Creato da lucernaincantata il 23/09/2007
Il mondo del lavoro
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Il tema di questo blog è il lavoro
il lavoro che ti gratifica
il lavoro che ti umilia
il lavoro che non c'è
il lavoro che ti mangia la vita
il lavoro che ti fa star male
il lavoro che ti fa precario
il lavoro che ha voluto tuo padre
il lavoro che ne hai fin sopra i capelli
il lavoro che quando arriva dici grazie
il lavoro che non vorresti mai tornare a casa
il lavoro che non puoi neanche andare al cesso
il lavoro che quando esci vai dritto in un bar
il lavoro che ti senti utile anche se sei l'ultima ruota del carro
il lavoro che ti chiamano Angelo e tu sai che non è vero
il lavoro che ti senti una puttana ma fai finta di niente
il lavoro che quando vai a dormire non vorresti più svegliarti
E' dedicato agli eroi. No, non quelli che sugli aerei premono il bottone che scarica bombe su donne, vecchi e bambini. Gli altri eroi, quelli che lavorano tutta la vita senza mai lamentarsi. Quelli che quando mangiano la pizza ordinano la marinara perchè costa di meno. Quelli che pagano di persona le proprie scelte. Quelli che sono sempre i primi a perderlo il lavoro. Gli eroi veri, insomma.
Quelli che nessuno ricorda mai... chissà perchè.
(A Pasquale Morisco e a tutti gli eroi come lui)
invito
Questo blog è aperto a tutti e sarebbe felice se potesse ricevere testimonianze, commenti, sfoghi, sogni, delusioni, progetti, idee...
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Sono scema, io? » |
Una mattina sono andato a lavorare, come facevo da ventidue anni, e davanti ai cancelli della fabbrica una guardia giurata mi ha chiesto di mostrargli i documenti. Io sono rimasto un attimo perplesso, poi con calma ho estratto il portafogli dalla tasca interna della tuta e gli ho mostrato la tessera del tram.
- Fai lo spiritoso?- mi ha detto la guardia.
- No, perchè?
- Lo sai bene il perchè. Lo stabilimento sta chiudendo e possono entrare solo quelli della squadra di smantellamento degli impianti. Tu, sei della squadra?
- No, io sto al collaudo.
- Al collaudo? E che ci fai qui, non hai ricevuto la lettera?
- Io le lettere non le leggo mai.
- Senti o te ne vai oppure...
- Oppure?
- Ti prendo a calci.
- A calci a me?- ho gridato e non ci ho visto più: la chiave inglese si è posata proprio in mezzo ai suoi occhi e quando è caduto a terra non faceva più tanto il gradasso. Nel frattempo erano arrivati gli altri compagni che vedendo i cancelli aperti sono entrati. Di lavoro non ce n'era e siccome faceva freddo hanno acceso qualche focarello per scaldarsi un pò.
Ecco, vede signor giudice, non c'è stata assolutamente malafede e poi, le ripeto, io le lettere non le leggo mai...
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