PER VALENTINA

UNA STELLA NEL CIELO PER NON DIMENTICARE

 

 

« SENTENZA AL PROCESSO DI ...LE REAZIONI DEI GENITORI... »

CONDANNATI I MEDICI MORTE DI VALENTINA GRIGNOLA 27 maggio 2010

Post n°4156 pubblicato il 28 Maggio 2010 da una_luce_blu

 

LA STAMPA      
Venerdì 28 maggio 2010
 
Ieri la sentenza per i due neurologi
del  San Paolo imputati di omicidio colposo
 
MORTE DI VALENTINA
CONDANNATI I MEDICI
 
Un anno a Cinzia Minatel,
otto mesi a Marcello Manzino
 
Marco Raffa
Savona
 
Un anno per Cinzia Minatel,
otto mesi per Marcello Manzino.
Sospensione condizionale della pena
e novanta giorni per le motivazioni.
Si è chiuso così il processo ai due neurologi
del San Paolo 
Marcello Manzino e Cinzia Minatel 
imputati di omicidio colposo per
la morte di Valentina Grignola,
la diciannovenne di Albissola deceduta
il primo dicembre 2005
per un'emorragia cerebrale.
I due medici, che visitarono la ragazza nei mesi
precedenti in corrispondenza di forti crisi
di quella che venne diagnosticata come cefalea,
erano accusati di non aver riconosciuto i sintomi
sentinella e di non aver disposto gli esami ( Tac, angiografia)
che secondo l'accusa avrebbero potuto evidenziare
l'aneurisma in atto e, con opportune
cure,
salvare la vita alla ragazza.
Il Pubblico Ministero Vincenzo Scolastico
aveva chiesto per entrambi un anno di reclusione.
Ieri l'udienza si è aperta con le "repliche"
di PM e difesa.
Scolastico ha sostenuto che sia la Minatel,
la mattina del 7 giugno,sia Manzino (27 ottobre)
avevano visitato Valentina mentre la ragazza
si trovava in uno stato acuto, e quindi un'eventuale emorragia
avrebbe potuto essere valutata.
Il referto della Minatel recitava infatti
"...da ieri cefalea nucale" mentre - 
ha proseguito Scolastico -
"Manzino vide la ragazza poco dopo una crisi
tanto acuta da ricorrere al Pronto Soccorso".
Nel suo referto il medico di guardia aveva indicato
"Ha già assunto Maxalt(un farmaco anticefalea)
senza beneficio":
un elemento che per il PM avrebbe dovuto insospettire
il neurologo.
Manzino nel suo referto scrisse
"Penso si tratti di una cefalea tensiva acuta ":
Inaccettabile, per Scolastico,una diagnosi dubitativa
di
questo tipo senza immediati accertamenti diagnostici.
E' poi toccato alla difesa.
L'avvocato Massimo Leandro  Boggio, per Manzino,
ha presentato una memoria richiamando i punti
principali  delle tesi esposte nella precedenza
udienza dell' 8 aprile.
In particolare, secondo il legale, a Manzino 
 
il medico del Pronto Soccorso aveva descritto
la ragazza come una paziente
" con
diverse crisi di cefalea in passato".
E dato che l'esame neurologico
" era risultato perfettamente normale"
e Valentina "non presentava segni di evidente
sofferenza fisica nè vomito"
Manzino aveva diagnosticato
una cefalea tensiva episodica, prescrivendo dei
farmaci (analgesico e benzodiazepine) e una visita
al Centro Cefalee per ulteriori esami e terapie.
Manzino insomma, sempre secondo il suo legale ,
dalle informazioni disponibili al momento non
aveva elementi per sospettare qualcosa di diverso,
e quindi per prescrivere una Tac.
Più volte Boggio si è richiamato alla Perizia 
 
del Tribunale eseguita da due specialisti di Pavia
(Chen e Brambilla) i quali peraltro, pur non
ritenendo "assoluta" la possibilità di una diagnosi
precoce dell'aneurisma,rilevano come il non aver
eseguito "correttamente e necessariamente"
una Tac abbia fatto mancare la prova strumentale
del quadro clinico del momento.
Per Cinzia Minatel,che visitò Valentina il 7 giugno,
ha parlato l'avvocato Romano Raimondo.
"Quella visita non evidenziò nulla di anormale :
nulla poteva o doveva indurre il medico a
prescrivere qualcosa di diverso da ciò che ha fatto".
Una tesi che il giudice Rossi non ha condiviso.
E il 25 agosto, con le motivazioni della sentenza,
si potrà capire il perchè.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: una_luce_blu
Data di creazione: 20/01/2008
 

 

 

 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963