TrecciolinaGirl

Ma le groupies non si limitavano a darla????

 
La dura vita di una groupie ....
 
Music's Heroes

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L'impero della crocchetta

Post n°7 pubblicato il 04 Ottobre 2007 da TrecciolinaGirl

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Vivo in un impero, non in uno stato democratico come ho sempre creduto...

Il titolare del comando e l'Imperatore Jazz con al suo fianco la sua consorte, l'Imperatrice Sheila. Il potere (OGNI FORMA DI POTERE) è SOLO in mano loro.

Loro decidono:
- quando si cena, ma soprattutto decidono il menù;
- quando si gioca;
- quando ci si può riposare;
- dove ci si deve riposare: in centro al letto matrimoniale? E COSì SIA. sulla lavatrice? E COSì SIA.

Il loro trono è il divano, e guai a chi cerca solo di avvicinarsi!

Si ti chiamano con un MIAAAAO (della serie :"vieni subito a darmi il patè!") e nessuno dei loro umili servitori risponde, si offendono talmente tanto da non degnare più neanche di uno sguardo chi non avrà provveduto ad accontentarli.

Se hanno voglia di farsi coccolare non c'è nulla che tenga: stai stirando? smetti di stirare, stai cucinando? smetti di cucinare. sei a letto con 38,5 di febbre e a malapena ti muovi? CAZZI TUOI! Da umile servitore che sei devi solo ubbidere agli ordini!

L'Impero ha uno sport nazionale chiamato: il LANCIO DELL'UVA. Le regole sono simili al calcio, tranne per il fatto che la palla (in questo caso i chicchi d'uva) non deve finire in porta, ma spiaccicata a terra. Vince chi dei due Imperatori ne spiaccica di più.

I Nostri Imperatori sono anche amanti dell'arte....
- dipingono (con le zampe creano dei motivi simil arabeschi sulle pareti del palazzo)
- suonano ( il pianoforte - usando tutte e 4 le zampe)

... e della botanica
- curano le piante dall'eccesso di foglie.

L'imperatore a volte soffre crisi isteriche e se non si è prostrati ai suoi piedi appena le suddette crisi cominciano (RRRRRMMMIAAAOOO!!!!) si rischia di finire con dolorosi sbreghi su mani e/o piedi.

Il mio ruolo nell'Impero della Crocchetta è quella di "Depositaria del Patè" (al tonno, al salmone, ...) nonchè di massaggiatrice personale dell'Imperatore Jazz e pettinatrice dell'Imperatrice Sheila.
L'altro umile servitore invece ha avuto l'Onore di diventare Responsabile delle toilettes Imperiali.



 
 
 

HOMUS TARDUS (Turista Teppista)

Post n°6 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da TrecciolinaGirl
Foto di TrecciolinaGirl

Vincerò il premio Nobel. Questa non è una speranza o una mera illusione, ma una certezza.

Già, perchè tra le mie varie pascolate in giro per il mondo ho fatto una scoperta di eccezionale importanza:
Ho scoperto che l'Homo Sapiens non è l'unica specie di HOMO attualmente esistente. So, che la mia è una notizia rivoluzionaria, ma vi pregherei di stare calmi.

Stiamo parlando di quello che io ho chiamato HOMO TARDUS (detto anche Turista Teppista). L'HOMO TARDUS è stato da me identificato a seguito di numerosi ritrovamenti (viventi) in alcune aree del pianeta, soprattutto l'area circostante il Mar Rosso.

Esso si contraddistingue dall'HOMO SAPIENS per la totale mancanza di encefalo. Anche se questa per ora rimane solo una mia teoria (visto che non mi è stato possibile sezionare un esemplare per convalidare la mia teoria).

La teoria secondo la quale l'HOMO TARDUS è sprovvisto di encefalo è confermata dalle osservazioni che ho di seguito riportato:

ho constatato che gli esemplari di HOMO TARDUS (sia maschi che femmine) al contrario dell'HOMO SAPIENS non hanno rispetto per la terra che calpestano;

inoltre catturano pesci NON per cibarsene ma per puro divertimento;

ed è proprio il DIVERTIMENTO il loro unico scopo:

- distruggono i coralli per DIVERTIMENTO;

- infastidiscono i pesci per DIVERTIMENTO;

- gettano in mare i propri rifiuti (in alcuni casi anche organici) per DIVERTIMENTO;

Un'ulteriore prova del fatto che non possiedono l'intelletto sta nel fatto che non educano i loro piccoli al rispetto per gli altri esseri viventi e per la terra nella quale vivono.

Ho anche notato che questo genere di HOMO (che ha addottato come unità sociale il GREGGE) si sta espandendo sempre di più, e temo che avverrà il momento in cui sarà difficile per noi SAPIENS gestirlo e saremo costretti a rinchiuderlo in gabbie.

Ora, pregherei i ricercatori che sono tra di voi di spiegarci come questo OMINIDE possa riuscire a deambulare (oltre a compiere ogni efferato gesto) senza l'aiuto dell'encefalo.

Grazie


P.S. l'immagine l'ho trovata su: www.dannydesign.it/pagine_irreparabili/018.htm e rappresenta perfettamente l'ominide di cui sopra.

 
 
 

L'evoluzione di una groupie

Post n°5 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da TrecciolinaGirl
 
Foto di TrecciolinaGirl


Wikipedia alla voce "groupie" cita testualmente: "Con il termine groupie si è iniziato ad identificare, a partire dagli anni '60, le ragazze che accompagnavano le rockstar in gran parte delle loro tournée,
allietando le loro serate e non solo. Erano, praticamente delle fan
presumibilmente giovani (spesso anche minorenni; l'età delle groupie
va da un minimo di 14-15 anni fino ad un massimo di 20-21) ed alle
quali piaceva particolarmente la musica di un certo rocker o di
diversi, e, avendone la possibilità, seguiva i rocker in questione
nelle loro performance diventandone le principali sostenitrici
ed "intime amiche"".

In principio ero una piccola groupie (come tante) che seguiva l'Oggetto del proprio Desiderio in giro per concerti e che passava le serate a smaronarsi aspettando che l'Oggetto del Desiderio di cui sopra finisse le prove.
Bei tempi quelli!
Mi manca lo smaronamento del venerdì sera: quelle lunghe serate trascorse stravaccata sul divanetto deformato (avete presente quello di Homer Simpson?) della sala prove ad attorcigliarmi i capelli con l'indice e a cazzeggiare col cellulare in trepidante attesa... che Vita, ragazzi!
Già, perchè la cosa peggiore che può capitare ad una groupie è salire di livello.
Noi groupie non siamo delle arrampicatrici sociali: ci accontentiamo di stare lì per bellezza, NOI!
Purtroppo però a me è successo l'irreparabile (cosa che non auguro anessuno): da Amichetta del mio Bel-Musicista-Oggetto-Del-Desiderio sono diventata fidanzata (e qui va benissimo), poi convivente (e qua va ancora bene). Poi però l'evoluzione non si è arrestata come avrebbe invece dovuto...
Il mio Oggetto-Del-Desiderio ad un certo punto ha deciso che DOVEVO RENDERMI UTILE (???!!!!).
Così mi ha promossa a sua roadie personale (bella riconoscenza!). Quindi: aiuta a caricare la macchina, scaricare la macchina, montare l'attrezzatura ecc..
E da lì sempre peggio: SONO DIVENTATA LA SUA SEGRETARIA......
E addio alle serate da FANCAZZISTA....

Credo di aver toccato il fondo,

peggio non può andare, vero???

 
 
 

Come accalappiarsi il musicista in 5 mosse .... e riuscire a tenerselo!

Post n°2 pubblicato il 02 Ottobre 2007 da TrecciolinaGirl
Foto di TrecciolinaGirl


Dopo il successone avuto da manuali come "Cambia vita in 7 giorni" o ancora "Come diventare un Buddha in 5 settimane" fino ad arrivare a "30 giorni ... per fare soldi" è ora che qualcuno si occupi di un tema altrettanto forte e di grande interesse comunitario come: "in che modo riuscire ad acchiappare un musicista e tenerselo stretto".
E' ormai risaputo che la figura del musicista ha insita nel proprio DNA una certa quantità di farfallonaggine (chi più chi meno), una manciata di egocentrismo e un pizzico di vanità, che lo portano a volteggiare di fiore in fiore come una solerte ape operaia.
Ma voi, legioni di fanciulle innamorate perse del vostro artistoide di turno, NON ABBATTETEVI! Sappiate che il modo per incastrarli c'è!

1. Al musicista piace parlare di sè, raccontarsi, e dilungarsi sulle sue prodezze sul palco. Allora voi ascoltatelo (prima massima), o almeno fate finta. Annuite sempre e ogni tanto addottate l'espressione sbalordita (come se lui vi stesse svelando una verità mai raccontata su come riuscire a tenere la messa in piega senza l'aiuto della lacca) anche se in realtà state ancora pensando all'ultima puntata del Dott. House che avete visto.

2. Non perdetevi un suo concerto (seconda massima): anche se voi siete di Milano, il concerto è a Londra e il giorno dopo dovete essere in ufficio alle 8. Tutto questo per due motivi: il primo è che lui stupito da cotanta attenzione capitomboli ai vostri piedi; il secondo è per scongiurare fastidiose intromissioni da parte di procaci sciacquette sminigonnate.

3. Non fatevi cogliere impreparate (terza massima): Finisce il concerto e lui tutto imbaldanzito viene a chiedervi "mi fai vedere le foto che hai scattato?", voi a quel punto non vorrete mica sprofondare sotto 10 m di terra perchè "non avete pensato che fosse necessario portare la macchina fotografica", VERO?! Bene, allora armatevi di: macchina fotografica (possibilmente con teleobiettivo: le cose o si comprano bene o non si comprano!) e videocamera (con almeno 2 cassette). Secondo voi perchè vi hanno dotate di due braccia, due mani e due occhi se non per questo??

4. Quando il musicista in questione il sabato vi propone una full immersion in uno di quei grandi magazzini dove trovi SOLO e OVUNQUE strumenti musicali, voi non iniziate a sbadigliare vistosamente (che vi si contano il numero delle oturazioni che avete in bocca) contorcendovi dalla noia. E dopo appena 3 ore che girate, osservate, chiedete informazioni e il tuo boy ha provato solo la 13ema chitarra non commettete l'erore di chiedere: "Amorino, che ne dici se usciamo e andiamo a prenderci il gelato?". Lì sarebbe la morte vostra. No, resistete stoicamente e vedrete che verrete ampiamente ricompensate.

5. Quando il vostro ormai quasi fidanzato, preso dall'insostenibile panico del dover scegliere, vi pone la fatidica domanda: "Amore, cosa faccio prendo uno jazz bass Fender o è meglio un Sadowsky?", non pensate neanche lontanamente di dare una risposta del genere "Jazz che???"sarebbe la vostra rovina. Infatti la quinta massima (e la più importante) è: FINGETE DI SAPERE e scegliete a caso...
Così lui penserà di aver trovato la gallinella giusta (che lo ascolta, lo segue e asseconda le sue manie di grandezza), e voi sarete riuscite a metterlo in gabbia!!!!

P.S. Ricordatevi che essere la fidanzata di un Musicista è come essere la First Lady negli USA, richiede tanta preparazione e tanta tanta tanta pazienza!


 
 
 

Agli Albori... ovvero: L'INIZIO DELLA FINE

Post n°1 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da TrecciolinaGirl
 
Foto di TrecciolinaGirl


Sono nata all’inizio dei famosi 80’s, quando noi bambine eravamo pronte ad uccidere per avere l’ultimo modello della mitica barbie e i bambini facevano a botte tra di loro per poter giocare con il modellino della Ferrari Testa Rossa.

In quel periodo a livello musicale spopolava lo zecchino d’oro che tra coccodrilli, tagliatelle di nonna Pina o cose del genere aveva sempre un’audience spaventosamente alta; e la massima esponente della musica per noi giovani fanciulli assetati di arte era CRISTINA D’AVENA.

Mi ricordo che appena usciva l’ultimo album con tutte le sigle dei cartoni animati, tutti i miei amichetti supplicavano i loro genitori (con tattiche assai vili e ruffiane, come lo sbattimento delle ciglia stile “Bambi” e con promesse della serie “sparecchierò appena finito di cenare e mi farò il letto tutti i giorni, Promesso Promesso Promesso!”; oppure con tattiche intimidatorie del tipo “se mi compri la cassetta vedrò cosa posso fare per prendere un “ottimo” in matematica, oppure…ciccia, avrai un figlio asino e farò in modo di farti seppellire dalla vergogna davanti alle pepie del villaggio”) per avere la preziosissima cassetta da poter consumare a forza di ascoltarla nel vecchissimo walkman, già appartenuto a generazioni di fratelli e cugini maggiori.

Bene, in quel periodo io ero occupata ad ascoltare tutt’altri generi musicali.

Nel mentre che i miei amichetti analizzavano nei minimi particolari che cavolo di verso avesse mai potuto fare sto maledetto coccodrillo, impegnati nella stesura di trattati sull’etologia rettile e chissà quant’altro, io molto probabilmente ero in camera a strillare (il canto per me è sempre stato un tasto dolente) a squarcia gola, davanti allo specchio e con un microfono in mano (non uno Shure, un AKG o che so io, ma un autentico “Barbie” tutto rosa e con tanti fiorellini stampati), sul quale spesso mi capitava di sbavare…(sai, tra un acuto e l’alto ti capita che ti scappi il filino di bava…) e ululavo e ululavo con a palla nello stereo “Like a Vergin” o similari. Ovviamente erano solamente versi senza senso anche perché a quell’epoca a 6/8 anni non sapevo una parola di inglese (non che ora ne sappia molte di più…), quindi andavo un po’ come dire, a sentimento. Uscivano dalla mia dolce goluccia urla del più degno degli Urukai; ma io ero felice, era quella la musica che mi piaceva, altro che mago zurlì e bagianate del genere.

Un ruolo topico nella mia vita musicale lo ha svolto mia madre, la quale (poverina) ignara di tutte le tragiche conseguenze che si sarebbero verificate in futuro mi ha allevata a suon di Duran Duran (nel migliore dei casi) e Boy Gorge (nel peggiore).

Proprio quest’ultimo ha avuto sulla mia crescita psichica delle conseguenze devastanti, basti pensare che i miei primi 6/7 anni li ho trascorsi ad osservare con espressione tra l’incredula (ma madre natura fa ‘sti brutti scherzi?) e l’infastidita la sua gigantografia in camera di mia madre (“perché deve tenere sto imbecille impaillettato e non il poster di Fabrizio Frizzi?!”  - Oddio, non ve l’ho detto, ma all’epoca nutrivo un amore spropositato per quel conduttore…comunque mi sono già vergognata abbastanza senza che tutti voi dobbiate mettere il dito nella piaga….).

Mi ricordo quella fotografia come se ce l’avessi ancora davanti: aveva un cilindro, bretelle, pantaloncini, ovviamente attillati,  e trucco pesante con una espressione della serie “SOS – Urge maschione SUBITO”. Ah! la mia ingenuità, i primi anni li ho trascorsi interrogandomi se fosse uomo o donna. Poi ho capito che era una donna. No forse un uomo. Vabeh, diciamo che era un uomo con tutti i difetti di entrambi i sessi….

In quegli anni mia madre ha attraversato varie “ere” musicali, e io con lei ovviamente. Da Boy Gorge e tutta la banda di finocchioni di quel periodo (Funny Young Cannibles, Queen ecc.) siamo passate a Madonna, Duran Duran, Pet Shop Boys ecc. attraversando il periodo Cure per poi capitombolare tra le braccia (in senso figurato, peccato!) dei mitici U2 (i quali tutt’ora sono i miei unici e veri miti), REM, Vasco Rossi…

Ad  un certo punto alla fatidica età di 6 anni (forse mia madre consigliata da una un’altra mamma tesserata al club “per far sì che diventino musicisti devono iniziare a 6 anni!”) mi ritrovai iscritta al corso di piano (ma io volevo cantare!Uffa!) e per Natale mi ritrovai sotto l’albero l’ultimo modello della bontempi. Badate bene: tastiera, non pianoforte. Già, perché tutte le altre bambine facevano a turno per utilizzare il pianoforte della biblioteca, perché per far musica classica ci vuole un piano a 88 tasti calibrati e bla bla bla…. Tutte cazzate! Comunque, molto probabilmente mia madre non mi immaginava con abitino settecentesco, parrucca bianca e cipria nel mentre che suonavo una romanza di Beethoven, oppure anch’io sarei finita ad esercitarmi su quel pianoforte.

No, lei mi ha regalato una tastiera, o pianola come la chiamano i miei nonni.

Ciò significa che mi immaginava su un palco tutta vestito di nero, strizzata in un vestitino fatto in PVC, con zatteroni altri 20 cm e con sì tutta la faccia incipriata, ma con una stella  dipinta su un occhio! O no?

Comunque, la prima volta che ho acceso la mia bontempi nuova fiammante sono rimasta scioccata nel constatare che il genio umano è capace di cose altamente geniali: scoperte capaci di cambiare completamente la vita delle persone... La prima scoperta è stata quella che potevo cambiare i suoni, ne avevo a disposizione una decina. Quindi non solo il classico piano, ma tanti altri suoni (tra l’altro orrendi!) con i quali pazzeggiare e fare un casino micidiale. Ma la cosa che più mi ha stupefatta è stata la scoperta delle basi ritmiche sulle quali potevo suonare.

Quello mi ha cambiato completamente la visione della vita.

All’inizio della seconda elementare, arrivato il momento dell’iscrizione al secondo anno al corso di pianoforte, diedi di matto e non volli per nessun motivo al mondo continuare a partecipare a quel folle corso. Ripensare di dover, per un altro anno, cercar di far ragionare la maestra di musica e soprattutto convincerla del fatto che tra un si e un do non c’era differenza, visto che erano tutti e due tasti, tutti e due bianchi e per di più della stessa dimensione!

Iniziò così la settimana dei capricci e dei NO (“vuoi fare i compiti?” “NO!”, “vai a comprare il pane? “NO!”, “vuoi smettere di morsicare il tuo cuginetto?” “NO!”). Alla fine dei 7 giorni, un po’ presa dalla disperazione e un po’ preoccupata dalla sordità che iniziava ad impossessarsi di lei (nonostante la mia non predisposizione al canto, sono sempre stata la Tina Turner delle urlatrici!), mia madre capitolò e fui salva: non sarei più stata costretta a solfeggiare in vita mia…

O forse no?....

 
 
 
 
 

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Un blog di: TrecciolinaGirl
Data di creazione: 01/10/2007
 
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Quest'uomo si chiama Mohamed Hegazi.
Ha 25 anni. E' stato condannato a morte in Egitto per essersi convertito al cristianesimo ed essersi fatto fotografare con il Vangelo in mano.
Nessuno ne parla.
Solo tre blogger di libero hanno postato a riguardo:carinci, redazione_blog e stelladanzanteforeve.
SVEGLIATEVI!!!
E' una battaglia di civiltà!
Invocare il rispetto della civiltà in un Paese a noi così vicino significa difendere la CIVILTA' per noi e per le generazioni future.

 

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