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la precarietà delle cose...
Post n°7 pubblicato il 23 Luglio 2008 da VinnyI
Ipsae voluptates hominum trepidae et variis terroribus inquietae sunt,subitque,cum maxime exultant,sollicita cogitatio:"Haec quamdiu?". Ob hunc affectum reges saepe suam fleverunt potenziam nec illos magnitudo fortunae suae delectavit,sed venturus aliquando finis exterruit. Cum per magna camporum spazia porrigeret exercitum nec numerum eius comprehenderet,Persarum rex insolentissimus lacrimas profudit quod intra centesimum annum nemo ex tanta iuventute superfuturus esset. At illis admoturus erat fatum ipsae qui flebat perditurusque erat alios in mari alios in terra,alios proelio alios fuga,et intra exiguum tempus consumpturus illos,quibus centesimum annum non sperabat. Cur ergo gaudia potentium trepida sunt? Non solidis causis innituntur,sed eadem, qua oriuntur,vanitate turbantur. Maxima quoque bona sollicita sunt neque ulli fortunae minus quam optimae credendum est. Omne enim fortuito obvenit instabile est;quod altius surrexerit,opportunius est in occasum. Neminem porro casura delectant;miserrimam ergo necesse est vitam eorum esse,qui magno parant labore quae facillime casura sunt. Gli stessi piaceri degli uomini sono instabili e tormentati da varie paure,quando gli uomini sollecitamente esultano,si fa strada una domanda pungente:"Quanto durerà?" Per questo sentimento i re spesso piansero il loro potere nè la Grandezza della loro fortuna li dilettò anzi la fine che un giorno sarebbe sopraggiunta li atterriva.dispiegando un esercito per un vasto territorio di campi di battaglia,non riuscendo nemmeno a contare il numero di quelli l'insolente re dei Persiani pianse poichè nessuno di quei tanti giovani sarebbe sopravissuto fino al centesimo anno d'età. ma li avrebbe avviati al proprio destino lo stesso che li piangeva e ne avrebbe perso altri in mare altri in terra altri ancora in battaglia altri in fuga,e in poco tempo avrebbe perso tutti quelli per i quali non sperava i cent'anni. perchè allora le gioie dei potenti sono tormentati? perchè non sono sostenute da solidi principi,ma le stesse appena nascono,sono già sconvolte dalla vanità. Ci sono fortune anche bellissime che causano tormenti nè ci si deve fidare di alcuna fortuna meno ancora se ottima. ogni cosa infatti che avviene in maniera fortuita è instabile;quelle cose che si elevano più in alto sono più soggette a cadere. Quelle cose che sono destinate a finire non piacciono a nessuno;così è inevitabile che la vita di coloro che acquistano con grande fatica quelle cose che sono facilmente destinate a cadere,sia la più misera Seneca & company
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Inviato da: mattiafusina
il 14/10/2008 alle 20:57
Inviato da: Anonimo
il 16/09/2008 alle 16:46
Inviato da: Anonimo
il 16/09/2008 alle 16:44
Inviato da: Anonimo
il 13/06/2008 alle 18:42
Inviato da: Anonimo
il 09/06/2008 alle 20:22