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Post n°305 pubblicato il 13 Aprile 2025 da notterosa2009
Da qualche parte lo devo scrivere, FB l'ho gia inondato di parole ma io sono stata troppo male in questi giorni...per te ....dopo piu di 17 anni dovevi andartene da solo, per vecchiaia. Avrei sofferto si ma era la morte che chiude il capitolo di una vita piena. Quante volte tornavamo e non ci accorgevamo che ci venivi incontro scodinzolando, aspettando una carezza. Magari avevamo le mani impegnate, magari avevamo la mente impegnata...ci aspettavi sempre, felice del nostro ritorno. Uscivamo e ti dicevamo di controllare la casa perchè tu ne avevi tutte le competenze. Altro che antifurti vari...bello come il sole. Tutti in famiglia trovavamo nei tuoi occhi qualcosa di nostro padre che da qualche anno era mancato. Eri geloso del mio cane bianco, cercavi di rubargli il cibo e anche la cuccia ed eri appena arrivato... Ti sgridavo, ti detestavo..poi quando il mio cane bianco mi ha lasciato tu non sei più voluto entrare nella sua cuccia. Quando i mio cane bianco mi ha lasciato ho sentito questo stesso dolore, ho sentito che qualcosa non tornava al suo posto. A chi portavo più da mangiare? E oggi chi porto a fare la passeggiata? Chi vado a medicare? Chi cerco di imboccare che non riuscivi più a mangiare? Lo avrei fatto all'infinito per quanto fossi sfinita dalla tua malattia. Per quanto io stessa sia malata. Pensavo che fino a che c'eri tu ci sarei stata anch'io. Perchè abbiamo dentro qualcosa che non cede. Tu non avresti ceduto, forse oggi saresti ancora qui. Avrei sfidato tutti quegli sguardi pietosi e giudicanti perchè certo non eri tanto bello da vedere, con un tumore che cresceva nella bocca e che aveva preso anche l'occhio. Tutti intorno volevano che ti facessi morire. Ma tu ancora volevi uscire a passeggio nel bosco, forse solo una settimana fa abbiamo fatto il giro più lungo ed ero orgogliosa di noi due. Ma mercoledì sei crollato, le zampe ti reggevano a malapena. Non mi volevo arrendere lo stesso perchè sapevo che tu saresti andato traballante fino all'ultimo... ma quella orrenda decisione era lì che mi spingeva spalle al muro. Mi sento in colpa e non mi riesco a perdonare, ti ho sentito morire in pochi minuti tra le mani; il veterinario non trovava la vena e io volevo quasi sperare che non la trovasse, era come se fosse un segno che tu non volevi morire. Ho versato tante lacrime che sono cadute sul tuo pelo inerme e ancora piango ora. E' la mia prima domenica pomeriggio senza te, quando sono sola in casa e tutti sono presi dalle proprie cose. Non sapevo di avere sempre avuto la tua compagnia, non me ne ero resa mai conto fino ad oggi. Non piangerò mai abbastanza per te...
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Post n°304 pubblicato il 31 Dicembre 2024 da notterosa2009
e oggi mi sono vista dall'alto dei miei anni. Chi ero? Una bambina timida, finita sotto un'auto a 5 anni. Eh si... ero arrabbiata con le mie sorelle, che non mi volevano con loro, e ho visto un fiore rosso dall'altra parte della strada. Non ricordo nulla, solo il fiore rosso e l'immagine di mia mamma che si appoggiava alla scala per lo spavento. Ma io non ero li con lei, ero in alto e l'ho vista dall'alto, che teneva in braccio il mio fratellino e si appoggiava alla scala a pioli. Poi una luce forte e i camici verdi. Poi il letto d'ospedale e le gambe che non mi reggevano. La notte una signora, che non conoscevo, dormiva sulla sedia vicino al letto. Poi una zia . Non ricordo mia madre vicino al letto. E l'ultimo giorno la suora che passava per l'ultima puntura: " non fa male" diceva ridendo la ragazzina vicina di letto che aveva fatto l'appendicite... ricordo ancora oggi quanto bruciava (penicillina?). La ragazzina non so se voleva evitare di spaventarmi o se si divertiva a prendermi in giro perchè, ritrovandola da grande, mi sembrava sempre che mi prendesse per i fondelli. E la scuola? Mi ricordo l'odore del sillabario e l'abbecederio con le caselline dove mettere le lettere. Non si mettevano nei primi banchi i figli degli operai o dei contadini o quelli arrivati da altri paesi e non nativi. Terz'ultima fila scalata fino alla penultima fila negli anni. L'ultima fila era dei somari e dei meridionali che negli anni sessanta cominciavano ad arrivare. Mi ricordo il banco con i due siciliani, fratello e sorella. Non alzavano quasi mai lo sguardo. Incredibile come dopo più di cinquanta anni io mi ricordi ancora i loro nomi. Azz... in terza elementare la mia insegnante tanto buona mi ha bocciata. Non avevo capito che a scuola si studiava forse non avevo mai studiato. Eppure ancora oggi, che penso che la bocciatura sia una bocciatura per l'insegnante e non per lo scolaro, giustifico la mia insegnante. Da li ho cominciato a studiare, ma il cambio di insegnante mi ha portato Hitler in gonnella. Una donna bellissima sempre v,estita alla moda , stivali al ginocchio, gonna svasata sopra il ginocchio e mantella con bottoni dorati coordinata, fine anni sessanta. Ma aveva gli occhi di ghiaccio. Credo odiasse gli italiani per via della guerra in cui Istria era passata alla Iugoslavia o cose del genere... so che specificava queste cose " io sono istriana" ( e noi alunni avevamo qualche colpa?)- Ricordo distintamente la sua vittima preferita: Mauro. Era all'ultimo banco, ovviamente essendo un pò gianburrasca... masticava la cicca e la cicca la maestra gliela attaccò ai capelli. Il giorno dopo arrivò con una chiazza di capelli rasata. I genitori allora non sporgevano denuncia. Anzi i bambini si vergognavano di dire che la maestra li spaventava. Una volta mi strappò il quaderno perchè avevo strappato una pagina e si vedeva il segno. Mi rifilò uno schiaffone. Mi incalzava con domande che non ricordo essendo nel panico, finchè dal terrore ho perso il controllo e i bambini ridevano perchè vedevano la pipì che scendeva per terra. Certo ricordo anche la sensazione delle calze bagnate... e la bidella che mi riaccompagnava a casa. I genitori non denunciavano e chissà se ho raccontato tutto a mia mamma. Mauro dicevo... quante volte dopo un errore gli strappava la pagina e gli infilava il foglio in bocca per fargli succhiare l'inchiostro (era il suo metodo quando facevi un errore). Mauro l'ho ritrovato in discoteca da grande. Era diventato un gran bel ragazzo e mi ricordo che mi salutava con affetto, perchè quelle esperienze a scuola ci avevano fatto sentire come fratelli nella disgrazia. E fece quell'incidente che lo portò alla paralisi delle gambe. Così giovane, così bello... così disperato. Non ho mai capito se alla fine la sua morte fosse a seguito dell'incidente o se quella batosta non l'aveva sopportata. E quando morì io odiai ancora di più quell'orrenda maestra. Perchè le mie e le nostre insicurezze e le mie e le nostre paure sono nate li. Poi non so perchè nella vita rimangono impressi dei momenti, delle sensazioni legati in fin dei conti a nessun fatto particolare... mi ricordo l'aroma di uno dei primi minestroni liofilizzati della knorr, in una sera chiara d'estate . E le canzoni di Gianni Morandi che arrivavano dalle giostre vicine, sempre nelle sere d'estate. E una sera che tornavo da non so dove la canzone Lady Barbara che vinceva il disco per l'estate credo. Mi ricordo la sensazione fresca sulla pelle delle sere d'estate e questi particolari, eppure quante altre sere ci sono state perchè quelle sono così vive in me non so. Insomma poi sono sempre stata fuori dal contesto generale, su una mia personale nuvoletta sospesa dalla realtà. Ma con quale coraggio potevo prendere la macchina e andare in giro in vestaglia come mi ero alzata dal letto per andare a prendere qualcuno da qualche parte... beh almeno avevo la buonacreanza di non scendere. Ma l'amore? Eh.. l'amore per me era quello dei film. Non poteva essere tra quelli che avevo intorno, io ero innamorata di un attore o di un cantante, non potevo essere attratta da uno comune. Io l'amore lo dovevo sognare non vivere. E infatti ho continuato a sognarlo anche quando l'ho incontrato. Troppo vicino, troppo reale. Ma per fortuna era già impegnato così io potevo soffrire del mio amore a senso unico. O meglio... se proprio dovevo viverlo lui doveva essere innamorato come lo ero io. Non mi interessava se faceva il lumacone con me. Doveva essere innamorato. E un giorno gli ho visto gli occhi pieni di lacrime ... per me. Quel giorno ho avuto paura. Perchè era troppo e mi aveva spaventata. E poi la ragazza la voleva lasciare e poi mi sentivo in colpa . E poi eravamo troppo orgogliosi. E poi mi ha delusa. E non gli ho dato modo nemmeno di spiegare. Quando mi sono sciolta in lacrime sulla sua spalla e lui credeva che fosse tutto risolto gli ho chiesto di non soffrire per me ma io non scendevo a compromessi. Mi aveva delusa, non potevo perdonarlo. Lui si staccò da me e io mi aggrappai a qualcosa per non cadere. Oggi lo capirei, oggi gli direi perchè mi aveva delusa. Ma oggi sono passati qusi quarant'anni e la vita non aspetta. E la vita continua anche senza di noi
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Post n°303 pubblicato il 17 Dicembre 2024 da notterosa2009
Hi everybody Dopo tanto tempo ho recuperato il mio profilo, non ricordavo la pw e non sapevo neanche più accedere al blog...la mia creatura. Sono ancora qua,sempre precaria, ogni tanto mi trovano una metastasi ma ho imparato a farmi scivolare addosso anche quello che non scivola. Ho ripensato a questo profilo, a quel che mi è successo dopo averlo creato. A quante amicizie anche vere e soprattutto false. A quell'uomo di cui mi ero innamorata ma ...non era lui che amavo. Era il sogno creato da me, l'avventura, il desiderio di fare una pazzia. Io...così casa e chiesa, ero diventata la protagonista di un film anche un pò hard. Non mi pento anche se a volte ripensandoci mi viene il voltastomaco. Sono tornata casa e chiesa, na almeno sono serena. Niente pazzie. Oddio..ne faccio e ne farei ma di quelle che mi fanno stare bene. Perchè pazza lo sono sempre stata. Ho visto che mi sono arrivati una serie scandalosa di messaggi da profili diversi con un'unica domanda...ma che volete da una povera crista come me? Beh insomma sono ancora viva non so fino a quando. . Ma chi lo sa? E magari mi viene voglia ancora si deliziarvi delle mie perle. Parlo ad un pubblico che non c'è più ma chissene
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Post n°302 pubblicato il 18 Ottobre 2022 da notterosa2009
E' stata questa la battutina del medico. Che mi butta in faccia senza scrupoli quanto non gliene frega un cazzo di quello che mi succede. E' una ullteriore metastasi o una frattura per osteoporosii? A lui non cambiia niente,lui è il medico, io la paziente che subisce il male Cammino su una nuvola dal giorno della diagnosi e cerco di non pensare. A volte manderei a quel paese tutti gli specialisti e tutte le medicine che mi fanno sicuramente male e non so se mi faranno bene. Metto un piede davanti all'altro, giorno dopo giorno, e vado fin dove mi porta la poca forza che ho. Barcollo ma non mollo, come ho fatto sempre. Nonostante tutto ho passaato una bella estate, senza pensare al futuro. E continuo a camminare sulla mia nuvola ...nonostante alcuni medici
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Post n°301 pubblicato il 04 Aprile 2022 da notterosa2009
lo sguardo delle dottoresse era pietoso ma anche impietoso. La diagnosi, o meglio la sentenza, era emessa. Mentre entravo nello studio non sapevo ancora, ma sentivo l'aria sempre più rarefatta, irrespirabile. In un attimo è cambiato tutto , in un attimo io, quella esistita fino ad un momento prima, non esistevo più. E l'attimo dopo dovevo essere quella che accetta, che capisce cosa succederà, quella che non deve disperarsi. E sono stata così, tanto da meritarmi l'appellativo di guerriera . Ma poi c'è la notte... quella che ti fa parlare col tuo subconscio. E lì il cuore si sente libero di essere angosciato. Fa male non essere eroici. Fa male trovarsi davanti un futuro incerto. Ma in fondo il futuro è incerto per tutti. Per me è solo già tracciato. Il pensiero di morire e di non sapere cosa ci sarà oltre quella linea è certamente inquietante. Forse è solo quello il discrimine che non aiuta. Perchè vivere è bello, ma non è per sempre... e quindi prima o poi se ne deve prendere atto. Oggi io sono qui, sono ancora qui. La cosa che mi piace di più è che spesso dimentico di essere in questa situazione. Ma chi sei tu per farmi del male? Ma non sai quanto male ho già portato dentro, negli angoli più bui della mia vita? Davvero non è bastato? Beh finora ne sono uscita comunque bene. A noi due ora ... ho sempre combattuto, per ogni scampolo di felicità. Scrivo qui dove ho scritto tutta la parte di me che il mondo vero non conosce, dove si trova l'amore finto ma anche qualche amicizia. Qui per dire che chissà se scriverò più... e grazie a chi qualche volta mi ha incoraggiata a scrivere. Scrivere è bello e se mi aiuta cercherò di farlo ancora
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Inviato da: cassetta2
il 15/08/2024 alle 15:42
Inviato da: OsservatoreSaggio
il 07/04/2022 alle 12:09
Inviato da: cassetta2
il 05/04/2022 alle 15:52
Inviato da: notterosa2009
il 13/04/2020 alle 21:31
Inviato da: cassetta2
il 13/03/2020 alle 11:54