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SENTENZA AL PROCESSO DI VALENTINA LA DIFESA 27 maggio 2010

Post n°4155 pubblicato il 28 Maggio 2010 da una_luce_blu
 

 

Il Secolo XIX  -  Alberto Parodi
 
LA DIFESA
 
PRONTO L'APPELLO
" SENZA PRESUPPOSTI
L'IPOTESI DI UNA TAC"
 
Savona. "Non c'è dubbio,faremo sicuramente appello".
Gli avvocati genovesi Massimo Leandro Boggio 
( che assiste Marcello Manzino)
e Romano Raimondo (Cinzia Minatel) 
avevano chiesto l'Assoluzione per i loro clienti.
Appena letta la sentenza, nei loro commenti
fianco a fianco ai medici condannati aprono
un dibattito :
"In questa maniera, con questa condanna,
d'ora in poi si darà vita al fenomeno
della medicina
"difensiva".
Di fronte ad una paziente con sintomi generici
scatterà da parte dei medici,
in via precauzionale per mettersi al riparo
da ogni accusa  e contestazione possibile,
la prescrizione di esami a tappeto a cui toccherà
al paziente disporre la rinuncia se vorrà".
Il 27 ottobre 2005 Valentina Grignola
fu visitata dal neurologo Manzino,
consulente del Pronto Soccorso
dell'Ospedale di Savona,
per una cefalea. la ragazza si era recata
al Pronto Soccorso per lo stesso
motivo il 6 e 7 giugno dello stesso anno
per un episodio analogo.
L'operato degli specialisti è stato scandagliato
dai periti Chen e Brambilla.
"La pricipale critica venuta dai periti -
ha spiegato l'avvocato Boggio -
si fonda sulla mancata effettuazione
di una Tac,
ovvero il mancato accertamento diagnostico,
ma non c'erano secondo noi presupposti
scientifici per farla".
 
 

 
 
 
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