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Industria: nuova frenata della produzione a luglio
Nel consuntivo provvisorio dei primi sette mesi del 2007, i dati ufficiali Istat sulla produzione industriale - resi noti con un certo ritardo rispetto ai periodi di riferimento - le indagini congiunturali mensili dell’Isae e del Centro Studi Confindustria, così come gli indicatori di Ref basati sui consumi elettrici, che arrivano quasi in tempo reale, hanno incominciato a mettere in evidenza un indebolimento abbastanza generalizzato dell'attività produttiva che, in contrasto con le prevalenti attese, potrebbe indicare un ripiegamento del positivo ciclo congiunturale nella seconda parte dell'anno. Il quadro in prospettiva non appare dunque roseo e non rappresenta un buon segnale per l'andamento del Pil nei prossimi trimestri, se si considera lo scenario di rallentamento dell'economia mondiale indicato dai maggiori centri di previsione, nel contesto di forti turbolenze dei mercati finanziari internazionali. A questo si aggiungono la crescente debolezza del dollaro e gli elevati prezzi del petrolio.
La dinamica dell'attività manifatturiera non è prevista, tuttavia, perdere ulteriori colpi nei prossimi mesi, grazie alla tenuta ripresa in Europa (Germania in testa), che compensa il rallentamento dell'economia americana e l'effetto restrittivo dei rialzi dei tassi d'interesse da parte della Bce, unito all'apprezzamento dell'euro. L'indice destagionalizzato si è riportato negli ultimi mesi intorno a quota 98-99 (base 2000=100), dopo aver toccato il punto più basso del recente ciclo congiunturale (a quota 95) nel primo trimestre 2005; per trovare un valore inferiore occorre risalire al 1998. I segni di risveglio manifestati durante la primavera-estate 2005 hanno, dunque, rappresentato un primo cenno di avvio del superamento della deludente performance dei precedenti quattro anni, quando il calo cumulato, in termini di quantità prodotte, rispetto al periodo base (la media 2000) è risultato pari a quattro punti percentuali.
Nell’ambito dei principali settori industriali, le variazioni positive, secondo i dati calcolati sulla media dei primi sette mesi del 2007, hanno riguardato le macchine e apparecchi meccanici, la metallurgia e prodotti in metallo, i mezzi di trasporto, il tessile-abbigliamento, i mobili, la gomma e materie plastiche, le raffinerie di petrolio. In calo il settore energetico, la chimica, l'elettrotecnica ed elettronica, la carta. stampa ed editoria, i prodotti in legno, le pelli, cuoio e calzature, la lavorazione dei minerali non metalliferi e gli alimentari.
Dal lato della domanda, le principali indicazioni vengono dall'andamento degli ordinativi affluiti alle imprese, tradizionalmente caratterizzati da ampie fluttuazioni cicliche sia nei valori grezzi che destagionalizzati. Essi sono, in particolare, un buon barometro che anticipa la dinamica della produzione industriale nel breve-medio periodo. La loro evoluzione è stata, peraltro, piuttosto altalenante nel corso degli ultimi anni; segnali di recupero si sono registrati a partire dai mesi centrali del 2005, prendendo un po' di vigore nel corso del trimestre estivo, mentre la svolta ciclica favorevole si è consolidata nella prima metà del 2006.
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Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:02
Inviato da: tattoosupplies888
il 08/09/2010 alle 07:40
Inviato da: massimo.c58
il 16/06/2008 alle 02:52
Inviato da: massimo.c58
il 16/06/2008 alle 02:44
Inviato da: massimo.c58
il 16/06/2008 alle 02:34