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Post n°27 pubblicato il 24 Dicembre 2009 da horus00
Post n°25 pubblicato il 30 Ottobre 2009 da horus00
Si narra che un tempo nei villaggi dei pastori, durante le epidemie, un caprone venisse portato sulle spalle per attirare su sé tutte le malattie, il caprone espiatorio aveva il compito di sacrificarsi per salvare il mondo. Quest'immagine ci ricorda l'Agnello sacrificale, che altri non è che il Cristo, "che toglie i peccati del mondo". Ancora oggi nelle tavole di Pasqua compare l'agnello, a simbolo del sacrificio e per la rinascita dell'umanità. L'Ariete è il numero 1, l'inizio delle cose. Il capro ha un aspetto giovane, in movimento. Ci ricorda la primavera, stagione in analogia col Segno. Le corna, per combattere soprattutto nel periodo degli amori, ci ricordano che questo Segno è in corrispondenza con Marte, dio della guerra e amante per eccellenza, in accoppiata con Venere. E' sorridente, però, non minaccioso: il suo carattere non è temibile, è un animale che sta facendo i primi passi nella vita, che non è entrato nella maturità, che non ha incontrato la ponderatezza di Saturno. I due alberi sulla collina sono uno con e uno senza foglie, nel periodo dell'Ariete, dal 21 marzo al 21 aprile, tutte le piante rimettono le foglie dopo l'inverno. E' il ciclo della vita che riprende, dopo aver imparato, sotto i Pesci, a lasciare, a distaccarsi, da quello che non serve più. Per gli astrologi con questo Segno inizia l'anno astrologico, anche il calendario civile anticamente iniziava in questa data, a rimarcare l'importanza che i cicli della natura rivestono per l'essere umano.
Post n°24 pubblicato il 21 Settembre 2009 da horus00
Nel firmamento la costellazione del Leone ha passato il testimone alla Vergine e quando questa, a sua volta, darà campo a Bilancia saremo giunti all’Equinozio d’Autunno. Questi per tante antiche civiltà, era anticipato dai cinque giorni epagomeni, annunciati dal segno della Vergine. Erano i giorni fuori dal computo, quelli della nascita degli dei, erano una sorta di spazio transumano, che evocava eventi ancestrali, dai quali era dipeso il destino dell’universo e dell’uomo che, col viaggio agli inferi e il rito della psicostasia, aveva vinto la morte. Gli Epagomeni anticipavano l’Equinozio col quale aveva inizio un nuovo anno giacché i piatti della Bilancia, chiusi fra le chele dello Scorpione, e l’identica trama di tenebre e di luce, richiamavano agli Antichi i momenti al di là dal tempo quando lo spirito di Dio alitò sulle acque. Miti archetipici, miti della Creazione, miti del calendario che simboleggiano il desiderio di ritrovare nel microcosmo del tempio dell’anima un’armonia smarrita, di riscoprire la fiamma divina che arde imperitura e luminosa fra le nebbie delle nostre angosce.
Post n°23 pubblicato il 10 Agosto 2009 da horus00
San Lorenzo, io lo so perché tanto Ora è là, come in croce, che tende Anche un uomo tornava al suo nido: Ora là, nella casa romita, E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
Post n°22 pubblicato il 18 Giugno 2009 da horus00
SOLSTIZIO D’ESTATE
iorno dopo giorno i pomeriggi si fanno sempre più lunghi e a sera un velo di perla ammanta l’azzurro del cielo, mentre nei campi la spiga imbiondisce attendendo che il frinire delle cicale annunci l’ora della falce. Ormai Cibele, col suo corteggio di Coribanti, incede maestosa verso le porte del nostro tempo e il Sole per cancellare ogni ombra sul cammino della dea, si appresta a conquistare il Tropico del Cancro… momenti, solo momenti, ci separano dal Solstizio d’Estate. La pergamena che brucia nel tripode non è solo l’invito ad eliminare tutto quello che di negativo ci ha recato il passato, bensì l’esortazione a riconsegnare noi stessi al Sole, il richiamo ad accogliere la luce a riproporre il rito della fenice o di Bennu, l’airone primordiale che col suo canto melodioso fermò il cammino di Ra nel suo punto più alto del cielo. Armonioso era pure il flauto di Bes, il dio dei misteri del Fezzan, raffigurato spesso accanto ad Horus nel quale rinacque Osiride il Luminoso. Libertà, uguaglianza, fratellanza, tolleranza, comprensione, generosità… amore, sono i doni della nostra Cibele, sono i frutti più preziosi del nostro lavoro, è questa la messe auspicata che ora felici riporremo nel granaio del nostro cuore. Le ombre che il Sole trionfante dissolve nel suo abbraccio di luce, siano l’attimo fuggente e infinito di un antico sogno, di un uomo migliore atto a costruire un mondo più giusto e felice.
Post n°19 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da horus00
Post n°18 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da horus00
"Molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito: una barca con le vele ammainate, in un porto. In realtà non è questa la mia destinazione, ma la mia vita: perchè l'amore mi si offrì ed io mi ritrassi al suo inganno, il dolore bussò alla mia porta ed io ne ebbi paura; l'ambizione mi chiamò, ma io temetti l'imprevisto. Nonostante tutto, avevo fame di un significato nella vita. E ora so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano la barca. Dare un senso alla vita può condurre a follia, ma una vita senza senso è la tortura dell'inquietudine e del vano desiderio. E' una barca che anela al mare eppure lo teme"
Post n°15 pubblicato il 23 Settembre 2008 da horus00
Post n°11 pubblicato il 30 Agosto 2008 da horus00
Tag: "NOSCE TE IPSUM" "NOSCE TE IPSUM" Ti avverto, chiunque tu sia.
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Inviato da: prefazione09
il 12/05/2014 alle 23:12
Inviato da: prefazione09
il 12/05/2014 alle 23:06
Inviato da: angelica6624
il 21/04/2014 alle 11:21
Inviato da: prefazione09
il 02/04/2014 alle 18:56
Inviato da: horus00
il 02/04/2014 alle 08:56