Creato da dindinella il 29/10/2005
la mia mente sa di mentina

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

il mio primo box

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 6
 

 

« Che fantastico bambino! Amici carissimi »

Il bucato alla masseria

Post n°145 pubblicato il 25 Febbraio 2007 da dindinella
Foto di dindinella

Mia madre viveva
in campagna, in una di quelle masserie del Tavoliere dove il grano correva a
perdita d’occhio e qua e là numerosi cespugli interrompevano la distesa del giallo e ospitavano cicale, grilli e uccelli canterini.

 

La masseria era
grande e la gente che l’abitava numerosa.

 

Il papà, il nonno
e gli zii, dall’alba al tramonto lavoravano nei campi, le donne accudivano gli
animali e badavano alle faccende domestiche. Mia madre e gli altri ragazzini:
le sorelle, i fratelli e i cugini aiutavano come potevano durante il tempo
libero dalla scuola e, in estate si divertivano a giocare nell’aia. I
maschietti più grandi andavano a pescare e a fare il bagno nel torrente al
confine della proprietà.

 

Due attività
impegnative delle donne di casa
mettevano in fermento anche i bambini: la
produzione del pane e il bucato.

 

Erano lavori
lunghi e faticosi perciò si facevano a settimane alterne.

 

La lavorazione
del pane era piacevole soprattutto in inverno: il calore del forno a legna
riscaldava il cuore di tutti e l’odore del pane fragrante, delle focacce, dei
biscotti e della teglia di coniglio e patate si spandeva per tutta la masseria
e faceva venire l’acquolina in bocca anche agli operai più lontani.

 

Ma in primavera e
in estate festa grande, soprattutto per
i più piccoli era il bucato.

 

Richiedeva un
giorno intero e le donne di casa si mettevano al lavoro a notte fonda.

 

Sistemavano i
panni a strati in una grossa conca di
zinco che aveva un foro sul fondo per fare uscire l’acqua. Sulla pila dei panni
mettevano un telo e vi cospargevano sopra della cenere e del sapone di
Marsiglia a scaglie.

 

Nel frattempo era
pronto un grosso pentolone di acqua bollente che veniva versata nella conca.

 

L’acqua che
usciva dal foro era il ranno. Esso veniva raccolto in un secchio, ribollito e
versato di nuovo sui panni.

 

 Quando i bambini si alzavano era ora di
risciacquare lenzuola, federe, tovaglie. Le massaie mettevano i panni in grosse ceste e tutti, grandi e piccoli,
in comitiva andavano al torrente.

 

I panni puliti si
mettevano ad asciugare stesi al sole sui prati e sui cespugli e quando si
ritiravano per piegarli e metterli nelle ceste emanavano un buon profumo.

 

Le ceste del
bucato diventavano delle comode portantine per i bambini più piccoli che o
dormivano o ridevano a crepapelle per il dondolio e i sobbalzi provocati dai
ragazzi più grandi.

 

A casa il bucato
veniva conservato nei cassoni tra sacchetti profumati di lavanda.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

ferbicdimensionesportm10dindinellagarixDOCTRIXalexstortiRedlorryoggi01salvatoresalvatore3panzerottina84romhausadorsodimulocorgiancacorvorealee
 

Ultimi commenti

E' un bell'esempio dello spirito del commercio.
Inviato da: diogene51
il 28/11/2012 alle 22:53
 
E' da testare un metodo come questo, di sicuro si...
Inviato da: Natale01
il 08/02/2012 alle 14:46
 
Complimenti, cavoli doveva essere fantastico. Mi interesso...
Inviato da: iLorenz
il 08/04/2011 alle 01:09
 
dolce notte, bruss
Inviato da: c.bruss
il 28/01/2009 alle 00:26
 
buona serata e buon anno anche se in ritardo, bacio bruss
Inviato da: c.bruss
il 12/01/2009 alle 20:26
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963