Creato da ele.sid il 31/08/2007
Punto croce, varie ed eventuali di una Traspamamma - Trasparelena, un Traspapapà - Traspamarito e una BambinaGrande ex Mostro
 

 

Noi trentacinquenni figli della televisione

Post n°410 pubblicato il 28 Ottobre 2009 da ele.sid
 

Noi trentacinquenni, è innegabile che siamo figli della televisione.

Noi trentacinquenni inoltre s'è iniziato a votare più o meno in concomitanza con tangentopoli, mani pulite etc, di fatto con la seconda repubblica, e questo non è che ci abbia riempito di fiducia verso chi ci governa.

Quindi quando abbiam visto che Marrazzo è diventato presidente di regione, a prescindere del colore politico noi trentacinquenni figli della televisione abbiam pensato agli anni in cui è stato conduttore di "Mi manda raitre" e ci siamo detti che se tanto bene aveva difeso i diritti dei cittadini, probabilmente si trattava di una brava persona. Anzi, ci siamo detti che finalmente era stato eletto uno fuori dagli schemi, dai giri vari della politica. Uno serio. Uno che avrebbe continuato in politica quello che aveva iniziato in televisione.

Quando abbiamo sentito dello scandalo noi trentacinquenni figli della televisione siamo quindi rimasti molto molto dispiaciuti. Dispiaciuti perchè ci è un po' "caduto un mito".

Inizialmente noi trentacinquenni figli della televisione abbiamo pensato "tutto sommato è un grande, non ha ceduto al ricatto, non si è fatto corrompere" poi però abbiamo avuto altri dettagli e siamo passati a "beh, però almeno non erano escort o peggio ancora minorenni che aspirano a fare le veline, tutti adulti e vaccinati e si presume consapevoli". In qualche momento di maggiore sconforto abbiamo anche pensato "l'avranno messo in mezzo, avranno cercato di fregarlo, forse si è ritrovato li portato da altri, forse è stato solo frescone una volta". 

Abbiamo apprezzato le dimissioni, noi trentacinquenni figli della televisione, perchè le abbiamo considerate una presa di coscienza. E ci siamo augurati che altri seguano questo esempio, pure se sappiamo bene che non succederà.

Spiace che ci sia stata tanta rilevanza per l'aspetto gossip della vicenda e in questo frangente nulla si sia detto dell'operato politico della persona (che non vivendo nel Lazio io personalmente ignoro)

Spiace.

E ora per cortesia, non diteci, a noi trentacinquenni figli della televisione, che Milena Gabanelli froda il fisco e non paga le tasse, fosse pure solo il canone RAI. Lasciateci almeno questa illusione.

*  precisazioni

  1. ignoro il colore politico di Marrazzo
  2. ignoro l'operato politico di Marrazzo, nel dubbio mi piace pensare che sia stato buono
  3. questo non è un post politico.

 
 
 

Post N° 409

Post n°409 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da ele.sid

BambinaGrande: "perché Biancaneve si addormenta quando mangia la PERA della strega?"

 
 
 

Impara l'arte e mettila da parte

Post n°408 pubblicato il 21 Ottobre 2009 da ele.sid
 

BambinaGrande: "nonna gualda, all'asilo ho fatto un disegno pellamamma!

Traspanonna: "che bello, è un prato"?

BambinaGrande (seria): " noooo, sono delle righe!!"

 
 
 

A volte ritornano - di educazione e rapporti genitori/figli

Post n°407 pubblicato il 19 Ottobre 2009 da ele.sid
 

Questo weekend abbiamo avuto lo sgradito ritorno del Mostro. 

La BambinaGrande tutto a un tratto è ritornata la tiranna oppositiva e capricciosa che avevo dimenticato, con la differenza che ora ha una proprietà di linguaggio praticamente da adulto e quindi si esprime alla grande.

E così non solo pianta i capricci, ma risponde alle sgridate. RISPONDE!

Le dici di fare una cosa (tipo "togliti le scarpe in casa") e lei ti risponde "fallo tu!"

Una dittatrice. Un piccolo tiranno.

Abbiamo passato il weekend a litigare, perchè non esiste che risponda a 3 anni. Quando ne avrà 15 cosa farà? mi accoltellerà nel sonno?

Poi sabato sera è venuta a cena la cugina E. con il marito e la figlia P (7 anni e mezzo).

P. è cambogiana ed è stata adottata. E' arrivata in Italia che aveva 3 anni.

P. ha 7 anni e mezzo e nell'ordine:

 

  • come è entrata in casa (dove non era mai stata) si è girata tutte le stanze aprendo tutte le porte
  • si è infilata nella cameretta della BambinaGrande e ha iniziato a giocare da sola ignorando bella mente la suddetta
  • ha saltato sul divano (per fortuna senza scarpe)
  • ha guardato due cartoni a tutto volume dato che si era impossessata del telecomando
  • ha giocato col cibo a cena e non è manco stata seduta a tavola il tempo di mangiare mezza pizza, continuando a insistere per vedere i cartoni animati e disturbando una BambinaGrande allibita che cercava di mangiarsi la sua pizza, gridando e ridendo come una sciocca per attirare l'attenzione
  • ha chiesto al Traspamarito (che porta gli occhiali) se ci vedesse o se fosse cieco e che comunque sembra cinese perchè ha gli occhi piccoli.

 

Io e il Traspamarito eravamo basiti, i genitori non le hanno detto niente. NIENTE. La cugina E. ha abbozzato qualche timido rimprovero tipo "ma P. cosa dici?" ridacchiando. Il marito manco quello, anzi, nel pomeriggio s'è pure addormentato sul divano. Le uniche co

se che ha detto sono stati commenti da psicologia infantile del supermercato quando raccontavo dell'inserimento all'asilo tipo "tu non devi farti vedere agitata, tu devi essere serena" e cose così

Che sinceramente a fine serata io e il Traspamarito ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che si, noi esperienze con bambini di 7 anni non ne abbiamo, ma giammai permetteremo alla nostra BambinaGrande di fare cose del genere della cuginetta P. (anche 

perchè la gran parte non gliele permettiamo tuttora) e che dei no ci vogliono, prima di tutto perchè il rispetto è fondamentale in qualsiasi rapporto, a cominciare da quello genitori/figli e poi perchè le regole ti permettono di vivere serenamente in comunità, che io non credo che a 7 anni tutti i bambini abbiano degli atteggiamenti come la cugina P e quindi penso che lei, al confronto con gli altri, si troverà prima o poi in difficoltà, che già il fatto di essere oggettivamente diversa (in quanto Cambogiana ha caratteri somatici non proprio italiani) non l'aiuta.

Certo adottare è difficile, certo prendere un bimbo che ha già 3 anni è difficile, che ci si perde tutta la fase neonato-primi passi-primeparole-primi desideri e si è spinti a pensare che poverino s'è fatto 3 anni in istituto senza affetto senza calore.

Però non trovo giusto basare un rapporto sul "poverino" e mi chiedo a cosa siano servite le decine e decine di sedute dallo psicologo che hanno fatto post-adozione.

 
 
 

Autunno

Post n°406 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da ele.sid
 
Tag: Varie

Di tutti i periodi dell'anno l'autunno è quello che mi piace di meno: inizia il freddo, le giornate si accorciano. E poi l'autunno porta sempre qualche cambiamento, e a me i cambiamenti fondamentalmente agitano.

Quest'anno abbiamo avuto il grosso cambiamento dell'asilo, e il freddo che è arrivato tutto di un botto, c'è un sacco di lavoro e un sacco di casini in ufficio.

E sto un po' accusando il colpo.

In verità la cosa che mi ha più scombussolato è stata sicuramente l'asilo, e il fatto dei casini lavorativi è stata per certi aspetti una manna. Anzi, forse è meglio dire che le due cose si sono "aiutate" vicendevolmente, distraendomi l'una dall'altra.

Cerco comunque di vedere la cosa come un periodo di crescita: sto imparando a "staccarmi" dalla BambinaGrande, che è sempre più personcina e sempre meno bimbetta, sto imparando a gestire le emergenze lavorative con il giusto distacco emotivo e anche un po' più di diplomazia.

E crescere è una buona cosa, difficile ma sicuramente buona.

...

e poi tra un po' arriva Natale... yeah!

 
 
 

L'inserimento all'asilo dal punto di vista delle mamme

Post n°405 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da ele.sid
 
Tag: Asilo

Le mamme passano nove mesi a parlare con il loro bimbo nella pancia. Poi il bimbo nasce, e tutti li a dire che ci vuole il contatto fisico, che se non allatti non avrai mai un rapporto esclusivo con tuo figlio e sarai una cattiva madre e millemila altri discorsi sul tutto unico madre e figlio.

E una ci lavora su questo legame esclusivo, sul tutto unico etc.

E si crea pure un bel rapporto, un bel legame, forte ma sereno.

Poi arriva l'asilo, arriva il momento di fare l'inserimento. E ovviamente il bambino vuole stare con la madre. Perchè è ovvio che un bambino voglia stare con la madre. 

E quindi sono lacrime. Lacrime che una madre non può consolare, perchè all'asilo si deve stare. E si deve stare senza la mamma.

E qui tutti a dire che è colpa della mamma

che la mamma è troppo gentile

che la mamma deve essere forte

che la mamma deve essere incoraggiante

Nessuno tiene conto del fatto che pure la madre ci sta male a dover lasciare il figlio in un luogo sconosciuto, affidato a persone qualificate ma sconosciute. A dover lasciare il figlio che piange, e non poterlo consolare, non poter trovare una soluzione a tanta disperazione se non spiegargli che al sabato e alla domenica si sta con la mamma, che la mamma deve andare in ufficio.

Nessuno considera che magari le mamme l'esperienza dell'asilo non l'hanno avuta, o magari, come me, l'hanno avuta fortemente negativa.

Nessuno considera quanto stanno male le mamme, che non possono nemmeno piangere per sfogarsi, davanti ai bimbi.

Che vedono i bimbi agitati, e non ci possono fare niente, se non mettersi un sorriso di circostanza e armarsi di tanta pazienza.

Per fortuna che ci sono le mamme, a consolare le mamme.

Post dedicato all'amica K, che ha consolato le mie lacrime il primo giorno che ho portato la BambinaGrande all'asilo. 

 
 
 

Traspa doppia vita, anzi forse tripla

Post n°404 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da ele.sid
 

Anche se qui scrivo quasi sempre solo cose inerenti la maternità, come Traspamamma, e a volte anche incavolature lavorative, io sono anche altro.

In particolare, come si desume dal mio micro-negozio etsy, io ricamo, e faccio l'uncinetto. Ma più ricamo.

E così mi hanno pubblicato qui o meglio hanno pubblicato la foto di un bigliettino natalizio che ho fatto seguendo (anzi ri-elaborando) lo schema che ho trovato su questo blog.

E son soddisfazioni.

 
 
 

Te lo dovrebbero dire

Post n°403 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da ele.sid
 
Tag: Asilo

Te lo dovrebbero dire quando rimani incinta che cambierai completamente. E non solo per via della gravidanza che porta inevitabili smagliature e cambi fisici anche irreversibili (tipo a me che m'è cresciuto il piede). 

Perchè i cambiamenti fisici non sono niente rispetto a tutto il resto.

Andrebbe specificato nel bugiardino dei test di gravidanza, e nelle avvertenze dell'acido folico:

ATTENZIONE: NON SARAI PIU' PADRONA DI TE STESSA E DELLE TUE EMOZIONI. E NON SARANNO GLI ORMONI DELLA GRAVIDANZA, E' UNA COSA CHE POTREBBE RIMANERE.

Perchè poi ti ritrovi al primo giorno di asilo che sei li, fuori dal cancello con la tua BambinaGrande e pensi che devi entrare, e ti prende l'ansia e cominci a piangere come un vitello, ma resisti. Poi entri e la vedi che gioca, ma vedi l'amichetto M. che piange disperato, e non resisti mica poi tanto. Poi fai per andare via e lei ti si attacca al collo, e li non ci son santi, non ci son freni e non ci son barriere. Si piange. E punto.

E alla fine scappi via mentre la maestra la distrae abilmente. E piangi fuori, al parco, per una mezz'ora buona, finchè l'amica K ti incontra e ti conforta.

Ecco, te lo dovrebbero dire che il cordone ombelicale non ti separa da tuo figlio ma ti ci lega per sempre, che quel taglio in verità è una saldatura. 

Che anche se la Bambina la porta all'asilo tuo marito te starai in ansia, e continuerai a guardare l'orologio per vedere quanto manca ad andare a prenderla.

E ti dovrebbero pure dire che ti potrebbe capitare anche che magari il latte non ce l'hai, ma se vedi un bambino piangere lo devi abbracciare e consolare. Pure se non è il tuo, pure se non l'hai mai visto.

E dovrebbero dirti che il dolore fisico dell'assenza non è una cosa che passa. Che tornare a lavorare dopo la maternità è dura, ma non è un episodio isolato. Ogni cambiamento è duro, ogni novità. E' dura portarli al nido, ma anche alla materna. E alle elementari.

Però è meraviglioso vedere come crescono, e cosa imparano. Solo che tu non potrai essere sempre li. E questo andrebbe specificato, almeno psicologicamente una si prepara.

 
 
 

Prime volte

Post n°402 pubblicato il 30 Settembre 2009 da ele.sid
 

La vita con i bimbi è un susseguirsi di prime volte.

La scorsa settimana abbiamo avuto la prima malattia seria della Bambina Grande: febbre sui 39° e nessun sintomo.

La Santapediatra è stata favolosa, mi faceva chiamare ogni mezza giornata per aggiornamenti e l'ha anche visitata. Alla fine è uscito un mal di gola cattivissimo ("mamma mi fa male la bocca in fondo") e dopo quattro giorni di febbrone abbiam dovuto cedere all'antibiotico.

La prima volta dell'antibiotico.

La prima volta anche della mamma a casa perchè la bambina era malata (che poi son stata male pure io ma questo è un altro discorso). La prima volta che ho avuto paura di non avere abbastanza giorni per stare con lei malata (ma invece no, per fortuna)

E' stata una esperienza formativa per molti aspetti, ci siamo fatte infinite coccoline sul divano e abbiamo anche fatto delle cose insieme nei momenti in cui la febbre scendeva (grazie alla Tachipirina) e ritornava ipercinetica. La più significativa è stata disegnare.

Per la prima volta (altra prima volta) la BambinaGrande si è seduta al tavolo di fianco a me, e mentre io ricamavo lei si è messa a colorare un disegno di Hello Kitty. Da sola, e anche abbastaza con criterio.

E lunedì abbiamo la prima volta all'asilo. 

E questa è doppia perchè è la prima volta per lei e anche per me, che alla sua età all'asilo non ci sono andata, ho iniziato direttamente a 6 anni con la prima elementare, che peraltro mi piaceva da matti. 

E doppia prima volta = doppia ansia. Più che altro io spero che non pianga. Perchè se quando vado via si mette a piangere io non lo so se sono capace di tirare dritto fino alla porta. Più facile che torno a prendermela e me la porto via con me (e per questo mi porto l'ottimo Traspamarito).

*nella foto il buon vecchio termometro a mercurio, ora surclassato da quelli digitali

 
 
 

Di Gap, mamme e bambini, e anche un po' di spesa

Post n°401 pubblicato il 22 Settembre 2009 da ele.sid
 

Ieri io e la BambinaGrande siamo andate a fare un po' di spesa al supermercato davanti a casa dei Traspanonni. Siamo andate da sole su sua esplicita richiesta, dato che ha detto alla Traspanonna "te stai qui che io vado con la mamma" e per tutto il tempo è stata per mano e abbiamo chiacchierato tranquillamente di cosa dovevamo comprare e cosa abbiamo fatto durante la giornata.

Io continuavo a pensare a quando ero io piccola come lei e a come un sacco di volte ero uscita con la Traspanonna a quel modo per far la spesa. E a quanto mi piaceva. E a quanto avevo immaginato quella stessa scena quando la BambinaGrande ce l'avevo nella pancia. E a quanto l'avevo sognata con poche speranze quando era un Mostro ipercinetico che si buttava dal passeggino pur essendo legata come un salame.

E mi è venuto in mente quello che ha scritto Isa l'altro giorno: che c'è un gap tra come noi immaginiamo e vorremmo i nostri figli e come invece sono realmente. Perchè è inevitabile che uno abbia delle aspettative sui propri figli, dei sogni, o anche solo si faccia qualche filmino mentale su quello che faranno insieme. Perchè genitori non è che ci si nasce, ci si inventa giorno dopo giorno, quindi "prima" non si può sapere esattamente come saranno le cose.

Isa diceva che avrebbe voluto un bimbo estroverso e allegro, e invece il suo Tupilotto è super coccoloso e timido (ma poi si scioglie e diventa un simpaticone, che con la BambinaGrande mi sembrava si fosse divertito l'ultima volta che si son visti).

Io immaginavo una bimbetta posata, con le calzette a righe e le treccine, e mi son ritrovata per due anni un Mostro Ipercinetico che voleva i pantaloni per poter meglio andare sullo scivolo e che la sera riporto a casa lurida che manco uno spazzacamino!

Poi però le cose sono un po' cambiate. Il gap si è ridotto. Il Mostro Ipercinetico si è trasformato in una BambinaGrande, molto vivace ma capace di ascoltare e obbedire, generosa con gli altri bambini ed educata con gli adulti. E io mi porto a casa un sacco di complimenti, uno giusto ieri da una nonna che mi ha fatto notare che la BambinaGrande è molto generosa e offre la sua merenda anche agli altri bambini (nello specifico grissini), cosa che nessuno dei suoi 5 nipotini ha mai fatto.

Ecco, io credo che il gap tra il mio immaginario e la mia figlia reale si sia ridotto da due parti: sia perchè lei è cresciuta e si è molto tranquillizzata, sia perchè io ho imparato a gestire i lati del suo carattere che non immaginavo o che non mi aspettavo.

Ora però mi godo le passeggiate con mia figlia, il sabato mattina, o le serate a cucinare insieme, o a giocare.

Ed è esattamente quello che mi immaginavo, solo milioni di volte più bello di come lo immaginavo.

 
 
 

Giveaway di mammafelice

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