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Post N° 164
Post n°164 pubblicato il 15 Maggio 2008 da tricolore.sport
IL TRICOLORE SPORTIVO GIOVEDI’, 15 MAGGIO2008 INTER, L’ASSO NELLA MANICA SI CHIAMA IBRAHIMOVIC Berlusconi: “scudetto alla roma? Non esageriamo” IL DIFFICILE COMPITO DEL DESIGNATORE INTER, L’ASSO NELLA MANICA SI CHIAMA IBRA Ha recuperato ed è pronto a trascinare l’Inter: Zlatan Ibrahimovic, o , più semplicemente, per gli amici, Ibra, è ok per il match contro il Parma, decisivo per conquistare il tricolore. Anche ieri si è allenato col gruppo. IERI Secondo allenamento settimanale al centro sportivo "Angelo Moratti". La seduta, pomeridiana, è durata oltre 70 minuti. Lavoro a gruppi alternati: riscaldamento, tattica e forza, tornei di mini partitine a pressione, alternate nelle gabbia e su campo a spazio ristretto. Zlatan Ibrahimovic si è allenato con i compagni. Sedute individuali per Esteban Cambiasso (terapie e potenziamento settoriale), Cristian Chivu (terapia e fisioterapia), Ivan Cordoba (potenziamento settoriale e generale prima e dopo corsa nella sabbia), Luis Figo (potenziamento, corsa aerobica e tecnica con la palla sul campo), Walter Samuel (potenziamento settoriale e generale prima e dopo corsa aerobica) e Javier Zanetti (aerobico ad alta intensità sui 1200 metri). Giornata di riposo per Olivier Dacourt. La squadra, durante l'allenamento, ha ricevuto con piacere la visita dell'ex compagno Obafemi Martins che, dopo aver vinto scudetto e torneo di Viareggio con la Primavera, ha disputato 134 presenze, con 49 gol, in prima squadra, rimanendo sempre legato ai colori nerazzurri, con i quali ha vinto, dal 2002 al 2006, uno scudetto, due Tim Cup e una Supercoppa Tim. Sempre nella giornata di ieri, mentre la squadra proseguiva la preparazione in vista dell’ultimo tuerno di campionato, in cui serve una vittoria, l’imperativo sarà quello di portare a acasa bottino ricco, i tre punti pesantissimi, ha fatto visita ad Appiano un ex calciatore, ora in Inghilterra, sempre però tifoso interista: Obafemi Martins. "Resto cinque giorni qui in Italia, sono sempre interista e quindi non potevo non passare qui ad Appiano a salutare tutti", così l'ex attaccante nerazzurro Obafemi Martins ha esordito ai microfoni di Inter Channel, e ha continuato "Dall'Inghilterra è tutto l'anno che seguo le partite dell'Inter - prosegue il nigeriano nella divertente intervista - anche se sono molto impegnato con la mia squadra (ndr.: Newcastle). Balotelli? Sì, ci siamo visti e abbiamo parlato un po'. Gli ho detto che è bravo e di continuare a giocare come sta facendo". INSIEME A IBRA, MAGARI… BALOTELLI Le tracce del fenomeno erano affiorate in Coppa Italia. Si faceva un gran parlare di Pato, solo un anno più grande rispetto a lui pagato dal Milan quanto un fuoriclasse, 22 milioni di euro. Si parlava meno, molto meno, di Mario Balotelli. Poi arrivò la Reggina, ottavi di Coppa Italia. Subito dopo la Juve, quarti di Coppa Italia. Quattro gol e l’impressione netta che stesse per spuntare un nuovo fenomeno. GLI ASSIST - La vera, grande differenza fra Balotelli e il resto del calcio sono gli assist sui calci piazzati. Mancini glieli ha affidati quasi tutti, con una priorità: i calci d’angolo. Mai visto niente di simile. Balotelli calcia allo stesso modo sia dalla bandierina di sinistra che da quella di destra. Calcia ovviamente col destro, ma con un «taglio» che ricorda gli specialisti di un tempo, tipo Pasquale Iachini (era mancino però, ex Genoa e Fiorentina negli anni ‘80), o come David Beckham per portare il livello sul calcio internazionale. I palloni di Balotelli girano senza perdere la potenza. Prendiamo la partita col Siena. Angolo sulla sinistra dell’attacco del-l’Inter: esecuzione del giovane Mario con palla nei pressi del secondo palo dove era appostato Materazzi, colpo di testa e traversa. Angolo sulla destra dell’attacco dell’Inter: stesso esecutore, ma con palla vicina al primo palo che Vieira, colpendola di testa, ha girato in rete. Manninger quasi non l’ha vista tanta era la velocità della palla, velocità impressa sì da Vieira, ma soprattutto da Balotelli. Si chiama schema- Balotelli. Tre assist da calcio d’angolo, sempre quello di destra e sempre con la palla sul primo palo. La palla arriva con forza, ma in nessuno dei tre casi il colpitore di testa deve staccarsi da terra. Balotelli è ancora minorenne e Mancini gli ha affidato, fin dall’inizio, l’incarico che di solito si affida ai giocatori più esperti. Se il colpo di testa ( con Burdisso, Materazzi, Cordoba, Samuel, Vieira, Crespo, Cruz e Ibrahimovic) è stato da sempre la specialità della casa, con Balotelli al tiro si è trasformato in un incubo per tutte le difese. Appena la palla va in angolo, da San Siro si alza il coro soffuso e speranzoso degli « ooooooooh » , come quello che annuncia sul display un gol preso dal Milan o dalla Roma. LE PUNIZIONI - Quasi su ogni palla ferma, piazzata a destra o a sinistra, c’è lui. Quando calcia da sinistra, prende una rincorsa… laterale rispetto alla palla. Come un giocatore di rugby. Tre passi, mai di più. In serie A non ha ancora segnato su punizione, al «Viareggio », invece, ha fatto gol da 25 e da 30 metri, contro Cesena ed Empoli. Ora sappiamo dove colpirà prossimamente Mario Balotelli. BERLUSCONI: “SCUDETTO ALLA ROMA? NON ESAGERIAMO” “Scudetto alla Roma? Non esageriamo». Così ha risposto Silvio Berlusconi a un senatore del Pdl, romano e romanista, prima di entrare a Palazzo Madama. IL DIFFICILE COMPITO DEL DESIGNATORE Convocato, a disposizione, indisponibile: di solito si dice così a proposito dei calciatori di una squadra che si appresta a scendere in campo, ma per una volta riferiamoci agli arbitri in vista delle partitissime Catania-Roma e Parma-Inter. I papabili sono quei giudici di gara che hanno dimostrato di saper arbitrare senza particolari problemi e polemiche, magari con continuità oppure reduci da buone prestazioni in partite di grande richiamo, tenendo conto però delle squadre incontrate in tempi recenti oppure dirette troppo spesso. L’ideale per Catania-Roma sembra essere Saccani, l’arbitro ingegnere che non ha mai diretto il Catania ma ha incontrato troppo spesso la Roma, senza problemi: contro il suo schieramento, c’è appunto la confidenza che potrebbe essersi creata con i giallorossi. In pole per Parma-Inter c’è invece Rocchi, un arbitro protagonista di buone prestazioni e già impegnato diverse volte in partite importanti, ma forse ancora un po’ inesperto nonostante sia attivo in campo internazionale. Probabili alternative, Stefano Farina ed Emidio Morganti: il primo potrebbe chiudere la carriera con una partita decisiva e forse ritrovare il Catania, proprio lui che dirigeva al Massimino quando morì Raciti. Il secondo invece, che ha esordito proprio dirigendo la Fiorentina nel 2001, ha dalla sua arbitraggi che non hanno dato vita a furenti polemiche, però ha arbitrato di recente Fiorentina-Parma e quindi non sembra il più indicato a dirigere i parmensi nella partita più importante della stagione. Non rimane che aspettare venerdì per conoscere le scelte di Collina: al designatore l’ardua sentenza! |
Inviato da: scrivisulmioblog
il 12/05/2008 alle 19:52