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Post n°189 pubblicato il 24 Gennaio 2012 da syd_curtis
10.
Chi ha avuto la giovinezza segnata dal frastuono melodico del piccolo Dinosauro sa cosa intendo quando scrivo che i primi accordi acustici di Listen to me e l'accenno della voce nasale, che più nasale di così non si può, di J Mascis fanno scorrere di lato alle orecchie l'intera vita di ascoltatore di alternative rock o come diavolo lo vogliamo chiamare. C'è talmente tanta bellezza, tanta sgangherata (e inconsapevole, quindi ancora più bella) poesia, tanta indecifrabile nostalgia in queste tracce, da far andare in tilt tutti i recettori. J Mascis ha scritto il suo primo vero disco acustico (lo so, lo so, ce n'è un altro di tanti anni fa, ma questo è cosa diversa, proprio per gli anni che si sono messi in mezzo nel frattempo), lo ha cantato in un tour minimalista con la patata in bocca e il cavallo dei pantaloni alle ginocchia, ha sparso intorno brandelli, frattaglie di dinosauro, con la solita faccia da cazzone stordito e menefreghista, ci ha fatto molto bene e molto male tutto in una volta sola e bisogna, giocoforza, essergliene grati. Non c'è molto altro da aggiungere. Da tenere da parte per tutti i giorni di pioggia. Uno stralunato resoconto live, qui.
11.
Duns dixit: Bongos for Beatniks è un disco strepitoso, parecchio cool (una vita che aspettavo l'occasione per usare l'aggettivo), immagino serate con martini bianco a bordo piscina, stecchino orrido tra i denti, peli sotto le ascelle, sorrisi sdentati o guasti alla shane mcgowan, donne in bilico su tacchi da vertigine, smalto e talloni rosso fuego, occhiali scuri, cravattino.
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il 28/07/2022 alle 01:24
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