Creato da VegaLyrae il 15/07/2006

Mente e cuore

effetti collaterali

 

 

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Post N° 101

Post n°101 pubblicato il 10 Settembre 2007 da VegaLyrae

Bla bla bla…

Sono stanca.

Non so cosa mi stia succedendo, ma non ho più voglia di parlare. Mi annoio. Mi stanca persino l’esercizio fisico di aprire la bocca per far uscire una serie di bla bla bla di cui io stessa non sono convinta. E mi annoia ascoltare i bla bla bla altrui.

Ultimamente sto frequentando diverse persone che brillano di bla bla bla gratuiti, aggressivi e nevrotici; credo sia questa la causa del mio frequente mal di testa.

O forse sono io ad essere troppo concentrata su me stessa e il resto del mondo è solo un’interferenza, un brusio di fondo che disturba la comunicazione tra il mio cervello ed il mio corpo, tra i miei pensieri e le mie necessità. E gli altri nemmeno li vedo. Chiunque io conosca mi annoia dopo mezz’ora e non riesco più a provare interesse per nessuno.

A volte vorrei essere di quelle persone che riescono a parlare del nulla e condire di sapori speziati e gustosi perfino l’aria fritta che respirano. Io non sono mai stata così. Da questo punto di vista sono sempre stata essenziale; fin troppo. Sono sempre andata al sodo delle cose senza tanti fronzoli o giri di parole, e infatti non avrei mai potuto fare la venditrice ambulante nè l’imbonitrice.

Invece c’è chi del parlare ne fa un’arte. Chissà se è una cosa genetica che fa parte del proprio Io, oppure se si può anche acquistare con la pratica, perché talvolta mi farebbe davvero comodo essere un po’ più parolaia.

Riflettevo proprio su questo mentre ero a cena con il logorroico di turno. Per la verità con lo stesso logorroico del settembre di un anno fa che, periodicamente, m’incastra in questi ritrovi.

Per carità, una persona squisita ma il problema è che condisce i suoi discorsi con una serie di particolari talmente ridondanti ed è talmente didascalico nelle descrizioni che io stento a seguirne il filo logico.

Mentre parlava lo guardavo intorpidita dai suoi bla bla bla e, nel tentativo disperato di tenere gli occhi aperti, mi tornavano in mente le lezioni di fisiopatologia: “Uno dei sintomi dell’ipertiroidismo è che la parola è più veloce del pensiero”. – “Esoftalmo? Sì, forse un po’, ma nemmeno troppo. E non è nemmeno tanto magro…”

Non riuscivo a esimermi da questa inutile diagnosi da pizzeria, quando uno sbadiglio mi ha fatto tornare al presente e capire che il discorso era già saltato ad un nuovo argomento. Nemmeno ci ho provato a dire “ma…”, che tanto sarebbe stato uno sforzo vano.

E allora mi sono affidata allo scorrere del tempo, sapendo che di lì a poco sarei tornata nel silenzio di casa mia, anche se non mi piace affatto questo mio “bastarmi da sola” né la noia che mi prende a scambiare anche solo tre parole di circostanza con chicchessia. 

Ma confido si tratti solo della sindrome da rientro.

 
 
 
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