Tra le mie mani
Non si può guarire solo con le parole. Ammalarsi sì. Probabilmente non è molto difficile.
"[Voglio rimanere qui e raccontare le cose più semplici].
Descrivere la foglia che è appena caduta. O la catasta di sedie in veranda. O le falene attratte dalla lampada.
E raccontare ciò che avviene durante la notte finché il buio si tramuta in luce, fino ai cambiamenti di colore.
Potrei rimanere qui seduta per giorni e notti a descrivere ogni stelo d'erba, ogni fiore, i sassi del muretto, le pigne.
Solo dopo, quando mi sentirò pronta, passerò a scrivere di me. Del mio corpo, per esempio.
Comincerò da lui, da ciò che è tangibile. Ma anche con lui partirò da lontano, dalle dita dei piedi, per avvicinarmi pian piano.
Descriverò ogni sua parte, ne annoterò le sensazioni, quelle di un tempo e quelle attuali.
I ricordi della caviglia, per esempio, o della guancia, o del collo. Perché no?
Attraverso le carezze, i baci, le cicatrici. [Mantenermi viva con la scrittura].
Ci vorrà un sacco di tempo ma ne ho molto a mia disposizione. La vita è lunga e voglio raccontare di me stessa,
raccontare quello che probabilmente nessuno mi racconterà mai.
La mia storia. Senza aggiunte, ma anche senza detrazioni.
Scrivere senza pretendere nulla. Da nessuno.
[Scrivere solo la mia voce]."
[David Grossman,
Che tu sia per me il coltello]
« [Un]happy birthday to you. | Pearl days. » |
Tu sei [come me].
Ti butti in un rapporto con tutta l'anima e tutto il resto
diventa solo un contorno,
un qualcosa di cui -forse- in quel momento [puoi fare a meno].
E poi... poi finisce sempre che non c'è posto per nient'altro.
O forse sono [solo io] ad esser così.
Io che non riesco a portar nel cuore più di [una persona] alla volta,
che provo a infilarcene mille e poi
mi ritrovo a rigirare [schegge di passato] tra le mani.
Ché il presente è solo un [battito di ciglia].
Ché non c'è niente da fare: il mio è un cuore |mono|posto. [proprio come il tuo!]
Forse dovrei semplicemente cominciare a contare i giorni che mancano,
non quelli scivolati via [senza parole].
Ché i *per sempre* non esistono e fra meno di una settimana
tu sarai [qui], nella mia [non]vita.
Ed io aspettavo questo momento da almeno sei mesi
-forse più di un anno- eppure [non mi sento pronta].
Ché ho paura di [travolgerti] con le mille cose
che ho da fare, e di dimenticarmi di sorrider[ti].
Ho paura di ritrovarmi senza parole
e [senza il tempo] per stringerti al petto e *scongelarti.il.cuore* [almeno un po'].
Ché io vorrei riempirti gli occhi di *luce.e.neve*,
e invece ho paura -una paura enorme-
che per te sarà soltanto [un'altra delusione],
un'altra cosa che andrà come non deve andare.
Ho paura che non avrai nulla di buono da ricordare.
Forse io dovrei solo
ricordarmi di [respirare].
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Nickname: Shinin.Layla
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