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Creato da: PsicologoOnWeb il 07/02/2008
Io mi schiero con Beppe Grillo

 

 

Il libro di Thomas Cacioski

Post n°170 pubblicato il 09 Gennaio 2009 da PsicologoOnWeb
Foto di PsicologoOnWeb

Dodici Giorni, di Thomas Cacioski

Settima parte

^^Devo darti una spiegazione, certo che lo farò. Ti chiedo di non avere nessuna paura, nessuna, perché non è mia intenzione farti del male. Il mio pentimento era sincero, la mia richiesta di perdono era sincera, credo di aver fatto un qualcosa che mai avrei pensato di poter fare in tutta la mia vita. Devo darti una spiegazione, si. In un certo senso ho però messo questa mia vita nelle tue mani, ti ho lasciato la libertà di fare di me quello che volevi, di chiedere aiuto e di punirmi. Tu hai fatto una scelta precisa, cosciente, o sbaglio^^. Rivolsi lo sguardo verso terra. Avevo fatto quella scelta volontariamente, era vero. Non dico sempre ma credo accada molto spesso che, le motivazioni che portiamo a noi stessi per spiegarci una scelta non siano mai o sempre quelle vere, quelle che poi realmente ci spingono a farla. Paura di scoprirsi forse, di capire chi siamo veramente e di farlo capire agli altri. Tutto quello che avevo vissuto in prima persona in quei giorni, la violenza, i sentimenti di paura e di rabbia che mi rendevano nello stesso tempo debole e forte, la percezione di una sorta di dolcezza che aleggiava misteriosamente in tutta quella situazione, ma anche i luoghi nei quali mi ero ritrovata non volutamente, la camera in legno con la sua luce soffusa e particolare, la baita bellissima, la montagna, la neve, tutto mi aveva fatto sentire incredibilmente viva e mi era piaciuto. Quando ci si scopre si diventa vulnerabili, questa è la paura, la paura di mostrare quello che si è perché si rischia di essere uccisi non soltanto dagli altri ma ancor prima da se stessi. In quel preciso momento non stavo più mentendo a me stessa, avevo fatto quella scelta perché per la prima volta nella mia vita mi ero sentita viva e tutto quello che avevo vissuto mi era piaciuto. Io ero quella donna. Alzai gli occhi, l’uomo seduto sul piccolo scaletto in legno mi guardava in silenzio aspettando la mia reazione, al suo fianco era seduto l’husky ed anche lui mi guardava attento quasi stesse aspettando la medesima cosa. Sorrisi, perché la scena mi parve molto buffa e simpatica ^^chi sono e dove sono gli altri^^ chiesi con un tono sereno che non mi sorprese più ^^vuoi dire altre persone ?^^ ^^si, vorrei sapere chi sono e dove sono adesso le altre persone che hanno deciso quello che è stato fatto^^ ^^non ci sono altre persone, io sono l’unica^^ ^^rispose meravigliato da quella mia domanda. Come potevano non esserci altre persone e come poteva aver fatto tutto da solo, mi stava certamente mentendo ^^come posso credere che tu abbia organizzato e fatto tutto questo da solo e poi, anche nel biglietto hai scritto “noi andremo” in paese, perché mi stai mentendo ?^^ Sorrise e guardò il suo cane che continuava a rimanere seduto al suo fianco partecipe di quella conversazione, lo accarezzò ^^ quassù siamo solamente io e Fog, nessun altro te lo assicuro^^ disse guardandolo e stringendogli il muso con le mani. Erano loro che sarebbero tornati solo verso sera, lui e il cane, lassù tra la neve. No, non stava mentendo e poi a quel punto non ce ne sarebbe stato davvero motivo. Anche se avevo intuito una leggera inquietudine in lui mi piaceva la tranquillità che manifestava in ogni momento, nel modo che aveva di esprimersi, nei gesti e negli sguardi, nel modo con il quale trattava il suo husky Fog, nebbia, proprio come la nebbia che oramai si era alzata e non mi avvolgeva più ma mi permetteva di vedere chiaramente ogni cosa dentro e fuori di me. Si alzò, ripose lo scaletto nell’angolo dell’attrezzaia, indossò il suo cappello di lana ^^ Laura, prepariamo qualcosa per cena, hai fame ?^^ disse sottovoce. Fog abbaiò due volte quasi a voler rispondere per me e guardandolo sorridemmo entrambi.

 
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NIENTE POTRA' MAI FERMARCI !

Post n°169 pubblicato il 08 Gennaio 2009 da PsicologoOnWeb
Foto di PsicologoOnWeb

Dodici Giorni, di Thomas Cacioski

Settima parte

Venerdì, 09 Gennaio 2009

 
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LA MUSICA E' VIVA ! (Sottotitolo: IN CULO A X-FACTOR)

Post n°168 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da PsicologoOnWeb
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Alfredo's band omaggia Afterhours

Il pop-rock vive con Alfredo's band !

 
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Il libro di Thomas Cacioski

Post n°166 pubblicato il 02 Gennaio 2009 da PsicologoOnWeb
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Dodici Giorni, di Thomas Cacioski

Sesta parte

Anche il mio ultimo ragazzo aveva un cane, un Bracco ungherese di quattro anni, credo di non essergli mai stata molto simpatica o forse avendo intuito che tra me e Martino le cose non andavano molto bene, come è normale che sia prendeva le parti del padrone. Io ho avuto solamente Tilly ed è stato veramente il mio migliore amico, appena potevo uscivo di casa e lo trovavo sempre li ad aspettarmi pronto per giocare, il dispiacere di averlo perso è stato grande e da allora non ho più voluto avere un animale al quale affezionarmi ancora. L’husky mi venne incontro saltandomi addosso e facendomi quasi perdere l’equilibrio, tentò di leccarmi il viso poi ad un fischio del padrone ritornò velocemente indietro prese la palla in bocca e gliela riportò. L’uomo avanzava nella neve alternando un lancio di palla ed un grido di incitamento ad uno sguardo nella mia direzione, giunto a qualche metro da me si fermò, chinò il capo e si tolse il berretto di lana ^^ciao Laura, vedo che hai preso una decisione^^. Correvo, correvo affondando nella neve, correvo più veloce che potevo e senza voltarmi, più veloce anche del cane che mi rincorse sino a quando non venne richiamato e si fermò. Quella voce era la sua voce, la voce udita nella camera, la voce con la quale mentalmente rileggevo il biglietto trovato sul tavolo, la voce che riascoltavo pronunciare “ non avere paura “ mentre ero nella doccia. Aprii la porta di ingresso e con grande veemenza la richiusi alle mie spalle, tolsi la chiave dalla serratura della porta della camera da letto e mi chiusi dentro, gettai il piumino sotto la finestra ed entrai nel bagno sedendomi per terra e appoggiando le spalle al muro. Quella voce, era la sua voce. Pensavo di essere abbastanza pronta per affrontare lui e gli altri ma la realtà era diversa. Che sciocca ero stata, dovevo mostrare freddezza, affrontarlo, saltargli addosso e picchiarlo, no, forse dovevo soltanto essere fredda e guardarlo negli occhi, sfidarlo psicologicamente, che sciocca. La mia reazione se da un lato era più che giustificata dall’altro mi faceva sentire una donna debole, no, non ero una donna debole e non ero neanche una sciocca, era una reazione normale, si una reazione normale. Ricominciai a respirare profondamente cercando di tranquillizzarmi, chiusi gli occhi ancora una volta, respiravo, respiravo, respiravo. Mi spogliai, sentivo il bisogno di essere abbracciata dall’acqua, di prenderne il calore, la forza, dovevo rialzarmi e ritemprarmi,  ricominciare per affrontare con coraggio quello che mi aspettava. Entrai nella camera, tutto sembrava tranquillo, mi avvicinai alla finestra, era sera ormai, mi sedetti sul letto. Non c’era più niente da aspettare. Mi vestii velocemente raccolsi la giacca a vento ed uscii dalla camera, in casa non c’era nessuno ma sentivo abbaiare all’esterno, aprii la porta di ingresso e vedendomi l’husky mi corse incontro come la prima volta, dovevo proprio essergli simpatica. Sentivo rumori provenire dall’attrezzaia, mi ci diressi questa volta con decisione, mi fermai sulla soglia e lo vidi in piedi su di un piccolo scaletto intento a sistemare alcune bottiglie, il cane mi passò accanto ed entrò ^^si, ho preso una decisione^^ dissi cercando il più possibile di non tradire la mia agitazione ^^ho preso una decisione ma voi dovrete darmi delle valide spiegazioni affinché io non me ne debba pentire, io sono stata aggredita, ma tu non ti stai comportando come un sequestratore, forse sei semplicemente un pazzo maniaco^^ ^^Laura, calmati ti prego^^ mi interruppe bruscamente cercando i miei occhi inizialmente sfuggevoli. Poi, silenzio. Molto più spesso di quanto crediamo il silenzio è un prezioso maestro che corre in nostro aiuto, il silenzio e lo sguardo di quel momento  aprirono il mio cuore che, lasciando uscire agitazione e rabbia, si rasserenò.

 

 

 
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La Marseillaise n'est pas la mayonnaise

Post n°163 pubblicato il 31 Dicembre 2008 da PsicologoOnWeb
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Dodici Giorni, di Thomas Cacioski

Sesta parte

Venerdì, 02 Gennaio 2009

 
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IL BLOG E' IN LUTTO

Post n°161 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da PsicologoOnWeb
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In questi giorni di Natale ha lasciato questa vita terrena un caro amico e saltuario collaboratore di questo blog. La lunga e difficile malattia Marcello l’ha affrontata con grande dignità, rispettandola, amandola, anche odiandola, cercando comunque e sempre di considerarla  parte della propria vita. La vita e la morte fanno parte del cammino dell’uomo, Marcello ci ha insegnato che è possibile non temere la morte ma rispettarla nella sua sacralità. L’ultima rubrica che ha voluto per questo blog non continuerà, la prima pubblicazione del Chi l’ha visto Blog resterà anche l’ultima e con la stessa ironia della quale ha fatto uso fino all’ultimo istante, potremmo dire che forse quelle stecche di salami e di salsiccie le ha portate con sé.

Davide e Anna.

 
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IL BLOG CHIUDE PER LE FESTIVITA'

Post n°160 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da PsicologoOnWeb
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Carissimi, 

il Blog chiude per le festività Natalizie. Penso che dopo un anno intenso, un po’ di silenzio faccia bene al corpo ed alla mente, sana e purifica. Con la chiusura, anche la pubblicazione del libro Dodici Giorni viene rimandata, il prossimo appuntamento sarà per venerdì 2 gennaio 2009. Vi lascio con una frase tratta dal brano Lettere di Soldati presente nell’ultimo album di Vinicio Capossela. Auguro a tutti voi un Vero Natale. 

“Apre la strada la vita e l’amore

chiude la strada la morte e il dolore”

 
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Il libro di Thomas Cacioski

Post n°158 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da PsicologoOnWeb
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Dodici Giorni, di Thomas Cacioski

Quinta parte

La bellissima pendola in legno posta a lato della porta d’ingresso segnava le nove e cinquantacinque. Avevo preso una coperta dall’armadio e rifatto il letto, sistemato velocemente la stanza da quel poco disordine, avevo ricreato quell’atmosfera che al mio primo risveglio mi era comunque piaciuta e nonostante tutto, mi sentivo abbastanza serena. Mi piaceva realmente quella stanza cosi come mi piaceva ogni angolo di quella baita, il suo legno, la cura e l’attenzione con la quale era stata costruita ed arredata. Non potevo dire di non amare la mia casa, ma uno dei miei sogni era da sempre quello di possedere una baita cosi bella. Il frigorifero della piccola cucina era quasi del tutto vuoto, limoni, qualche mela, del formaggio accuratamente avvolto, alcune carote ed il latte. All’interno dei mobili, anche quelli quasi vuoti, avevo trovato del caffè un sacchetto con del pane ed una confezione di biscotti, potevo ritenermi soddisfatta per il momento, la mia colazione era assicurata. Le scritte in tedesco mi avevano fatto capire che con molta probabilità mi trovavo in Austria o nelle vicinanze, ma prima o poi ne sarei venuta a conoscenza con certezza. L’unica camera nella quale ancora non ero stata era quella dietro la seconda porta della zona notte e pur sapendo di essere sola la aprii con un po’ di timore. Era pressoché identica alla mia, stessi mobili e stessa disposizione, soltanto le pareti erano di un leggero color porpora mentre la lampada sul comodino era intagliata in legno. Nell’armadio c’erano alcune camicie un paio di pantaloni ed una valigia, la aprii, altri indumenti, il bagno era delle stesse dimensioni di quello nella mia stanza. Sul tavolo c’erano due libri di un giornalista e narratore scomparso diversi anni fa, lo conoscevo molto bene, i libri li avevo letti entrambi ed erano tra i miei preferiti. Aprii il primo ^^il pellegrino il pellegrinaggio e il cammino, nient’altro che me verso me stesso…… con amicizia, Giannina^^, era una frase molto bella, la feci subito mia. Inconsciamente andavo alla ricerca di qualche nome che potesse svelarmi l’identità di quelle persone, poi mi chiesi quanti potessero essere visto che quella era la sola altra camera da letto esistente in tutta la casa. Forse gli altri dormivano altrove, forse nella stessa baita che avevo visto poco tempo prima uscendo fuori, sarebbe stato incredibile, scappare ed andare a chiedere aiuto alle stesse persone che mi avevano sequestrato. Sorrisi perché pensai che pur essendo libera di fuggire, in quel posto mi sentivo al sicuro. Portai il libro con me, presi alcuni pezzi di legna, riaccesi il camino che si era quasi spento del tutto e mi sedetti sulla poltrona per godere del calore del fuoco. I due rintocchi della pendola mi svegliarono, il libro era scivolato di lato, non mi ero ancora ripresa completamente da tutto quello che avevo vissuto in quei due giorni, aprii il frigorifero, presi un pezzo di formaggio ed una mela, mangiare mi avrebbe rimesso in forza. La giornata era luminosa e fredda, indossai il piumino che avevo ritrovato appeso nell’attaccapanni della sala ed uscii, avevo notato la piccola attrezzaia e vi entrai alla ricerca di stivali o scarponi, li trovai e sebbene grandi li calzai. Seguii la strada salendo verso il bosco, era bellissimo, la neve copriva tutto intorno a me, gli alberi, le alte montagne alla mia destra, il silenzio era interrotto dal rumore dei miei passi e dal cinguettare degli uccelli, rigiravo su me stessa felice di quel dono, si, felice. In lontananza vidi un cane, per un attimo ebbi paura, ma mi tranquillizzai subito perché era seguito a poca distanza da un uomo con una giacca a vento rossa ed un grande zaino sulle spalle, lanciava in alto una piccola palla ed il cane saltando nella neve gliela riportava.

 
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LA MOSCA BIANCA DELLA LETTERATURA

Post n°153 pubblicato il 18 Dicembre 2008 da PsicologoOnWeb
Foto di PsicologoOnWeb

Dodici Giorni, di Thomas Cacioski

Quinta parte

Domani, 19 Dicembre 2008

 
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NOTA DEL REDATTORE

Post n°149 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da PsicologoOnWeb
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Oggi è mercoledì 17 Dicembre 2008. Ci stiamo avvicinando velocemente alle festività natalizie, case ed alberi sono coloratissimi da più di un mese, la corsa a chi addobba per primo inizia sempre in anticipo ogni anno, il prossimo anno si prevedono addobbi già alla fine di agosto. Nelle strade le macchine continuano a sfrecciare ai 90 dove ci sono i limiti dei 50 e ai 210 dove ci sono i limiti dei 130, l’importante è arrivare prima di subito e poi, basta farsi gli auguri per dimenticare. Ai semafori si continua a passare con il rosso e, se per caso quello davanti si ferma per lasciar passare i pedoni sulle strisce, prima lampeggi e suoni e poi lo sorpassi subito alzando il dito, dov’è il problema. Nei supermercati la gente corre a comprare i regali, panettoni, spumanti, cesti natalizi preconfezionati, nei negozi la gente corre a comprare abbigliamento in vendita promozionale o capi già scontati per l’occasione, l’ultimo dell’anno faremo un figurone.

Ma imperversa un’aria di crisi, c’è la recessione, mondiale, la gente non ha soldi e non spende, i consumi sono calati, le prenotazioni sono calate, gli albergatori si ribellano, i ristoranti hanno preparato menù turistici a 3 euro e cinquanta, i politici tranquillizzano la popolazione, ci danno la card e vanno a mangiare la coda alla vaccinara “ dar Lurido”.

Restate tranquilli, passate un Natale sereno, siate ottimisti, Alba Parietti si propone come candidata nelle liste del Pd.

Qualcuno ha capito il senso di quello che ho scritto ?

 
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