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IL TIBET IN FIAMME

Post n°269 pubblicato il 07 Aprile 2008 da varese.cittanuova
 

Riceviamo dagli Amici della fondazione "Giorgio Perlasca" (www.giorgioperlasca.it), e volentieri pubblichiamo.

Continuano le proteste in tutto il mondo verso la Cina per la violenta repressione di ogni libertà culturale, religiosa e politica nel Tibet.  Il passaggio della torcia olimpica rappresenta il momento in cui la contestazione, complice la grande risonanza mediatica, trova il suo momento. Peccato che serva una Olimpiade per poter riproporre al mondo intero il dramma del Tibet, invaso dalla Cina nel dopoguerra e in cui il processo di  sradicamento della storia e della cultura procede sempre più rapidamente. Peccato che tutto ciò sia avvenuto nel più totale disinteresse per troppi anni -  forse per motivi ideologici legati al ruolo di potenza comunista della Cina -  e che il solo ricevere il leader tibetano in esilio,  il Dalai Lama,  rappresentava un fatto azzardato. Solo pochi mesi fa il governo italiano non ha trovato il coraggio di riceverlo ufficialmente per non dispiacere alla Cina. La speranza è che fra qualche mese spenti i riflettori sui giochi olimpici non termini anche l'interesse per il dramma del Tibet nella pubblica opinione.  

Corriere della Sera, 6 aprile.Scontri a Londra al passaggio della torcia olimpica, tentativo di spegnerlaA Trafalgar Square è battaglia tra dimostranti pro-Tibet e quelli pro-Cina. Un tedoforo costretto a salire sul bus .

LONDRA (GRAN BRETAGNA) - La crisi del Tibet infiamma la capitale britannica. Arrivando nella capitale britannica, quarta tappa del suo percorso, la fiaccola olimpica ha acceso la rabbia di chi solidarizza con i monaci tibetani, impegnati dal 10 marzo scorso in una campagna contro la dominazione cinese della regione. Trentacinque manifestanti sono stati arrestati in diversi punti della città, man mano che la fiaccola si trasferiva da un tedoforo all'altro, con una staffetta che mette insieme circa un'ottantina di persone dislocate lungo un percorso di 50 chilometri dallo stadio di Wembley, di recente messo a nuovo, a Greenwich. Tra queste, la presentatrice televisiva Konnie Huq, che si è vista quasi scippare la fiaccola da un manifestante, fermato immediatamente dagli agenti. Il freddo di Londra, dove la scorsa notte è caduta la neve, non ha fermato i contestatori, che si sono ritrovati in massa a Downing Street, dove al n.10 la fiaccola è stata raccolta tra i fischi da Gordon Brown. Il premier britannico aveva ribadito di recente la ferma intenzione di presenziare alla cerimonia di apertura dei Giochi, marcando la differenza con gli altri leader europei, quantomeno incerti sull'atteggiamento da tenere nei confronti della Cina e della repressione nel Tibet. La corsa della fiaccola ha poi attraversato il quartiere cinese, consentendo al governo di Pechino un virtuale bagno di folla. Impugnato dall'ambasciatore Fu Ying, il simbolo dei Giochi è stato accolto bandiere e striscioni che invocavano «una sola Cina», riferimento non solo a Taiwan ma, soprattutto in questi giorni, alla regione guidata dal Dalai Lama e dove ieri altre otto persone sono morte negli scontri e due monaci si sarebbero uccisi dandosi fuoco.

SCONTRI A TRAFALGAR SQUARE - I primi due manifestanti ad essere arrestati sono stati Martin Wyness e Ashley Darby, che avevano scritto «estintori di propaganda' su due estintori e con essi si sono gettati sul tedoforo Chris Parker, mentre questi la stava passando al tedoforo successivo. Sono stati immediatamente bloccati dalla polizia. I due avevano già diffuso una dichiarazione, nella quale dicono di non avercela «contro il popolo cinese, ma contro il brutale regime che li governa, con il suo orribile trattamento dei diritti umani. La Cina non ha diritto di far passare la fiaccola da Londra». Un altro arresto, avvenuto poco distante, è stato mostrato dalle tv: un dimostrante che tentava di strappare la torcia a una presentatrice della Bbc, Konnie Huq. Alla fine, le persone fermate dalla polizia sono state almeno 35. A un certo punto, addirittura, la protesta di un centinaio di attivisti ha consigliato a polizia e organizzatori di ricorrere a un ’passaggio in autobus’ per far arrivare la staffetta davanti alla Cattedrale di St.Paul: il tedoforo circondato e la fiamma sono stati tolti dalla strada e fatti salire a bordo di uno dei mezzi al seguito.

LA CONTESTAZIONE - Fin dalla mattina centinaia di militanti pro-Tibet, con cartelli e bandiere, aspettavano il passaggio della fiaccola a Bayswater Road, nel sudovest di Londra. Contestazione e polemiche erano attese tanto che lo schieramento di sicurezza era imponente. La cerimonia del passaggio della fiaccola olimpica a Londra è cominciata poco dopo le 10.30 locali (11.30 italiane) allo stadio di Wembley mentre cadeva la neve. Il primo degli 80 tedofori è stato il canottiere Steve Redgrave, vincitore di cinque medaglie d'oro olimpiche. I disordini hanno spinto l'ambasciatore cinese a Londra a portare la fiaccola su un tratto diverso da quello preventivato. Londra è la quarta tappa dopo Almaty, Istanbul e San Pietroburgo del tour mondiale che la fiamma olimpica aveva intrapreso il primo aprile da Pechino, che sarà sede del super-evento sportivo di agosto. La prossima tappa sarà Parigi dove già sono pronti 3mila agenti.

06 aprile 2008

 
 
 
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