Il mondo che puoi..

19-9-2005   3.19

C'è rabbia, c'è delusione, ma anche tanta rassegnazione di quella che puoi provare solo quando sai di aver dato tutto, di aver fatto tutto il possibile perchè le cose andassero in un certo modo. Poi non ho mai preteso di insegnare nulla a nessuno (checchè se ne dica), tantomeno di scegliere i comportamenti degli altri. Di scegliere cosa è meglio per la mia vita però sì. E non è una media di 2-3 litigi al giorno ciò che voglio. Certo tu dirai che sono io a provarci gusto, ma secondo me sai altrettanto bene che non è così. Tutt'altro. Non mi va che ci siano prese in giro in un rapporto, specie se importante come credevo fosse il nostro. Per questo cerco sempre di essere sincera e me stessa anche nell'incazzarmi per dettagli che tu trovi probabilmente futili, come può essere l'ennesima frase storta nei miei confronti piuttosto che trovarsi alle tre di notte a distanza di 6 ore da un momento molto importante per me, senza sapere se e come andarci per una semplice idiotissima disattenzione che tu vedi in modo molto tranquillo, ma che per me è fondamentale. Solo che non lo capisci nonostante i miei tentativi di spiegartelo. Forse non scrivo a te, ma è più che altro uno sfogo anche perchè penso che a questo punto da parte mia non c'è più alcuna voglia di inutili quanto superficiali chiarimenti, come è stato dimostrato dai fatti.
Una volta credo di averti detto qui sotto ai giardini che nel momento in cui avessi perso anche te probabilmente mi sarebbe tornato il pensiero brutto e definitivo che sai. Nel momento in cui ti chiedi "che cosa vivi a fare" hai bisogno di risposte convincenti, e non è detto che si trovino sempre. Ma non è una minaccia, nè vittimismo anche perchè se fossi ora arrivata effettivamente ad una scelta del genere facilmente non te lo direi (o comunque non così). Forse è solo perchè ci pensavo e dava abbastanza l'idea di quanto ci avrei tenuto a te. E non è così scontato.
Dalla nostra ultima telefonata, o forse ancora prima, dall'ultimo sguardo, mi è nata dentro una specie di estrema tranquillità. E' strana. Come se sapessi di aver fatto quel che potevo, o forse è qualcos'altro che riguarda solo me. Qualcuno la chiama anche la quiete prima della tempesta.. in effetti sinceramente penso viaggi sullo stesso binario dell'ansia di non iniziare a piangere, per paura di non poter poi smettere. Una volta mi hai detto "poi inizi a piangere e ci stai solo male tu, pensaci!". Ricordo di essermi stupita per quella frase. A volte la capacità di giocare con le fragilità altrui oltre a farmi schifo mi stupisce.
So che avevi probabilmente ragione nel descrivere i fatti di ciò che sarebbe potuto accadere, ma so anche che non ho mai avuto paura di soffrire al punto da non fare ciò che pensavo giusto (o dirlo).
Sembra banale, ma... l'inizio della nostra storia non era questo. Sei diventato spesso aggressivo nei miei confronti, diverse volte del tutto a sproposito e gratuitamente. Pazienza.
Pazienza.
Ora ho veramente voglia di restarmene da sola e proseguire un pezzo di cammino così visto come stanno le cose.
Ti ho preparato lo stesso i panini, forse mi dà l'idea che tu sia ancora un po' qui, ma è meglio che io non ci pensi troppo, ecco.
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