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Post N° 72

Post n°72 pubblicato il 19 Marzo 2007 da VegaLyrae

Coordinate.

immagineNon so scrivere…Non ne ho mai neppure avuta la pretesa.
Questo blog  in fondo è solo un diario in cui trovano spazio pensieri di livello adolescenziale. Rileggendolo mi rendo conto di essere ancora ferma a questo stadio; non c’è molto di più qui dentro.  La cosa più saggia sarebbe chiuderlo, e probabilmente lo avrei già fatto se non fosse che non butto mai via nulla delle tessere che costituiscono il mosaico della mia vita. Anche quelle più stupide.
Il blog è stato soltanto uno sfogo con cui, in modo più o meno sgrammaticato e alla rinfusa, hanno trovato forma e parole certi miei sentimenti, sensazioni e stati d'animo.
Ma adesso, più che di sfoghi, avrei bisogno di punti di riferimento. E molto meglio sarebbe se optassi per il silenzio, invece di pubblicare post senza spessore.
Invece mi ostino a parlare e a spogliare me stessa.
Ho troppe cose a cui dover pensare e di cui dovermi occupare e non mi è sempre facile vederle nella giusta prospettiva e capire a priori quali siano le scelte migliori da fare. Mi manca la possibilità di un confronto e in questi momenti soffro di non poter contare su nessuno tranne me stessa.
A volte vorrei avere la possibilità di discutere le mie decisioni, che siano l’acquisto di un regalo o una decisione importante.
Gli amici… certo ne ho, ma per alcune cose non è lo stesso.
Ripenso a quando tutto era diverso e anch’io avevo i miei bei punti fermi e le mie pietre miliari.  E mi sembrava normale averli, quasi scontato. 
Adesso invece mi commuovo anche solo a vedere una coppia che si tiene per mano o si consiglia nell’acquisto di un paio di jeans. E sorrido amara di tenerezza e malinconia… Mi sembrano  quasi delle mosche bianche.
O guardo con rammarico quelle grandi tavolate di famiglie numerose. Quelle che io non ho mai avuto o in cui sono sempre stata solo un’ospite.
Ci sono cose che ce le sentiamo addosso fin da piccoli. Le sappiamo già.
Ma tant’è! E ognuno ha il suo destino. 
Nel mio c’è scritto che le coordinate di riferimento risiedono solo in me stessa, e su di me ricadrà ogni onere di scelta, errore, o visione miope delle cose.
Però a volte mi basterebbe anche solo un abbraccio per ridarmi la fiducia.
Un abbraccio vero e lungo, con braccia in cui potermi addormentare, come sentirmi a casa

 
 
 
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