosi e lesivi della dignità dei cittadini che, in questo senso, non possono sentirsi parte di un’entità che non li salvaguarda, non li tutela, non pensa al bene comune, non è lungimirante sulle necessità della gente e, soprattutto, laddove dovrebbe garantire ordine e sicurezza delle persone, usa invece il braccio armato e forte per imporre in modo sconsiderato e folle la volontà di qualcuno.

Già, mi chiedo chi sia stato quel qualcuno che ha ordinato alle forze armate di attaccare e pestare a sangue freddo chiunque si trovasse per strada, infierendo spesso su giovani feriti e riversi in pozze di sangue sul terreno. Perché se è vero che nella confusione generalizzata, chi ha la peggio è sempre quello che ha buone intenzioni, è altrettanto certo che uno stato dovrebbe proteggere con estrema attenzione chi opera con giustizia ed entro le leggi, garantendo la libertà d’espressione e la sua incolumità, soprattutto se il messaggio che cerca di portare è a favore dei deboli della terra.

Invece si è vista una terribile ingiustizia che ancor oggi fa bruciare le ferite, considerando anche la sentenza di qualche giorno fa, dove al posto di una condanna esemplare per molti agenti e funzionari delle forze di polizia, abbiamo assistito ad un’inspiegabile assoluzione o riduzione delle pene. La coscienza sporca ce l’hanno ancora in molti, purtroppo. Credo che alzare la voce in favore dei poveri non sia mai sbagliato e fuori luogo! La pace e la vita vanno sempre salvaguardate. A memoria di quanto accadde, per NON DIMENTICARE, AFFINCHE’ NON CAPITI MAI PIU’!  

http://it.youtube.com/watch?v=Zns8dWkEIOw&feature=related

 
 
 

Federica, angelo volato in cielo : ma perchè?

Post n°82 pubblicato il 08 Luglio 2008 da Privilege_bg
 
Foto di Privilege_bg

Essere umano, sei capace di brutture inaudite!

Come può una persona arrivare a commettere crimini efferati contro un suo simile?

Contro una persona che, oltre ad un volto, un cervello, un cuore, due gambe e due braccia, possiede anche il soffio preziosissimo dell’anima?

Già, proprio l’anima, l'origine della nostra esistenza, ciò che ci rende simili a Dio e, pertanto, vicini a quel desiderio di infinito che da sempre teniamo dentro ed, al quale, non riusciamo in alcun modo ad arrivare se non con la fede che è semplicemente un dono.

Ma anche d’innanzi agli occhi di chi non fosse così propenso a credere nel trascendente divino, è assai facile riporre la vita umana nella posizione più altra della scala di valori dell’uomo.

E allora perché? Per quale motivo? Cosa spinge talune persone a diventare spietate, malvagie, cariche di una superficialità così enormemente disarmante da fare dell’efferatezza la loro ragione di vita? Il tutto, magari, in pochi secondi. Bestie!

Eppure, nel profondo dell’animo, esiste il seme del bene anche dentro il cuore di coloro che si macchiano di feroci omicidi!

Come chi ha alzato le mani su Federica. Federica Squarise. E’ volata in cielo, ora è diventata un angelo, la sua vicenda ha scosso l’Italia intera in questi giorni di estate torrida.

E' impossibile dare un’umana spiegazione a tanta atrocità. Chi può rimanere indifferente davanti ad una tragedia così pazzesca, senza ragioni, senza senso?

Credo che l’Italia intera, oggi, sia scossa e unitamente commossa nel seguire questa triste vicenda. Dobbiamo davvero interrogarci profondamente sui “figli” della nostra cultura moderna, perché mostri non si nasce, mostri si diventa vivendo in una società perversa e senza validi modelli. E se grande è la colpa di chi ha commesso un crimine così scellerato, altrettanto responsabile è chi non ha saputo educare e trasmettere valori, virtù e giustizia con il suo esempio pratico. Invito chiunque stia leggendo questo mio post a fermarsi due minuti di numero e recitare una preghiera; un pensiero per Federica, per i suoi familiari ed anche per quel “mostro” che ha commesso questo omicidio, affinchè si consegni alla giustizia e cerchi di ravvedersi sul serio, facendo fiorire quell’infinitesimo seme di bene che anche lui ha nel cuore.

Forse, solamente così, trascorso il dovuto tempo, vi sarà una vera e serena consolazione per chi ha perduto, in maniera così assurda, una figlia, una sorella, una nipote, un’amica : Federica.

Ciao!

 
 
 

CUBA - Varadero Barcelò Solymar, indimenticabile!

Post n°81 pubblicato il 09 Giugno 2008 da Privilege_bg
 
Foto di Privilege_bg

La voglia matta di arrivare e finalmente poter toccare con mano come sia davvero il mare dei Caraibi è molto più forte rispetto al sonno demolente che ci assale, dovuto al lungo viaggio ed alle 6 ore di fuso orario.

Per il nostro fisico è notte fonda, eppure ci troviamo catapultati nella pre-serata tropicale di Varadero, fatta di aperitivi gustati al ritmo della “salsa”. Ci guardiamo un po’ esterrefatti, non sembra neppure vero ma, dopo averla sognata per anni ed averne parlato per mesi e mesi, adesso, esattamente in questo preciso istante, siamo a Cuba. Proprio a Cuba! Sembra incredibile, come nominare un posto fuori dal mondo, uno spettacolo.

Lungo la strada dall’aereoporto verso l’hotel ho notato gli innumerevoli cartelloni propagandistici piantati un po’ dappertutto, recanti slogan inneggianti alla rivoluzione ed al socialismo; le auto circolanti per strada sono delle vecchie ed ingombranti Chevrolet di metà del secolo scorso : d’un tratto mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, quasi come fosse un film americano degli anni ’50, ma in realtà questa è la situazione contemporanea di un’isola tanto stupenda quanto, probabilmente, frenata da una dittatura avente la maschera subdola del marxismo. Eppure gli ideali che animarono la famosa “revolucion” erano sani e sacrosanti, una voglia di libertà ed uguaglianza che dovrebbe essere la caratteristica buona di tutto il genere umano; invece mi diviene assolutamente chiaro quanto poco basti per superare il limite ed oltrepassare così quella linea quasi impercettibile, al di là della quale si passa dalla profonda e circostanziata ragione al torto più assoluto; in fin dei conti esattamente dalla parte di coloro che fino a poco prima combattevi. Assurdo.

Le giornate trascorrono in modo armonioso ed appagante su una spiaggia immensa, formata da sabbia finissima, tanto bianca da riflettere con energia la luce del sole, per di più in un modo così potente che risulta difficilissimo tenere aperti gli occhi; sul limite interno della stessa spiaggia vi sono folte file di palme sparpagliate, alte e maestose nel loro verde, le quali rendono il clima particolarmente tropicale ed affascinante. Ciò che invece ci sta di fronte non è semplicemente un mare, bensì uno spettacolo di colori naturali che lentamente degradano dal verde al turchese, sino all’azzurro vivo per passare infine al blu scuro. Le acque sono calde ed una bella nuotata ti rilassa al punto tale che non vorresti più uscire.

Il sole è rovente ed incide parecchio sulla pelle, facendo trasformare il nostro colorito bianco smorto invernale in un rosso peperone tipico di chi si sta per scottare. Ci aiuta nella sopportazione della calura una brezza costante che viene da est e dona refrigerio; creme ed ombrelloni non bastano, il clima torrido alimenta l’arsura pertanto decidiamo di tanto in tanto di prenderci qualche bevanda dissetante, tanto è tutto incluso (all inclusive, come dicono qui) : mojito, pina colada, cuba libre e cerveza…peccato che al quarto bicchiere, oltre ad esserci dissetati, si cominci pure a barcollare un tantino!

Ma infondo la vacanza è bella anche per questo, lasciarsi un po' andare e vivere in piena armonia, tra spensieratezza e divertimento. Le nostre serate sono un’imperdibile occasione per visitare posti nuovi e cercare compagnia nei locali di ballo; così conosciamo le località di Santa Martha e la città capoluogo di Matanzas. Siamo in un primo momento frenati da un certo timore dovuto alla non conoscenza della realtà locale, e la paura di subire eventuali aggressioni o rapine è concreta, tanto più che i posti sembrano loschi, bui e pieni di insidie. Tutt’altro invece : prendiamo confidenza con la gente del posto che, nella vita, fa buon viso a cattiva sorte e, in tutti i modi, socializza con il turista per cercare di scucirgli qualche mancia oppure per tentare di vendergli qualcosa; ma sono tutti discreti ed assolutamente cordiali, tanto che il solo dire che sei italiano li fa esultare; forse è solo un modo per accattivare le nostre attenzioni, ma a noi piace pensare il contrario.

Le notti corrono rapide, troppo veloci : l’Internacional, La Cueva del Pirata, il Mambo Club, la Rumba, la Comparsita e per finire l’indimenticabile “calle 62” dove si può ballare la salsa all’aperto e conoscere un sacco di gente. Ah dimenticavo…che grandissima quantità di ragazze incantevoli abbiamo visto! Un miscuglio di razze che rende davvero ampia e particolareggiata la popolazione cubana. Come dimenticare i balli sensuali della salsa, reggaeton e della bachata?!? Da perdere la testa….

Un giorno intero, però, vale davvero la pena di dedicarlo alla visita della capitale La Havana, pertanto programmiamo questa escursione per il penultimo giorno della nostra vacanza; è chiaro, l’ultimo dovrà essere unicamente dedicato al mare ed alla playa!

La Habana, come la chiamano a Cuba, è una città immensa con tratti marcatamente coloniali, a causa dei conquistadores Spagnoli che nel XVI secolo approdarono sull’isola grande. Tra le tante bellezze caratteristiche noto anche qualche struttura fatiscente e poco presentabile, ma è altrettanto vero che in molti quartieri si evidenziano operai al lavoro per riportare l’intera città allo splendore di un tempo.

Visitiamo il museo dei pompieri, l’armeria nazionale dove sono esposte le armi usate dai capi della revolucion, la cattedrale e la sua piazza, il mercatino sul lungomare del porto ed una miriade di vicoli e viuzze. Saliamo infine all’ultimo piano dell’hotel Ambos Mundos, la residenza preferita del famoso scrittore Hemingway; da questa terrazza, osservando il panorama mozzafiato, ci è facile capire come lo scrittore potesse essere facilmente ispirato nel preparare i suoi lavori, grazie alla posizione stupenda del suo “roof garden” che anche a noi infonde armonia e serenità. Beviamo un gustoso mojito come aperitivo e poi ci rechiamo al ristorante dove tutto è già organizzato per il nostro pranzo sotto un tendone al’aperto.

Quì viviamo un’esperienza realmente spettacolare, gustiamo il sapore proprio della capitale Cubana, un miscuglio di sensazioni fantastiche ed emozionanti al tempo stesso, sentimenti assolutamente inimmaginabili a priori e, sicuramente, non facilmente trasferibili a mezzo di un semplice racconto.

Si mangia all’aperto, con una bellissima e naturale arietta rinfrescante. Qualche metro più in là, all’esterno del locale, la gente circola in allegria e, di tanto in tanto, passano svariati artisti di strada, ognuno proponendo un suo numero divertente. Venuta la volta dei “brasileri” in costume tipico bahiano, rullano i tamburi e possiamo persino assaporare l’energia del samba. Stiamo mangiando ma ti verrebbe più spontaneo muoverti e ballare, tanto questa gente riesce a coinvolgerti; per di più, quasi senza che te ne accorga, un sorriso persistente sarà stampato sulle tue labbra, segnale tangibile del gran buon umore infusoti. Finita la sfilata ecco che nel ristorante entra un’orchestrina con chitarra, contrabbasso e maracas; i componenti si posizionano in un angolino e cominciano a suonare in perfetta sintonia, canti tipici cubani. Mi pervade la pelle d’oca tanto sono bravi e riescono a suggestionare positivamente il mio animo; un coro perfetto ed armonioso che canta il Chan Chan”, una melodia che molto s’intona col clima che stiamo vivendo e della quale consiglio l’ascolto a chiunque. Finiscono con un pezzo struggente dedicato alla memoria del comandante “Che Guevara”.

E’ standing ovation, un’applauso infinito per questi artisti che in questo modo si guadagnano da vivere, e nel contempo a noi hanno donato mezz’ora di forti emozioni. Usciamo dal ristorante e ormai, ogni posto della città ci sembra magico. Sotto i tendoni del mercatino soffriamo un caldo terrificante, ma c’è tanta bella roba da guardare. Non passa bancarella dove non ti venga chiesto se sei italiano, quasi ce l’avessimo scrito in fronte. Ad uno rispondo dicendo d’essere brasiliano, così per scherzare, ma lui non ci crede e continua a dirmi “italiano-italiano”.

Passeggiando quà e là ci imbattiamo anche in zone poco pulite e maleodoranti, d’un tanfo orribile, irrespirabile, ma anche questo fa parte di tutta la peculiarità del posto.

Una volta tornati all’hotel, non possiamo non comprare qualche ricordo della bella Cuba : el ron de Cuba, lo splendido e saporito Rhum Santiago e Havana Club da portare a casa per poter ogni tanto riassaporare quei sensazionali gusti tipici.  Anche i sigari, famossissimi quì, non possono essere ignorati : una bella confezione di COHIBA e di MONTECRISTO!

Una settimana, purtroppo, trascorre veloce come un sospiro. L’ora della partenza arriva repentinamente e senza rendercene conto siamo già giunti a questo momento. Ripartiamo dall’aereoporto Josè Marti de La Habana portando con noi dei ricordi sbalorditivi e densi di emozioni, che mai dimenticheremo nella nostra vita. Cuba non è solo mare paradisiaco e spiagge incontaminate : Cuba è energia e calore umano, Cuba vive!

 
 
 

Peppino Impastato, un uomo perbene

Post n°80 pubblicato il 09 Maggio 2008 da Privilege_bg
 
Foto di Privilege_bg

Un’idea nuova dentro una cultura tanto profondamente radicata, la volontà assidua di voler cambiare qualcosa anche laddove le cose non cambiano mai, o non si vogliono mai cambiare.

La strada polverosa e piena di insidie sulla quale, ogni giorno, cammina con coraggio mentre, di fronte a sè, lo sguardo si apre su di una lussuosa dimora del boss spietato.

Una via da percorrere, la via che porta alla svolta, oppure il recinto che ti incatena alle tenebre?

La violenza, il rischio ed il pericolo celati tutti dentro ad un’ambiente costruito di finta calma, come un castello di carta che, seppure intrigante nel suo apparire, sembra dover crollare davanti ad un semplice sospiro. Sei tu ad essere nato contro corrente, oppure è la corrente che è sempre fluita in maniera contraria? Eh già, perché osservando le tue gesta, il tuo coraggio, la tua voglia di migliorare il corso della vita, là nella tua terra di vespri, di arancie ed anche di pallottole, non si può che pensare a quanto siano state straordinariamente normali le tue azioni, ma proprio perché perpetrate vicino ad un ambiente dove la parola onore non possiede il giusto significato, per questo sono divenute straordinariamente uniche. Irripetibili. Tanti altri uomini hanno lottato con quel coraggio che ti ha contraddistinto, ardimento purificatore di un mondo sporcato dalla porpora riverberante il sangue innocente, troppe volte sparso con ferocia.

A te ed a tutti coloro che hanno promosso ed ancor oggi promuovono la Vera cultura, a tutti quelli che consumano le loro forze a favore della giustizia e che proclamano la Verità con assidua fermezza, a tutti voi va la riconoscenza sincera degli uomini perbene.

Il tempo ti ha reso giustizia, ed ora il tuo nome è scolpito nell’elenco degli onesti, degli audaci, dei grandi!

Voce chiara a Radio AUT, per sempre così!

A Peppino Impastato, morto ammazzato dal tritolo della mafia, 30 anni fa.

Cinisi, 5 Gennaio 1948 – Cinisi, 9 Maggio 1978

 
 
 
 
 

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