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Creato da: vdsmarrubiu il 10/09/2007
Il mondo del volontariato e dintorni in Provincia di Oristano
Post n°138 pubblicato il 10 Settembre 2012 da vdsmarrubiu
Tag: Informazioni
SCUSATE TUTTI MA VORREI SEGNALARVI IL BLOG DI UNA MIA AMICA!
Post n°137 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da vdsmarrubiu
Tag: Appunti, Auguri, Benvenuto!, Complimenti, corsi e congressi, Informazioni, Presentazione, Registro Regionale, Stampa
Uno spazio in cui discutere, confrontarsi, condividere immagini e video, presentare iniziative e mettere in comune la propria esperienza di volontariato. Una rete sociale per aiutare la solidarietà a crescere. Il social network di Sardegna Solidale è un nuovo punto d'incontro per: - i Sa.Sol Point - le associazioni che fanno già parte della rete solidale - le associazioni che ancora non fanno parte della rete solidale - i volontari - coloro che sono interessati a dedicare il loro tempo a aiutare gli altri. Singoli utenti e associazioni potranno partecipare attivamente ai forum, ai blog, creare un proprio social in per raccontare la propria esperienza, promuovere iniziative e eventi, pubblicare foto e video. Uno strumento fondamentale per estendere sempre più la rete della solidarietà in Sardegna.
Post n°136 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da vdsmarrubiu
Post n°135 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da vdsmarrubiu
Vi segnalo il Blog e il sito della C.I.S.O.M. di Oristano presente su libero....
Post n°134 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da vdsmarrubiu
fonte: sito della ASL n. 5 di Oristano ORISTANO, 24 dicembre 2010 - Sono stati consegnati dal Commissario Giovanni Panichi lunedì 20 dicembre all'ospedale San Martino di Oristano gli attestati di idoneità per i soccorritori di base in convenzione operanti nel 118. La cerimonia di consegna, a cui hanno preso parte anche il responsabile del Dipartimento di Emergenza-Urgenza, il dottor Domenico Cadeddu e la referente del 118, la dottoressa Annalisa Mele, conclude un percorso formativo intrapreso nel 2008 dalla Asl n. 5 che ha interessato oltre 230 operatori appartenenti alle associazioni di volontariato della provincia. Il biennio di formazione si è articolato in corsi teorico-pratici riguardanti il supporto di base sulle funzioni vitali, la defibrillazione e il primo intervento sul paziente traumatizzato. Si sono poi tenute lezioni frontali interattive per poter meglio trasmettere le pratiche di soccorso agli allievi. Nei dettagli, sono state effettuate diciassette edizioni di BLSD (Basic Life Support end Defibrillation), quindici di PTC base (Prehospital Trauma Care) e dodici lezioni frontali interattive. La formazione è stata effettuata per la maggior parte da personale del servizio 118 qualificato, formato e certificato sulle linee guida internazionali dell'Italian Resuscitation Council, società scientifica che opera all'interno dell'Asl n. 5, sulle gestione del soccorso extraospedaliero, e da docenti dell'azienda che operano nel settore dell'emergenza. L'iniziativa ha anche dato l'opportunità al personale del 118 - medici, infermieri, autisti soccorritori coinvolti nel progetto - di confrontarsi, esercitarsi e collaborare, per fornire una qualificata formazione sulla gestione delle emergenze e del soccorso preospedaliero. Una lunga staffetta formativa, quella che si è conclusa a dicembre, che ha permesso di approfondire ed aggiornare le conoscenze dei soccorritori di base ed ampliare, potenziare la rete del soccorso sul territorio e migliorarne la qualità.
Post n°133 pubblicato il 09 Dicembre 2010 da vdsmarrubiu
Con il consenso dell'interessato, ben volentieri condivido con gli amici del forum LETTERA APERTA ALLA TESTATA GIORNALISTICA "REPORT" FIRMAT DA "UN CASO UMANO".
mi chiamo Ignazio Schintu, sono un militare della Croce Rossa Italiana, uno di quelli che lei domenica sera nella sua trasmissione ha insultato per "dovere di cronaca". Faccio parte del CO.CE.R. CRI, Organo di Rappresentanza dei militari, sono Comandante di un centro di Mobilitazione e Responsabile del Centro di Interventi dʼEmergenza Nord-Ovest della CRI; ergo se tanto mi da tanto proporzionalmente, per come la pensa lei, dovrei essere " il caso umano" per eccellenza. Io, come tanti altri , per poter essere dipendente della CRI ho vinto una selezione pubblica, bandita regolarmente sulla Gazzetta Ufficiale. Sono in servizio da più di venti anni, in questi anni penso, come la maggior parte dei miei colleghi di non essermi risparmiato nel lavoro. Sono stato impiegato in tutte le emergenze, piccole o grandi,che hanno colpito lʼItalia. Negli ultimi anni, cito solo questi altrimenti dovrei scrivere per qualche giornata, io e tanti altri "casi umani", siamo stati impiegati per lʼaccoglienza di nomadi, rifugiati per motivi umanitari, gestione socio-assistenziali per le fasce più deboli della popolazione, soccorsi alle vittime delle calamità naturali, ecc.... Questo solo per quanto riguarda la parte operativa... In Abruzzo siamo arrivati nella serata del 6 aprile e siamo andati via il 23 dicembre dello scorso anno, occupandoci di tutto il necessario per rendere la vita di coloro che avevano perso tutto un po' più "accettabile". A Settimo Torinese, dal 2006 abbiamo recuperato, noi "casi umani" insieme con lʼAmministrazione comunale e provinciale, un centro "EX TAV" , con dormitori, infermeria, mensa, sale studio e altro ancora, su un terreno di circa 26.000 mq., per un valore di diversi milioni di euro, che altrimenti sarebbe andato completamente distrutto. In questo centro, negli ultimi due anni, hanno trovato ospitalità alcune centinaia di profughi, che altrimenti sarebbero stati destinati a dormire sotto i ponti. Lo stesso Centro viene usato per formazione, quella formazione che lei dice che nel Corpo militare non esista, e come polo di Protezione Civile. Tutto questo, e ci tengo a farglielo sapere, avviene senza spreco di denaro per la CRI e per gli altri Enti pubblici coinvolti, può andare a verificare nei bilanci; però la prego non commetta lo stesso errore di lettura che ha commesso nel leggere il file sui fabbricati... Oggi invece mi trovo a Port au Prince, io e altri 10 fortunati della CRI, a fare un viaggio vacanza pagato dalla CRI. Dico questo perché, da come lei ha presentato la nostra missione ad Haiti, sembrerebbe che siamo qui invacanza...Ora vorrei descriverle quello che siamo stati chiamati a fare qui, visto che per il lavoro che fa e per lʼarma che ha in mano è giusto che lei e tutti gli italiani conoscono veramente il lavoro della CRI in questa Terra. Anche qui ci troviamo a portare soccorso alle vittime dai primi giorni del terremoto. I soccorsi si possono portare in tanti modi, per fare ciò , ci vuole grande professionalità, cosa che alle donne e gli uomini della Croce Rossa Italiana viene riconosciuta dalle Società nazionali della Croce Rossa di tutto il mondo. Durante le emergenze, soprattutto quelle internazionali, si opera tutti con compiti ben precisi: cʼè chi assiste la popolazione e cʼè chi assiste lʼoperatore. Perché, come senzʼaltro saprà, il passaggio da soccorritore a vittima è breve. Agli operatori della Croce Rossa Italiana (le risparmio tutta la storia di questʼemergenza, anche perchè sarebbe bastato leggerla sul sito nazionale della C.R.I.), è toccato questʼultimo compito, dare assistenza ai soccorritori. Quei soccorritori che tutti i giorni escono per portare aiuti di tutti i tipi, trovandosi di fronte a situazioni che turberebbero chiunque. Il nostro compito è quello di evitare che queste persone possano diventare vittime. Lo facciamo come lo sappiamo fare noi Italiani: abbiamo 2000 anni di storia, questo ci distingue da altri popoli per umanità e bontà. Lo facciamo anche costruendo una tettoia e gestendo una cucina stile osteria del nostro meridione, se vogliamo soffermarci su quello che i suoi operatori hanno fatto vedere del Campo Base. Quella tettoia dà rifugio e rifocilla quei soccorritori che dopo 14/16 ore di lavoro estremo rientrano esausti al campo,, probabilmente evitandogli un burn-out assicurato. La sera, dopo un buon piatto di pasta, noi della CRI siamo lì con loro ad ascoltarli, a rinfrancarli ma soprattutto ad evitare che diventino vittime. Per capire questo, bisognerebbe stare qui come noi e come loro, per mesi interi; e non arrivare, fare 2 riprese e pensare di aver capito tutto. Si ha che fare con esseri umani, che hanno fatto una scelta bene precisa, rischiando la vita ogni volta che escono per fare del bene. Dovreste stare qui come hanno fatto i documentaristi di "From zero" a lʼAquila al campo di Centi Colella, che per lungo tempo sono stati con noi e ci hanno ripreso, senza alcun tipo di censura. Ma che stranamente non hanno avuto molto successo in Italia....Forse perché descrivevano una buona organizzazione e non poteva esserci lo scandalo? Fermo restando il diritto di cronaca, mi piacerebbe sapere quanto è costato alla tasca del contribuente il servizio di domenica sera, giusto per trasparenza, senza alcun tipo di polemica. Infine avete parlato dellʼabbandono di una tenda, la tenda dedicata al nostro collega Carlo, avete ripreso una tenda sgonfia, forse in questo caso cʼè stata un poʼ di ingenuità del collega e molta furbizia da parte della giornalista. Quella tenda, utilizzata per mesi come aula, era sgonfia in quanto lʼescursione termica dal giorno alla notte spesso fa collassare quel tipo di tenda. In una situazione normale basterebbe un gonfiatore di mantenimento per risolvere il problema. In quel luogo, senza energia elettrica, questo tipo di soluzione e non è stata possibile. Allora non restava che andare a giorni alterni o quando avvertiti e provvedere al mantenimento. A volte è capitato di non poter andare per motivi di sicurezza, oppure che durante la notte piovesse facendo sgonfiare completamente la tenda, purtroppo in quel caso si poteva fare veramente poco. Come vede cʼè sempre una risposta a tutto, se dobbiamo per forza pensare ad una "Mala gestio", mi viene ancora il dubbio di quanto sia costato quel servizio, chissà....??? Cara signora io credo nella sua onestà intellettuale, altrettanto non credo nellʼonestà intellettuale di chi ha voluto che lei, in una domenica di dicembre poco prima di Natale "sparasse sulla Croce Rossa". Cʼeʼ stata molta superficialità, e con questo non dico che i problemi non ci siano. I problemi ci sono eccome, problemi creati da gente che di CRI non aveva niente, gente che è rimasta nei posti di comando per decenni, e che oggi grazie a questo Commissariamento non ci sono più. Forse questo da molto fastidio, anche perché a cominciare dalla mia componente il nuovo si vede, i cambiamenti sono tangibili. Il Corpo militare non è quel carrozzone che lei ha voluto descrivere agli italiani, non è fatto solo di scansafatiche. Anche in questo caso forse dovrebbe informarsi meglio, è vero che abbiamo un certo numero di richiamati, e per cortesia non li chiami "casi umani", è come se chiamasse tutti i precari "casi umani". Sono degli uomini che lavorano da diversi anni senza la certezza di un lavoro fisso, e che nella maggior parte dei casi sono diventati elementi insostituibili nelle loro unità. Credo che il deplorevole sia proprio che non si sia ancora trovata una soluzione per loro ma anche per tutti i precari di Italia. Questo certo non lo può imputare alla Croce Rossa Italiana, forse è esclusivamente una questione di politica...o no? Qual è lʼEnte Pubblico che oggi in Italia non si serve di questo tipo di forza lavoro???? Ora concludo, ho pensato molto se fosse il caso di scrivere parole come queste, alla fine ho ritenuto di doverlo fare, perché nessuno ha il diritto di denigrare il lavoro altrui, come lei ha fatto con il suo programma. Forse sarebbe stato più corretto convocare tutti gli interessati in un dibattito pubblico, con dati alla mano. Sono scelte, lei ha preferito così, mi ricorda molto un giornalista che a Baghdad passava tutte le mattine per chiedermi se cʼerano tra i nostri ricoverati feriti di Nassirya, e quando un giorno, dandole una risposta negativa, aggiungevo anche "non abbiamo feriti di Nassirya, ma stanotte abbiamo salvato un bambino ustionato di due anni", la risposta era "quello non ci interessa". Già...aver salvato un bambino di 2 anni non fa scalpore. Le auguro Buon Natale Signora Gabinelli. Port au Prince,08 dicembre 2010 Ignazio Schintu fonte: http://www.militariforum.it/forum/showthread.php?23815-La-C-R-I-a-Report&p=1179470
Post n°132 pubblicato il 17 Novembre 2010 da vdsmarrubiu
Le regole di comportamento Prima del terremoto • Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi. • Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce. Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto • Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti. • Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti • A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza. Durante il terremoto • Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave. • Riparati sotto un tavolo. • Non precipitarti verso le scale e non usare l'ascensore. • Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge. • Se sei all'aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. • Stà lontano da impianti industriali e linee elettriche. • Stà lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. • Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. • Evita di usare il telefono e l'automobile. Dopo il terremoto • Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. • Non cercare di muovere persone ferite gravemente. • Esci con prudenza indossando le scarpe. • Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti. Fonte: Dipartimento della Protezione Civile Diffondi le regole di comportamento prima, durante, dopo un terremoto
Post n°131 pubblicato il 05 Novembre 2010 da vdsmarrubiu
Ghilarza Auditorium Comunale, Via A. Carta
Post n°130 pubblicato il 05 Novembre 2010 da vdsmarrubiu
Croce rossa, tre salvataggi al giorno
Sono 520 i volontari in tutta la provincia. In un anno le quindici ambulanze della Croce rossa hanno percorso 130mila chilometri. Sono centocinquanta gli anni della Croce rossa che impegna i suoi volontari in diversi settori e che sono mossi dai sette principi fondamentali del Movimento internazionale (umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità). Dislocata ovunque nel territorio della provincia, la Croce rossa conta dodici sedi (Oristano, Abbasanta, Riola, Bonarcado, Cuglieri, Marrubiu, Narbolia, Ruinas, Busachi, Santulussurgiu, Paulilatino e Bosa). E quest'anno la squadra di Oristano-Abbasanta ha raggiunto il primo posto nelle gare regionali di primo soccorso ed è andata a rappresentare la Sardegna nelle gare nazionali.
Post n°129 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da vdsmarrubiu
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