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L'ENIGMA DEL VOLTO DI CRISTO
POST RILEVANTI - NEL REGNO DEL SAPORE
POST IN EVIDENZA - 14.01.2011
POST IN EVIDENZA - 18.03.2011
Continuiamo con la carrellata dedicata agli artisti partenopei! E’ la volta di un gruppo: "la Nuova Compagnia di Canto Popolare" Venne fondata dai musicisti napoletani Eugenio Bennato, Carlo D'Angiò, Roberto De Simone e Giovanni Mauriello ai quali si unirono Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Fausta Vetere e Nunzio Areni. Attraverso studi filologici e ricerche etnomusicologiche, questo gruppo ripropose la musica popolare campana nel suo stile originale. Per il Vs ascolto: “Tammurriata nera”.
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..oggi mi sento un pò come Fantozzi! mi chiederete il perchè?? Con tutto quello che sta succedendo in Italia...la parata militare del 2 giugno se la potevano anche evitare! caro Presidente, non credo che le Forze Armate se la sarebbero presa se questa benedetta parata fosse stata soppressa...o no? ma forse ha ragione Lei..cosa vuole che importi ai vari Generali, Colonnnelli e chi ne ha più ne metta..degli sfollati e senza tetto dell'Emilia? a chi vuole che importi...della crisi economica e cio' che si sta facendo per risollevarsi? I sacrifici sono solo per il ceto medio basso...le alte sfere non rinuneranno mai e gli sprechi continueranno! Buona Festa del 2 giugno..specialmente agli emiliani nelle tendopoli o con problematiche varie connesse al sisma. Per Lei Presidente le consiglierei di guardare la "Corazzata Potiomkin" la bobina originale ..s'intende!!
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Edoardo Bennato. Napoli, 23 luglio 1946. “mio fratello dice che sono un rinnegato perché ho rotto tutti i ponti col passato; guardare avanti, si, ma ad una condizione: che tieni sempre conto della tradizione!” (Rinnegato di Edoardo Bennato, 1973) Chitarrista, armonicista e cantante, dopo un'esperienza londinese cominciò a proporsi come uomo orchestra suonando contemporaneamente, oltre alla chitarra e all'armonica, anche dei tamburelli, il kazoo e altre percussioni. L'influenza di grandi del rock e della musica pop (Dylan su tutti) caratterizzò subito il suo personaggio e la sua musica, nella quale però non potevano mancare influenze mediterranee e partenopee. Tra gli altri autori che ne hanno ispirato l'opera vanno citati anche Jimmy "Hammond" Smith, Paul Anka e Neil Sedaka. I suoi testi — specie quelli degli anni settanta — sono spesso ironici e dissacranti e rivolti in modo graffiante contro il potere, a qualsiasi livello e in qualsiasi forma si manifesti.
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“Lasciate cantare sempre e soprattutto il cuore, perché è lui che ha bisogno più di noi per vivere”. (Roberto Murolo) Roberto Murolo. Napoli, 19 gennaio 1912 – Napoli, 13 marzo 2003. Tra i maggiori protagonisti insieme a Sergio Bruni e Renato Carosone della scena musicale napoletana, nel periodo che va dal secondo dopoguerra al 1960. Nel 1990 torna alla ribalta grazie ai progetti discografici del produttore Nando Coppeto che firma e produce, coinvolgendo grandi artisti della scena nazionale dando vita a quella che è stata poi definita “La seconda carriera di Roberto Murolo”, durata ben 12 anni (1990-2002). In occasione del suo ottantesimo compleanno esce Ottantavoglia di cantare (1992). Nel disco compaiono i duetti Don Raffaè, con Fabrizio De André - che aveva interpretato La nova gelosia nel suo album Le nuvole (1990) dopo averne ascoltato la versione di Murolo - e Cu' mme, con Mia Martini su testo di Enzo Gragnaniello.
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Facciamo un passettino indietro e precisamente negli anni’70. Per parlare di questo gruppo non basterebbero fiumi di parole. Le loro canzoni hanno fatto innamorare migliaia di ragazzi: Il Giardino dei Semplici, tuttora in attività, in quasi quarant'anni di carriera il complesso ha venduto più di 4 milioni di dischi ed eseguito 1.800 concerti. “M’innamorai”, “Miele”, “Concerto in La minore”, sono solo alcuni titoli dei loro brani di maggior successo. Il post di oggi ed il brano in particolare è dedicato ad una persona molto speciale!
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Teresa De Sio. Napoli, 3 novembre 1955. Nel 1976 comincia la sua attività artistica con Eugenio Bennato e i Musicanova muovendosi nell’ambito della tradizione popolare partenopea, e distinguendosi per il timbro particolarissimo che le conferisce genuinità e raffinatezza al tempo stesso. L’esperienza culmina nel 1978 con un LP dalle forti atmosfere folk intitolato Villanelle popolaresche del '500. Nel 1982 pubblica l’omonimo album Teresa De Sio in cui l’artista conferma la sua predilezione per il napoletano come linguaggio ideale grazie alla sua fluidità. L’album supera inaspettatamente le 500.000 copie vendute: brani come Voglia 'e turnà, Aumm aumm e Pianoforte e voce diventano popolarissimi - soprattutto il primo, destinato a rimanere il suo più celebre. Signore e signori: Teresa De Sio – “Voglia 'e turnà”.
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Enzo Gragnaniello. Napoli 20 ottobre 1954. Il personalissimo percorso musicale di Gragnaniello trova dei punti d’arrivo negli album: “Fujente” del 1990, “Veleno, mare e Ammore” del 1991: entrambi i lavori cantati nella lingua partenopea. I successivi: “Un mondo che non c’è” del 1993 e, “Cercando il sole” del 1994, confermano Gragnaniello come eccellente autore di canzoni scritte in italiano. Fiore all’occhiello nella sua carriera artistica è il riconoscimento che gli viene attribuito per ben tre volte con il “PREMIO TENCO” per la migliore canzone dialettale. Numerose sono le sue collaborazioni con altri artisti come autore: per MIA MARTINI scrive le straordinarie “Stringi di più” e “donna”. Nel 1991 rilancia la canzone napoletana moderna con il brano “Cu’mmè” che interpreta con la stessa Mia Martini e Roberto Murolo. Il brano raggiunge una tale popolarità da essere tradotto in diverse lingue (va tuttora fortissimo in Spagna, Grecia e Brasile) e nel 1994 viene scelto come colonna sonora per lo spot televisivo del G7 che si tiene a Napoli in quell’anno.
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Luigi "Gigi" Finizio. Napoli, 31 maggio 1965. Centinaia di canzoni scritte, diversi album pubblicati; le sue canzoni passionali e cariche di energia conquistano le platee. Tra i suoi brani d’amore oltre a “Fammi riprovare”, “Lo specchio dei pensieri”, “Solo lei”, “Gli amori veri”, vale la pena di ricordare la versione personale di “Almeno tu nell’universo”, grande omaggio a Mia Martini. Ha duettato in molti live con tanti artisti. Con Claudio Baglioni si è esibito nella versione dei brani “Avrai” e “Tu si 'na cosa grande”.
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Eduardo De Crescenzo. Napoli, 8 febbraio 1951. "Le mie canzoni sono le persone che incontro ogni giorno. A volte sono sole, a volte innamorate, a volta in difficoltà, a volte impegnate a dare un senso al proprio cammino...Se mi allontano troppo da loro non riesco più a sentire la mia musica. (Eduardo De Crescenzo)
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Post n°337 pubblicato il 21 Maggio 2012 da ulisse2008v
E' NAPOLI LA CAPITALE! E' azzurro il cielo sopra l'Olimpico, il Napoli vince la Tim Cup 2012, la quarta Coppa Italia della sua storia. Cavani-Hamsik ed un rigore procurato da Lavezzi, i tre tenori cantano il coro di 11 leoni e di trentamila cuori che battono nella Capitale. E' l'immagine simbolo dell'Era nuova, la gigantografia impressa nell'anima del Rinascimento napoletano. La Juve abbassa la testa, perde la prima partita della stagione. Il Napoli è un ciclone che travolge la Signora in mezzora. Lavezzi è il fulmine della tormenta, si infila in area su una palla che diventa di fuoco, Storari lo mette a terra. Rigore. Il Matador si prende palla e responsabilità dei campioni, De Laurentiis in tribuna si mette le mani sugli occhi, non guarda. Edinson prende la rincorsa sotto la Nord invasa dal popolo napoletano, il sangue si scioglie. La palla va dritta nell'urlo di un'intera città. Uno a zero per noi, il trionfo prende colore, scompare la dissolvenza il bianco nero e spunta l'arcobaleno quando Pandev spacca in due il campo e bacia Marek che alza la cresta nella Gloria. I Campioni siamo noi: 13 giugno 1987, 20 maggio 2012. Venticinque anni di una meravigliosa storia d'amore. Cannavaro alza la Coppa, ha vinto Napoli. Sulla cima del Campidoglio sventola la camicia bianca del Mago Walter insieme a undici vessilli azzurri. La Storia li chiamerà per sempre i Guerrieri di Mazzarri. La melodia degli Angeli accende le stelle dell'Olimpico. Oje vita, oje vita mia, oj core e chistu core. Questo è il nostro battito immortale, il nostro canto universale. Alzate il volume e scaricatevi l'originale. GRAZIE NAPOLI!!! |
Chiudiamo la settimana con il maggior esponente, a mio parere, degli artisti partenopei di musica pop. “The best of”…”il migliore in assoluto: PINO DANIELE! Non basterebbero intere pagine per descrivere la sua carriera e i suoi lavori; per chi ne vuole sapere di più basta collegarsi alla pagina web http://it.wikipedia.org/wiki/Pino_Daniele. Giuseppe Daniele detto “Pino” fu influenzato dalla musica rock, dal jazz di Louis Armstrong, da George Benson e soprattutto dal blues, realizzando una sintesi fra elementi musicali e linguistici diversissimi, con vena personale e sempre controllata sul piano compositivo. La sua passione per i più svariati generi musicali (si passa da Elvis Presley a Roberto Murolo) gli dà l'opportunità di far nascere un nuovo stile musicale da lui stesso denominato "tarumbo`", caratterizzato dalla mescolanza di tarantella e blues, assunti come emblema delle rispettive culture di appartenenza. Per alcuni aspetti, tra cui la sua "mediterraneità", può essere considerato - insieme a Khaled e Youssou N'Dour – uno dei più significativi interpreti della World music. Per il Vs ascolto ho scelto un brano da pochi conosciuto “Qualcosa arriverà”, colonna sonora del film “Le vie del signore sono finite” interpretato da Massimo Troisi, grande amico di Pino Daniele.
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Il nero napoletano, il figlio della guerra…James Senese è un altro dei componenti del supergruppo di Pino Daniele con il quale ha collaborato nei dischi d'esordio. Gaetano, per tutti James, è nato a Napoli nel quartiere Miano, figlio di James Smith, soldato statunitense afroamericano, e di Anna Senese giovane ragazza napoletana. Il suono del suo sax è a metà strada tra Napoli e il Bronx. Grande estimatore di John Coltrane , di Miles Davis e dei Weather Report, ha sempre creato istintivamente, cercando di trovare un suo personale linguaggio; il suo sax porta le cicatrici della gioia e del dolore della vita. Nei suoi lavori, Senese si distingue sempre per il suo virtuosismo ma dove offre il meglio di sé è con i Napoli Centrale, gruppo che fonda insieme all'amico Franco Del Prete; dell'album omonimo, si ricorda particolarmente il brano "Pensione Floridiana"; gli album "Mattanza" e "Qualcosa ca nu 'mmore" si caratterizzano per un jazz-rock dalla forte connotazione popolare.
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Inviato da: cassetta2
il 13/04/2021 alle 15:37
Inviato da: letizia_arcuri
il 29/09/2015 alle 08:24
Inviato da: ulisse2008v
il 08/06/2015 alle 16:07
Inviato da: ulisse2008v
il 08/06/2015 alle 16:06
Inviato da: pink_panther5
il 06/06/2015 alle 18:37