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L’anno scolastico 2005/2006 vedrà per la prima volta in trent’anni la non attivazione del tempo pieno per le classi prime della scuola primaria. Il fatto e il successivo intervento della Parrocchia ha fatto chiacchierare e discutere (fin troppo).
Perché ritornare sull’argomento? Un motivo è che a gennaio i genitori dei bimbi delle future prime saranno chiamati a scegliere tra moduli e tempo pieno. I genitori non scelgono il tempo pieno a Poviglio (almeno così è stato), ma le sezioni di tempo pieno in altri comuni e nelle scuole private sono richieste ed affollate. Il quadro orario proposto in altri comuni è ben diverso dal nostro: infatti si tratta di un tempo pieno vero ovvero distribuito su 5 giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 16 con le due ore di mensa. Questo schema orario prevede un tempo pomeridiano sufficiente a far tornare a casa i bambini con i compiti svolti (lo sottolineo perché pare sia questa la preoccupazione principale dei genitori).
Proposta 1. Vale la pena chiedersi se la proposta di tempo pieno formulata a Poviglio sia valida o non sia meglio riformularla in modo da soddisfare meglio le esigenze delle famiglia.
Anche quest’anno la scuola elementare deve vedersela con i fondi statali sempre più esigui e le insegnanti devono fare economia. Nel frattempo i genitori hanno versato il contributo di 7 euro (obbligatorio per l’assicurazione) e 13 euro (facoltativi!?) per le spese di segreteria: totale 20 euro di contributo dei genitori, cifra che può apparire alta per chi pensa alla scuola pubblica e quindi gratuita e bassa per chi sa che altre scuole chiedono contributi di 50 euro e più.
Proposta 2. Il Consiglio di Istituto, che deve deliberare la richiesta di un eventuale contributo ai genitori, potrebbe rivedere l’importo del contributo richiesto, tenuto conto dei fondi che vengono a mancare.
Non è simpatico chiedere soldi ai genitori in un momento di crisi, ma vale la pena pagare un obolo simbolico che serve solo per far funzionare la scuola al minimo? Inoltre quando c’è crisi dovremmo vedere con più chiarezza quali sono le spese veramente importanti: ritengo che non ci sia nulla di più importante dell’educazione dei nostri figli e che essa sia l’investimento più importante per il loro futuro. Penso di non essere sola a pensarla così.
Ogni bambino delle classi terze delle elementari (sono più di 70) ha ricevuto un dizionario e un libro di narrativa : il tutto è stato donato da due genitori che hanno voluto rimanere anonimi. Non voglio che rimanga sconosciuto il loro gesto, che è intelligente, utile e generoso. Il loro dono investe proprio nell’educazione dei nostri figli e per questo voglio rendere loro pubblicamente grazie.
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Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 08:25
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 05:09
Inviato da: lorteyuw
il 24/03/2009 alle 17:33
Inviato da: lorteyuw
il 24/03/2009 alle 14:39
Inviato da: lorteyuw
il 24/03/2009 alle 12:17
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