Creato da viaggincanto il 14/05/2009
Viaggi-incontro nel deserto

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Racconto di un'esperienza nel Deserto - 11a parte

Post n°11 pubblicato il 18 Luglio 2009 da viaggincanto
Foto di viaggincanto

19-11-2008

Rieccomi! Stavolta dal Friuli, dove sto passando una vacanza-lavoro a lungo agonizzata. Durante le ultime settimane era diventato difficile scrivere all’Oasi, un po’ per problemi tecnici di elettricità, un po’ per la mole di lavoro e un po’ per stanchezza personale.

 

Ma ci sono molte novità da raccontare: al momento si trovano all’Oasi una dodicina di operai che stanno costruendo la nuova cucina, nuove docce e bagni e poi prepareranno il fondo per la sistemazione di nuove tende più confortevoli e, soprattutto, impermeabili al vento/sabbia e alla pioggia.

 

I fondi dovrebbero arrivare dalla Svizzera, dai due amici che si sono resi disponibili ad aiutare il progetto, sia a livello economico, sia a livello organizzativo. L’idea che si è formata è quella di creare una piccola comunità che porta avanti il progetto, ognuno dei membri con le proprie competenze. Questo mi solleverà di molte responsabilità e mi darà l’occasione di potermi dedicare ai compiti che più mi interessano e che riesco a svolgere al meglio.

 

Stamattina ho parlato con Philippe il quale mi ha confermato di aver già ricevuto la richiesta di una decina di persone interessate a passare un periodo di lavoro all’Oasi. Buone nuove!

 

Per quanto riguarda l’agricoltura stiamo arredando, con l’aiuto di un professionista, un fascicolo per poter chiedere delle sovvenzioni per il sistema goccia a goccia.

Dovrebbe essere un momento propizio per riceverle, in quanto a Rabat si sono accorti che tutti i fondi stanziati per lo sviluppo dell’agricoltura nelle aree povere del Marocco, sono andati a finire a Casablanca e ad Agadir! (Ci suona familiare, no?)

Pertanto ora ci saranno maggiori controlli ed è il momento buono per darsi da fare per ricevere qualche aiuto.

Resta sempre in piedi il progetto che vorrei portare avanti con l’associazione “La Nuova Terra” per portare la vita, nella sua forma migliore, nel deserto.

 

Ultimamente la famiglia all’Oasi è aumentata: si sono aggregati dieci conigli, dieci galline ovaiole ed un bellissimo asino di nome Ariùl (= asino in lingua berbera). E’ nero con le occhiaie ed il muso bianchi ed è tutto foffo foffo!

 

La meta è veramente quella di diventare quanto prima autonomi per quanto riguarda l’alimentazione umana ed animale. Così almeno sapremo cosa mangiamo – cosa non di poco conto!

 

Tre settimane fa ha iniziato a lavorare con noi una giovane ragazza che, oltre alla cucina, conosce bene tutti i lavori dell’agricoltura e dell’allevamento. Per il momento fa la cuoca nel piccolo albergo di M’hamid, ma presto si trasferirà all’Oasi per prendersi cura degli animali. Al momento i nostri animali sono ben nutriti e curati, ma manca la mano esperta per far sì che le capre producano un buon latte, che le galline facciano le uova, che tutti si riproducano nel migliore dei modi. Sono contenta che Aïcha venga da noi, così almeno non sarò più l’unica donna all’Oasi!

 

In questo momento si trova all’Oasi un giovane austriaco, Florian, che passò da quelle parti con due ragazze giovani e biondissime, durante un tour nel deserto.

Tutti e tre volevano poi fermarsi da noi per un periodo di lavoro volontario, ma, per grande delusione del personale maschile, poi è restato Florian! È un operatore sociale alla scoperta del mondo, in quanto è in viaggio da ben 14 mesi, lavorando qua e là per guadagnarsi da vivere. Fine mese tornerà a casa, poi deciderà se ritornare per un periodo all’Oasi o se riprendere il suo lavoro. Comunque il suo essere tranquillo e rassicurante è stato di grande aiuto nelle ultime settimane agitate di riordini e riorganizzazioni di tutta l’Oasi.

Essendo esperto di cani, ha subito preso in cura il nostro trio e mi ha dato dei consigli utili sulla loro educazione.

 

Queste sono le notizie più recenti: dall’ultima pagina del diario però sono successe ancora delle cose curiose come il ritrovamento di uno sciacallo morto proprio vicino alla gabbia delle gazzelle. Sembra sia caduto nella trappola di qualche nomade e si sia poi trascinato fino nell’Oasi. Così ho imparato che, contrario a quanto credevo, c’è ancora qualche sciacallo dalle nostre parti!        

 

Indimenticabile resterà per me la festa di fine Ramadàn – Aït el Shrìr  (M’barùk  Aïdek):

dato che eravamo solo in tre all’Oasi, dei quali solo Jellùl l’agricoltore stava osservando impeccabilmente il digiuno, abbiamo deciso di acquistare un capretto per festeggiare la fine di quel periodo difficile. Jellùl l’ha macellato con una sorprendente perizia e maestria, poi l’abbiamo cotta come da tradizione, facendo gli spiedini con il fegato avvolto nel tessuto grasso ed i pezzi più teneri di carne, e la tajine con gli altri pezzi.

Jellùl, pur essendo un uomo e padre di famiglia di passa 50 anni, era contento e felice come un bambino di altri tempi davanti ai doni di Natale! Non finiva di ringraziarmi durante i giorni successivi, fino a che il capretto non era finito!

 

Un altro aneddoto si è verificato durante il soggiorno di Philippe à l’Oasis: seduti a pranzo, Jellùl ha preso la mano di Philippe e l’ha guardata con attenzione, scuotendo la testa. Non sono mani di operaio, ci ha fatto capire. Philippe è rimasto male a essere considerato una tale nullità e ha tentato di salvarsi mostrando un callo sul dito medio destro, spiegando che si è formato dovendo scrivere molto. Jellùl ne è rimasto impressionato, soprattutto perché non sa né leggere né scrivere e così Philippe ha trovato la sua rivalutazione!

 

……

 

Nel frattempo mi trovo in Svizzera a casa di Philippe e Corinne per discutere insieme sul futuro del progetto e soprattutto sull’organizzazione che vogliamo darci. Philippe è molto positivo e sostiene di essere sempre più convinto che le cose possano andare per il meglio. Di questa strada sto vedendo se riesco a tirarmi fuori uno stipendio decente, cosa che non mi dispiacerebbe, dopo tanto volontariato! ;))

 

Qui siamo immersi nella neve e mi fa impressione pensare che fra qualche giorno mi ritroverò nell’aridità del deserto…..

 

Sono curiosa di vedere i progressi dei lavori in corso: la cucina dovrebbe già essere finita ed anche i bagni e le docce sono ad un buon punto.

 

 

 

 

 

 
 
 
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