Un Faro Nella Notte
... nel mare in tempesta delle emozioni.
HO SOLO VOLUTO PROVARE...
Non sono una blogger e non ho velleità di scrittrice, né ambizioni in tal senso.
Non ho molto tempo per seguire un blog e non amo particolarmente mettere a nudo la mia anima e lasciar scorrere i miei pensieri più reconditi per farli leggere a persone a me sconosciute o virtualmente amiche.
Amo invece scrivere per e con un interlocutore specifico e ben definito ed amo il contraddittorio. Ma a volte mi capitano tra le mani pensieri simpatici o interessanti e profondi che mi fanno fermare un attimo di più a riflettere, o rappresentativi di miei stati d'animo particolarmente intensi, e vorrei lasciarli fissati...
Non sarà, pertanto, nulla di più di un block notes per i miei appunti emozionali.
Un caro saluto a tutti quelli che passano da qui.
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Personalmente ho avvertito nelle sue parole una critica che non condivido e che non approvo in quanto è riferita a terze persone che mi “frequentano” e non a me direttamente. Critica che ritengo comunque ingiusta.
I blog vengono creati in modo soggettivo e soprattutto per esprimere una parte delle proprie idee e dei propri pensieri, una personalissima percezione di emozioni e di sensazioni. Per cui è inevitabile che si è presi più dallo scrivere di sé (che comunque non ritengo mai inutile) e meno da quello degli altri e, di conseguenza, in tale contesto, non credo si possa applicare il pensiero pascaliano a cui lei fa riferimento. :-)
Del professor Galimberti ho letto, oltre all’angolo di posta che trovo su “D” di Repubblica che cerco di leggere sempre, “Paesaggi dell’anima” e “Le cose dell’amore”, temi a cui sono particolarmente sensibile. Qualche settimana fa ho comprato il suo ultimo libro “L’ospite inquietante”, sul nichilismo e i giovani, ma che non ho ancora letto.
La sua scrittura non è sempre così semplice da leggere per me, però mi piace e cerco di dedicarmi alla sua lettura solo quando sono un po’ tranquilla.
Un saluto.
E siamo entrambi d’accordo che non sono certamente i dati anagrafici, né le identità virtuali a dare valore al nostro essere e alla nostra interiorità, ma il loro spessore e la loro espressione.
Tuttavia, non mi sento di ergermi a giudice e criticare in modo così intransigente e rigoroso, come sta facendo lei, chi comunque comunica con questo mezzo, utilizzando le espressioni che più gli sono confacenti e che potrei non approvare. Io sono per la libertà individuale, valore fondamentale, sapendo di poter sempre avere il libero arbitrio nella scelta di dove volgere il mio interesse.
E questo, sia per quanto riguarda altri blog, sia per i commenti che possono essere lasciati nel mio. Affermare poi che questi ultimi possono ” inquinare” miei pensieri privati (che tra l’altro, quelli più personali e intimi, non riporto qui) mi sembra l’esasperazione di un concetto che non condivido. Personalmente non mi sono mai sentita infastidita da nessun commento lasciatomi.
Dalle sue parole emerge invece una certa rigidità e inflessibilità di pensiero che mi fa pensare ad una persona poco tollerante e disponibile. E non creda che tutte le donne cerchino e desiderino ed esprimano solo “l’amor romantico” e gli uomini siano in cerca solo della copula.
Credo, comunque, sig. P, che lei mi stia sopravvalutando. Io sono una donna normalissima, con immense lacune, infiniti limiti e diversi difetti. Posso solo affermare che le mie sono parole che danno sempre voce ai pensieri del cuore, che tengono conto del rispetto per gli altri, disponibili al dialogo ed al confronto, e mosse da un mio bisogno di migliorarmi e da un desiderio di profondità.
Ma so che nella vita c’è anche bisogno di un po’ di leggerezza…