Creato da VagabondoDelleStelle il 07/10/2006
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« Un'Eternità di un'OraMessaggio #4 »

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da VagabondoDelleStelle

Il Canto lo condusse ad una giungla, a delle rovine che già aveva visitato; e, per un confuso momento, si chiese se non fosse lui stesso il Cantante. Se non fosse stata la sua stessa anima a condurlo fin qui.

Come potrebbe il Canto essergli altrimenti così familiare? Così insostenibilmente intimo?

Quindi ne udì la voce... proveniente non da sé, ma da tutto intorno a lui. Da ciascuna pianta e ciascuna pietra, da ciascuna fiera e ciascun uccello.

E ne vide gli occhi... fieri e luminosi comr quelli di un animale... che lo fissavano da ciascuna stella e ciascun grano di polvere.

Una porta gli si aprì nell'anima: vi caddè, precipitando in se stesso; affogando in ciascuna vita aveva vissuto in precedenza. Ed in ogni vita che avrebbe vissuto in futuro... fino al termine del Creato.

Cadde, ruotò. Si Arrese, vorticando nel Tempo e ad di là di esso.

Quindi si liberò da esso. Si ritrovò a fronteggiarla in una radura, in un silenzio così assoluto da confonderlo e metterlo a in agitazione e disagio.

"Chi sei?" domandò.

"Sono", rispose lei, "la Donna Eterna".

"Sono la Donna che ha assistito all'ubriaco peregrinare dell'umanità nei secoli... un peregrinare bagnato da violenza, bramosia e crudeltà."

"Sono la Donna che ha visto Madre Terra venire brutalmente calpestata dalla suola chiodata dell'uomo."

"Sono colei, infine, che invidia i figli della Terra con ogni suo respiro: gelosa del loro desiderio e dell'innocenza dei loro sogni. Della loro selvaggia esuberanza."

"Della loro capacità di essere tutto ciò che ero io un tempo."


"Ma chi sei?" domandò lui nuovamente.

 
 
 
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