Fotocamera, bluetooth, data logger, sono tra le principali tecnologie che saranno parte integrante di un occhiale: i ricercatori di Certottica tenteranno di accorpare queste apparecchiature elettronica alla montatura, per cui astine e lenti saranno intercambiali a secondo della tecnologia informatiche di cui si ha bisogno. Nel campo dell’occhialeria si svolta pagina e la concezione dell’occhiale tradizionale, un pezzo unico, appare quasi superata. Il prototipo che sarà messo a punto dai ricercatori potrebbe davvero segnare una tappa importante sia nel mondo del lavoro che dello sport. Perché? Perché questi strumenti elettronici rispondono alle esigenze del consumatore finale che svolge il proprio lavoro oppure praticare sport in sicurezza e senza impedimenti.
Il progetto, denominato ‘Studio di un occhiale polifunzionale pluriaccessoriato’, è stato presentato da Certottica e da un pool di aziende del distretto dell’occhiale nell’ambito della Legge Regionale n. 8/2007. L’importanza della ricerca è stata, perciò, riconosciuta dalla Regione, ma ha suscitato interesse anche nella partecipazione dell’Università di Padova. Il contributo più rilevante sarà dato dai rappresentati delle aziende che credono nel valore strategico del progetto.
L’occhiale che Certottica sta ideando e studiando si adatterebbe a un’implementazione dei dispositivi all’interno della montatura offrendo, oltre le lenti di prescrizione che saranno intercambiali a seconda dell’uso, utili accessori oggi comunemente utilizzati tutto il girono. Si otterrebbe, in tal modo, un nuovo occhiale da vista e/o da sole che sarà agevolmente impiegato nel mondo del lavoro e dello sport: sarà un nuovo occhiale, dalla struttura modulare che non segue principalmente la moda bensì le esigenze di chi lo indossa. Facciamo un banale esempio. Una persona che per lavoro passa molto tempo al volante non deve nessun impiccio: un bluetooth integrato all’occhiale consente di eliminare fastidiosi auricolari o altre apparecchiature e le lenti possono essere da sole o da vista a secondo delle necessità. Effetti positivi potrebbero verificarsi anche sul versante della contraffazione: in questi ultimi anni il grande sviluppo dell’industria italiana, per quanto riguarda la produzione di montature, si è scontrato con la competitività dei paesi Far-East (Cina, Corea, Taiwan). Si assiste ad continua erosione di mercato da parte dei produttori extra UE con prodotti taroccati che costituiscono a un mercato sommerso di enormi proporzioni. Questo fatto è da imputarsi alla mancanza di sistemi di anticontraffazione che rendono automatico e affidabile il controllo e l’identificazione. Un problema che potrebbe essere risolto con il data logger, un dispositivo elettronico che consentirebbe di immagazzinare tutti i dati dell’occhiale, dalla sua fabbricazione al dettagliante fino all’utilizzatore inserendo i dati dell’acquisto e dell’acquirente. Sarebbe, inoltre, possibile memorizzare tutti gli interventi di riparazione o variazione dell’occhiale e diverrebbe la carta d’identità dell’occhiale e del proprietario: oltre che anticontraffazione sarebbe, pure, un occhiale antifurto.