Un Faro Nella Notte
... nel mare in tempesta delle emozioni.
HO SOLO VOLUTO PROVARE...
Non sono una blogger e non ho velleità di scrittrice, né ambizioni in tal senso.
Non ho molto tempo per seguire un blog e non amo particolarmente mettere a nudo la mia anima e lasciar scorrere i miei pensieri più reconditi per farli leggere a persone a me sconosciute o virtualmente amiche.
Amo invece scrivere per e con un interlocutore specifico e ben definito ed amo il contraddittorio. Ma a volte mi capitano tra le mani pensieri simpatici o interessanti e profondi che mi fanno fermare un attimo di più a riflettere, o rappresentativi di miei stati d'animo particolarmente intensi, e vorrei lasciarli fissati...
Non sarà, pertanto, nulla di più di un block notes per i miei appunti emozionali.
Un caro saluto a tutti quelli che passano da qui.
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La persistenza della memoria, tra sogno e realtà.
Ti attendo. E d’attesa ogni cosa si riveste e mi circonda. La calma apparente non riesce a celare l’agitazione dell’incontrarti. Mi muovo in spazi e momenti carichi di tensioni e incognite e paure e aspettative. Non controllo il lieve tremore delle mani mentre curiose girano le Sibille con l’illusione di prevedere e conoscere cosa accadrà tra poco: appari tu, come “Gran Signore” e la “Stanza.” Stanno sbagliando. Non è così. Non potrà essere. Non sarà. Ma ti attendo. E tu arrivi… Questa notte il cielo è un manto di velluto nero che ricoprendoci con la sua oscurità ci avvolge in una dimensione di tempo non-tempo. Una notte nera che è solo mia. Solo tua. Una notte che ci appartiene. La spiaggia è deserta mentre passeggiamo lentamente, senza fretta, fumandoci una sigaretta. Il mare si muove lento e la sinfonia delle onde è musica per le mie orecchie. L’aria è carica di elettricità, di pensieri silenziosi, di parole non dette e di mille e mille parole ancora da dire… I corpi sono vicini, ma ancor più le nostre anime che come evanescenti ectoplasmi si cercano e si intrecciano e si fondono, al di fuori della materialità e del nostro volere. Vorrei trattenerti in un respiro, custodirti in un sospiro, fermare il tempo e fissare questi attimi nella memoria… La tua mano, quasi inavvertitamente, come un gesto antico, conosciuto, già sentito, mi accarezza la nuca e le dita si intrecciano ai miei capelli. Non dovevi farlo. Lo sapevi… Troppa tensione… Un impulso elettrico. La sensazione forte delle vertigini e un caleidoscopio di emozioni e colori e suoni e sapori mi cattura e mi trascina con sé come in un vortice. Lo sapevo. Lo sapevi. Non dovevi… L’uranio della tua anima, adesso, si è schiantato nel piombo del mio cuore.
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