Creato da tizianaca il 27/04/2006
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Ottocentomila per la notte bianca a Milano sabato 25 e domenica 26 marzo.
Oggi si vive con la paura, ormai è in tutti noi, tanto da non potersi godere una festa così straordinaria come la Festa di primavera a Milano tra sabato 25 e domenica 26 marzo. Te ne accorgevi camminando per le strade e soprattutto nella metro, siamo diventati tutti claustofobici, lo leggi negli sguardi, forse con l’ombra delle nuove minacce di AlQaida contro l’Italia in prossimità delle elezioni politiche. La Festa comunque c’è stata, inaugurata alle 14 di sabato in Galleria con le acrobazie del Cirque du Soleil ed è proseguita tutta la notte. Ma Milano non era pronta ad accogliere ottocentomila persone. E lo si vedeva nelle strade la sera. I locali sui Navigli che dovevano essere aperti tutta la notte, hanno chiuso alle tre, i negozi aperti erano pochi, solo i grandi franchising, per non parlare dei mezzi. I tram erano stracolmi, sembrava di essere tornati indietro di sessanta anni, era strano vedere la città italiana più internazionale mal organizzata con ragazzi che si appendevano nella parte posteriore dei tram per potersi muovere, ormai stanchi di camminare. E poi il megaconcerto alle otto di sera in piazza Duomo organizzato da Mtv, la tv degli adolescenti e da radio 105. Una grande delusione per i nomi internazionali : Lee Ryan, il nome più importante. Cantante conosciuto da poco più di due anni ma solo dalle teen agers. I cantanti italiani erano molti di più, ma molto scontati e solo per adolescenti. La festa nei dintorni era per adulti di cultura: le visite ai luoghi mozartiani, la mostra di Newton, la visita al Cenacolo di Leonardo da Vinci, le letture di testi letterari. Ma, soprattutto, erano dirette alla campagna elettorale : miniconcerti di canzoni di Gaber e De Andrè e quelli di Alleanza Nazionale con alle spalle un mega schermo sul simbolo del partito. A Milano, città della moda, città delle radio e dei comici di Zelig, mancava tutto questo, sembrava quasi una festa di paese e lo era ancora più evidente al Castello Sforzesco con balli rinascimentali e la calca verso gli stand di cibi gratuiti. Tutto questo fino alle due di notte, dopo, grazie anche al cambio di ora, era quasi tutto finito. Si diceva di fare l’alba in città, ma l’alba si è fatta comunque dietro alle schegge impazzite di gente troppo alticcia, troppo stanca e tanta. File per i mezzi, file nelle strade che facevano perdere tutti gli eventi a chi non ce la faceva ad arrivare in tempo. Ma i fortunati ci sono stati, quelli che erano tra le prime trecento file da potersi godere almeno uno dei quattrocento eventi previsti nella città.
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Inviato da: lottergs
il 25/03/2009 alle 09:26
Inviato da: lottergs
il 25/03/2009 alle 05:29
Inviato da: abcip
il 18/11/2006 alle 10:52
Inviato da: monicamgn
il 12/05/2006 alle 20:45
Inviato da: tizianaca
il 30/04/2006 alle 14:22