Parlo di “Sua Eccellenza” Andrea De Martino, Prefetto di Napoli.
Con poche parole il funzionario si è conquistato un posto di rilievo nella galleria degli orrori di questa affaticata Italia. La sua performance di qualche giorno fa, immortalata in un video di un paio di minuti, è finita giustamente su web suscitando proteste e commenti indignati:
«Come signora? Lo sa di chi sta parlando? È un Prefetto, lei deve portare rispetto per l’istituzione! Lei chiamerebbe mai “signore” un sindaco? Dov’è il rispetto per le istituzioni?... » e via una sequela di proteste e di accuse ai danni del malcapitato sacerdote che aveva “osato” chiamare il Prefetto di Caserta semplicemente Signora.
Gentile Signora Pagano, Prefetto di Caserta,
faccia sentire la sua voce,
faccia sapere ai suoi cittadini che è una Signora…
Signora Cancellieri, lei che è Ministro dell’Interno, rinnovi il valore dell’alto profilo assegnato
ai Prefetti ed al Ministero a cui è a capo ed
inviti i suoi colleghi ad un sempre più attuale, dinamico e trasparente rapporto tra Stato e cittadini.
E' il caso di dire tanto rumore per nulla... invece di dare spazio ai problemi seri ci si appella sulle facezie... sempre più bello essere italiani. Buona giornata Ulisse.
...i signori ke sn a capo delle istituzioni farebbero bn a pensare ai problemi seri..ma credo ke qst cose siano fatte apposta proprio per carcare di evitare di affrontare le problematiche...che schifo!!!
..hai ragione...il mio post precedente un po' si rifaceva a qst storia quando affermavo.."speriamo ke gli italiani abbiano ancora le balle per reclamare"...
Buongiorno il giorno 28 cioè ieri ho fatto un post intitolato I CAFONI SONO CAMBIATI I POTENTI SEMPRE ODDIOSI,,,,non sapendo aggiungere il video avevo chiesto alla mia cara amica Tina di farlo per me. Mi ha mandato un messaggio, dicendo di venire qui a vederlo....scusi del disturbo Paola
..ma quale disturbo..anzi è un piacere! quando si tratta di commentare l'operato di qst genere di persone...bisogna far sentire tutto lo sdegno possibile ed immaginabile! gz..ciao, Uli
Buongiorno Ulisse. Aiuto! Io non gli direi Signori...perché non lo sono. Non permettono alla gioventù e hai giovani uomini di crescere, perché i vecchietti che governano il nostro paese sono egoisti e con mentalità obsoleta ed è ora di andarsene dalla loro " poltrona" e lasciare il posto hai giovani uomini con mentalità brillante, innovativa e creativa. Ciaoo
..il discorso vale per tutta la classe politica ed istituzionale italiana. Guardano l'etichetta e nn si accorgono anzi nn ne vogliono sapere ke il Paese sta andando a scatafascio!! ciao, Uli
...è una vergogna cmq crdo ke il Don nn abbia offeso assolutamente nessuno! semmai i sottoposti della casta xdevono kiamarli Eccellenza e nn i semplici cittadini! ciao, Uli
Signori si nasce caro Ulisse!!!!!!!L'episodio è stato inqualifucabile e di un'arroganza imbarazzante, il Prefetto poi non è intervenuto rimanendo impassibile, aggravando ancor più quella che non si sa se definire tragedia o m commedia. Ti allego quanto segue:" Signor Prefetto, sono appena ritornato a casa dopo l’incontro in prefettura di mercoledì 17 ottobre. Come può facilmente immaginare mi sento tanto mortificato dalle sue parole gridate nei miei confronti e senza motivo davanti a un consesso così qualificato. Che dirle? Se a me, prete di periferia, è concesso di ignorare che chiamare semplicemente “signora”, la signora Prefetto di Caserta fosse un’ offesa tanto grave, non penso assolutamente che fosse concesso a lei, arrogarsi il diritto di umiliare un cittadino italiano colpevole di niente, presente in prefettura come volontario per dare il suo contributo alla lotta contro lo scempio dei rifiuti industriali interrati e bruciati nelle nostre campagne. Alla fine dell’incontro ho ricevuto la solidarietà di tante persone presenti all’increscioso episodio e la rassicurazione da parte della signora Prefetto di Caserta che non si era sentita per niente offesa da me nell’essere chiamata “ signora”. Forse le sarà sfuggito che lei non era e non è un mio superiore. Mi dispiace tanto . Avrebbe certamente potuto consigliarmi di rivolgermi al Prefetto di Caserta, chiamandola “ signora Prefetto”. Avrei accolto immediatamente il suo consiglio, invece, con il tono di voce del maestro che redarguisce lo scolaro, e con parole tanto dure quanto inopportune, ha quasi insinuato che il sottoscritto non avesse rispetto per lo Stato. Scrivo sovente per Avvenire, il giornale che ha il merito di aver portato il nostro dramma alla ribalta della cronaca nazionale. Se vuole può controllare se tra i miei numerosi editoriali c’è una dico una sola parola dove non risuona un amore sviscerato per la mia terra, la mia Patria, la mia gente, ed un rispetto sofferto per le Istituzioni. Al contrario, se una cosa mi addolora ( l’editoriale di ieri, martedì 16 ottobre lo conferma ), se una cosa mi addolora, dicevo, è constatare che tante volte è propria la miopia delle istituzioni, la pigrizia di tanti amministratori, il cattivo esempio di tanti politici che fanno man bassa di denaro pubblico, a incrementare la sfiducia e la rabbia in tanti cittadini. Personalmente sono convinto che la camorra in Campania non la sconfiggeremo mai, lo dico non perché sono un pessimista. Al contrario, non la sconfiggeremo perché il “pensare camorristico” ha messo radici profondissime in tutti. Quel modo di pensare e poi di agire che diventa il terreno paludoso nel quale la malapianta della camorra attecchisce. Quante umiliazioni, signor Prefetto. Quante intimidazioni. Quanti soprusi. Quante minacce da parte dei nemici dello Stato o di semplici delinquenti. Ma io dei camorristi non ho paura, lo so, potrebbero uccidermi e forse lo faranno, io l’ ho messo in conto fin dal primo momento in cui sono stato ordinato prete. No, non sono loro che rendono insonni le mie notti, loro non sono lo Stato, loro sono i nemici del vivere civile, loro hanno sempre e solamente torto. Io credo allo Stato, alla democrazia, alla libertà, Io credo alla dignità dell’uomo. Di ogni uomo. Io spendo i miei giorni insegnando ai bambini, ai ragazzi, ai giovani che non debbono temete niente e nessuno quando la loro coscienza è pulita. Signor Prefetto, glielo dico con le lacrime agli occhi; lei stamattina mi ha dato proprio questa brutta impressione, lei ha calpestato la mia dignità di uomo. Ha voluto mortificare il prete o il volontario impegnato sul dramma dei roghi tossici? Ha voluto insegnarmi l’educazione a 57 anni, o mettermi a tacere perché già immaginava ciò avrei denunciato? In mezzo a tanti problemi in cui siamo impelagati; mentre nei nostri paesi tanta gente scoraggiata non ha fiducia più in niente e in nessuno; mentre la camorra ancora ci fa sentire il suo fiato puzzolente sul collo; mentre i rifiuti tossici continuano ad essere bruciati e interrati nelle nostre terre, il signor Prefetto di Napoli, mette alla berlina un prete davanti a una cinquantina di persone, perché si è rivolto al Prefetto di Caserta chiamandola semplicemente “ signora”, anziché “ signora Prefetto”. Le auguro ogni bene, Signor Prefetto. Il parroco Sac. Maurizio PATRICIELLO e – mail mauriziopatri@alice.it . Ciao, :-))