Creato da gigiovp il 23/05/2007
Magari servirà ad aiutarmi

Il dentista

Se per te il nostro incontro è stato come "cavarsi un dente", be... allora io vado subito ad iscrivermi ad odontoiatria!!!
 

Sono come il Foscolo

Preferisco vivere di illusioni piuttosto che di rimpianti! Meglio vivere con la vana speranza che lei un giorno possa essere mia, piuttosto che trascorrere il resto della vita sapendo che non starà mai assieme a me, il dolore sarebbe troppo forte da sopportare.
 

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Per Cecilia

Post n°32 pubblicato il 27 Settembre 2008 da gigiovp
 

Per te ho riso, ho pianto, ho gioito, ho sofferto,
ti ho dato dispiaceri, ma forse anche qualche soddisfazione,
mi sono alzato la mattina presto per lasciarti un cornetto per la colazione,
ti ho consegnato la sera tardi un po' di legna per il camino.
Ho giocato con tua figlia, l'ho aiutata a fare i compiti,
sono andato a trovare tua madre, le ho detto che ti avrei sempre aiutata.
Ti ho dato una mano per il trasloco, ho messo a posto la tua vecchia casa,
ho cercato di attivare i servizi in quella nuova.
Quando vado o torno dal lavoro, passo li vicino per vedere se ci sei,
per vedere come stai, per sperare di incrociare il tuo sguardo:
unico, splendente, rigoglioso, vivo...


Adesso mi manca soltanto una cosa, la più importante però:
dirti TI AMO!
Forse un giorno te ne accorgerai da sola, forse te lo dirò io prima o poi.
Ma qualunque cosa succederà, cercherò in tutti i modi di aiutarti a vivere meglio,
ed a cercare di crescere Marta nel migliore dei modi a me possibili!


Grazie Cecilia di essere al mondo, almeno so per quale motivo io sono nato:
per ammirare la tua bellezza!

Grazie Dio della vista, così provo queste emozioni!

 
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Marta

Post n°31 pubblicato il 17 Agosto 2008 da gigiovp
 

Marta è lì, ferma. In uno dei pochi momenti di tregua che concede alla madre. Ora la sua attenzione è concentrata su di un giochino che ha trovato in regalo allegato ad un tubetto di colla. Ancora non può capire appieno il motivo vero e proprio del trasloco fatto dalla mamma. Per lei è tutto un gioco, andrà in un ambiente nuovo, altra scuola, nuovi amichetti e via, si ricomincia: lei dice che un po' le dispiace lasciare la casa vecchia, perchè li poteva urlare e far baldoria ad ogni ora. Mentre l'altra è in un condominio, dovrà abituarsi a regole di civile convivenza. Ma lei ha 9 anni, quindi... m'immagino già come andrà a finire. Comunque sia la vita continua, va avanti.
Però Marta dentro di sè porta un segno indelebile, una ferita che non ha mai sanguinato, ma che in compenso le ha lasciato una cicatrice enorme, per la quale non esiste rimedio o cura. Il male che le ha fatto il padre non ha giustificazioni, è una cosa abominevole e contro natura. Ma lei non parla, tiene dentro e fa finta di nulla. Anche se volesse, la sua parola è ancora troppo giovane per essere considerata nel mondo reale, quello che conta: il mondo degli adulti.
Ed oltre al danno, sua madre deve subire anche la beffa: sì, perchè inspiegabilmente Marta, nonostante le angherie che ha subito, vuole tanto bene al suo papà, il suo caro babbino. Lui è furbo, con le cose materiali, coi regalini riesce a coprire tutte le sue malefatte, ogni sopruso che Marta, suo malgrado, ha dovuto sopportare. E la piccola, davanti ad un nuovo gioco, ad un nuovo passatempo, dimentica all'istante il male patito e riaccoglie a braccia aperte il papà d'oro.
Ma non è tutto oro quello che luccica...

la bimba si porterà dentro un carico di dolore, di rabbia che prima o poi le riemergerà fuori all'improvviso. Cecilia lo sa, e le sta provando tutte per riuscire ad allontanare sempre più la sua creatura da quell'essere, che chiamare uomo è un'offesa al resto del genere umano, perchè neanche il peggiore degli animali arriverebbe a fare quello di cui lui si è macchiato. Ma nella nostra società conta più l'avere, il possedere piuttosto che l'essere. E quindi persone come lui sono lodate e stimate, agli occhi di tutti mostrano un volto, tra le 4 mura ne hanno un altro! Un'abile trasformista, l'incarnazione del Dottor Jekill e Mr. Hyde!

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Ora Marta si è stufata di quella macchinina di legno, riprende a scorrazzare nell'appartamento nuovo mentre Cecilia finisce di sistemare le cose del trasloco: dalla cucina corre al bagno, poi in camera da letto. Li trova la mamma, una stretta, un bacino ed una piccola richiesta: "Mamma, io voglio un fratellino!" Cecilia sorride e replica: "Va bene Marta, dai, adesso finito il trasloco vedremo di ordinarne uno!!!". E con la velocità e la furia di un tornado che si porta dietro, la piccola torna in cucina, apre il frigo ed in gran segreto, agguanta il primo gelato che trova a tiro. Cecilia, da madre attenta qual è, si è accorta di tutto ma sorvola dicendo solamente: "Che fai Marta?" "Niente mamma" replica la birbona!
Forse un giorno, grazie all'aiuto della madre, e magari anche al mio, riuscirà a cancellare definitivamente dalla memoria la violenza che quel bastardo del suo papà le ha inflitto. Forse...

 
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E piango!

Post n°30 pubblicato il 12 Agosto 2008 da gigiovp
 

E piango. Non so bene il perchè, ma piango. L'esserle completamente inutile, il farla arrabbiare ogni volta che ci vediamo, il sentirla sempre più distante nonostante cerchi d'aiutarla sempre al massimo delle mie possibilità. Mi fermo un attimo a riflettere, e l'occhio si riempie di liquido, la vista si fa appannata... e piango! Mi vedo più come un peso piuttosto che come un sostegno per lei. Magari sarà anche il momento che sta attraversando, col problema del trasloco, del lavoro che non c'è, col suo ex pronto ad approfittare di ogni sua minima debolezza. Ed io resto qui impotente, a guardarla subire, senza fare nulla per risollevarla. Ed il tempo passa, e si sta male da morire...

Tiro su col naso, una lacrima scende dall'occhio sinistro, arriva fino all'orecchio, poi cade, s'infrange sul foglio: la carta l'assorbe completamente. Le scritte iniziano a deformarsi, si allungano, diventano contorte. Tenti di smetterla ma non ce la fai, è più forte di te. Provi a riportare alla mente cose belle, ma non ne trovi nessuna, ultimamente hai solo dolore e rabbia nei tuoi pensieri. In quei pochi momenti che sei con lei e con la piccola, il suo telefono è un continuo viavai di chiamate e messaggi. Prima non era così, adesso tutto è cambiato: saranno persone che chiamano per il trasloco? Gente che la vogliono riguardo il lavoro? Oppure... non ci voglio pensare, anche se so che tanto prima o poi accadrà, e quel fortunato non sarò sicuramente io.
E giù, continuo a lacrimare! Ho tanta rabbia e nervoso dentro di me, da non poterne trattenere oltre. E quindi l'unica mia valvola di sfogo... è il pianto.
Vorrei tanto parlare con qualcuno, un amico di quelli veri però, ma non ne trovo il coraggio! Magari chi ascolta mi sarebbe d'aiuto, potrebbe darmi la sua opinione, oppure raccontarmi la sua esperienza se è una cosa che ha già vissuto. Ma ho paura che, a chiunque raccontassi questa storia, ne vedrebbe soltanto il lato sessuale, e mi direbbe perchè ancora non ci ho provato, o non ci sono andato a letto. Ma io l'amo veramente a questa persona! Il sesso è importante, ma io prima di tutto voglio cercare d'aiutare Cecilia a vivere meglio, a trovare pace e serenità con la sua figlioletta. Ed allora sto zitto ed "abozzo", tenendomi tutto dentro. L'unico sfogo oltre al pianto che ho, è qui, nelle pagine di questo blog, sperando che ogni tanto qualche lettore occasionalmente passi e si fermi a leggere, magari anche a lasciare un suo pensiero: buono o cattivo che sia, sicuramente mi sarà di qualche utilità.
Però nella vita reale, non dovrà mai trasparire nulla di tutto questo, con lei soprattutto: che mi tratti male, che mi urli o mi dia qualche "pettinata", oppure che mi lasci un bacino o torni a dirmi "grazie tesò", non dovrà mai sapere che ho pianto per lei. Ne ha già versate troppe di lacrime in questi 38 anni, è giunto quindi il momento di cambiare pagina e svoltare assieme. Se è vero che la vita è una ruota che gira...

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Dio, se ci sei, fa che io sia sempre presente nella sua vita futura, finchè Tu non richiamerai uno di noi. E quando sarà il momento, prendi prima a me: Cecilia ha una creatura da crescere, ed all'idea di una vita senza lei, preferisco di gran lunga la morte!

 
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In ferie

Post n°29 pubblicato il 06 Agosto 2008 da gigiovp
 

Sono in ferie: 3 settimane di distacco totale dal lavoro e di "dolce far niente". Magari potessi riuscire a liberare per 3 settimane la mia mente dal suo pensiero. Ma questa credo sia una cosa alquanto improbabile, direi pure impossibile senza ombra di dubbio.
Giro per casa senza uno scopo preciso: leggo una rivista, ma dopo manco un minuto non ne ricordo nemmeno il titolo, mi serve solamente perchè mi da un po' di sollievo quel piccolo spostamento d'aria che creo sfogliandone le pagine. Provo a vedere cosa c'è in tv... niente d'interessante come al solito. Me ne rivado di sotto, davanti al computer: guardo un paio di siti, scarico la posta e vedo che è tutto spam! C'è la classica vincita di 1 milione di euro, le pilloline blu, una banca che rivuole i miei dati d'accesso (che poi io ho il conto alla posta, non alla banca,... mah)!
Il tempo oggi va al rallentatore. Ieri sono potuto andarli a trovare, oggi invece mi ha risposto di no: forse avrà avuto qualcuno a finirle di sistemare gli impianti li a casa nuova; oppure avrà voluto restare sola con sua figlia; oppure... bho! Anche il caldo annebbia i miei pensieri. E pur non avendo ancora neanche 32 anni, dentro me ne sento il triplo. E mi accascio sul divano, col lettore mp3 negli orecchi, per sentire un audiolibro su Carlo Magno!!!
Come mi sono ridotto, chi l'avrebbe mai detto che l'amore rende così amorfi? Gli anni passati, quando ero in ferie, raramente mi si trovava a casa, giusto per mangiare e dormire. Ero tutto il tempo a risalire qualche fiume, oppure su qualche campo da basket, a giocare fino allo sfinimento sotto il sole d'agosto. Adesso invece, anche la sola idea di uscire fuori mi disgusta; il dover fare qualcosa, senza che lei ne sia implicata in maniera diretta o meno, è una cosa improponibile. E così me ne resto in casa, fermo, passivo, aspettando un suo eventuale segnale, sotto forma di chiamata o sms, ma che per certo so già che non arriverà: adesso ha così tanti pensieri per la testa, che se uno non la conoscesse per bene, stenterebbe a credere che nella vita di una singola persona, possano entrare a far parte, tante e tali disgrazie!
D'improvviso il cervello riprende vita e funzionalità, perchè l'attenzione è scossa da un nuovo messaggio arrivato sul telefonino: allora il cuore ricomincia a battere vivacemente, sulle mani compare qualche perlina di sudore, e per un attimo si riaprono le porte del paradiso!!! Ma poi leggi il messaggio, e la dura realtà ritorna in possesso dei tuoi pensieri: vedi che il mittente è un altro, oppure che si tratta della pubblicità di qualche nuova offerta. Allora l'apatia riprende corpo in te, e dalle porte del paradiso, ti senti arrivare come un gran calcione sul didietro, che ti fa saltare completamente il purgatorio, e ti spedisce nell'inferno più nero! Ed ancora siamo soltanto al secondo giorno di ferie: mai avrei pensato di desiderare così tanto il voler tornare al lavoro!!!

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Ma poi alla fine, quanto varrà tutto questo? Se ancora non so nemmeno se e quando riuscirò a dirle che l'amo, a cosa mai saranno serviti tutti questi sforzi, tutti questi stenti? Quando mi sentirò dire che del mio amore a lei non gliene frega un cavolo (per non dire peggio), ce la farò a ritirarmi su? Prego Dio perchè, quando verrà quel giorno, mi dia la forza ed il coraggio per accettare la sua decisione e riuscire ad andare avanti senza pensieri "mortali" in testa. Comunque vada, grazie Signore, perchè nonostante tutti i miei peccati, mi hai fatto conoscere uno dei tuoi angeli più belli!

 
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... ti amo...

Post n°28 pubblicato il 02 Agosto 2008 da gigiovp
 

Ti amo quando non ci sei, ti amo quando mi sgridi,
ti amo quando mi sorridi, ti amo quando te ne vai,
quando sei seria, quando non parli,
quando non mi dici nulla, quando mi saluti anche se con rabbia,
quando vai via, non rispondi, stai al lavoro o sei a casa,
ti amo sempre, ovunque e comunque, in ogni luogo e ad ogni ora,
giorno e notte, feriali e festivi.
Perchè tu sei unica, tu sei la linfa, l'energia vitale che aiuta ad andare avanti ogni momento.

E' più di un anno che mi hai rapito il cuore, da quel 16 maggio 2007 ogni mia sensazione, ogni respiro, ogni istante è dedicato a pensarti. Vorrei poter controllare pure i sogni, così davvero ti avrei vicino ogni momento della giornata.

Ti amo perchè quando provo ad aiutarti, spesso e volentieri ti creo più danno che guadagno. Ma nonostante questo tu stai sempre li a braccia aperte per perdonarmi e consentirmi di starvi vicino.

Il cuore me l'hai già rapito, se solo servisse a farti stare un po' meglio, a farti vivere quel "giorno di tranquillità" che brami da così tanto tempo, non esiterei un'istante a darti anche la mia vita: meglio morire, sapendo che tu e la piccola siete finalmente felici e tranquille, piuttosto che vivere e non riuscire a far nulla per migliorarvi l'esistenza.

 
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