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Il pareggio fa imbestialire lo Zaccheria
lunedì 10 ottobre 2011  15.15.43

 - Il Foggia pareggia uno a uno incasa contro il Viareggio, fino a domenica fermo in classifica a quota meno 1, e dagli spalti piovono fischi. Si mischiano alla pioggia, quella vera, scaricata sullo Zaccheria da pesanti nuvoloni grigi, che non lasciavano presagire niente di buono. La partita del Foggia dura poco meno di 45’, il tempo di passare in vantaggio con un rigore di Venitucci. Corre il 23’ di gioco quando Lanzoni viene affossato da Lamorte in area; l’arbitro assegna la massima punizione ed il numero dieci del Foggia spiazza il portiere avversario. Il golsembra rendere merito al Foggia ed alla sua pressione che però, nonostante l’impegno profuso, non ha mai chiamato Ranieri ad una parata, se non su un tiro da fuori area dello stesso Venitucci, andato a fare il paio con la sassata di Scardina sulla quale Ginestra mette una delle sue pezze, volando nel sette. Il gol, paradossalmente, ha l’effetto di spegnere la squadra rossonera che, inspiegabilmente, davanti ad uno stadio di soli tifosi del Foggia, torna ad essere vittima delle sue stesse paure. Quella che in altri sport definirebbero il braccino del tennista o paura di vincere.

Nella ripresa la squadra indietreggia e lascia campo (troppo) al Viareggio, assetato di punti per abbandonare quell’antipatico meno 1 in classifica. I bianconeri mangiano il campo con la forza della disperazione, mettono grinta e cuore, senza disdegnare giocate di buona tecnica. Quando al 59’ Cristiani gira di destro al volo uno spiovente dalla sinistra, la palla sembra già essere entrata, ma sulla linea i guantoni di Ginestra compiono ben più di un miracolo. Il gol, però, è nell’aria e arriva al 75’ su giocata di Lepri: riceve palla dalla destra, la controlla a seguire e con un unico movimento la scaglia dai venti metri sul palo interno della porta di Ginestra, che può solo vederla insaccarsi in rete. Nel finale la reazione del Foggia è inconsistente. Ranieri non interverrà mai di mano. Al contrario, quella di Lanzoni all’ 85’ sembra esserci sul cross teso di Lepri dalla destra, ma l’arbitro lascia continuare. A fine gara il tecnico Bonacina parla della sua delusione: «La squadra ha troppo timore quando gioca allo Zaccheria. Dobbiamo migliorare molto sotto questo aspetto». E non potrebbe essere altrimenti, visto che i rossoneri dovranno giocare altre quattordici gare casalinghe.

FONTE FEDEROSSONERA.IT