2 passi tra le righe

Frasi rubate qua e là... di VILMA REMONDETTO

Creato da Vilma66 il 16/09/2012

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"Il posto dei miracoli" di Grace McCleen

Post n°17 pubblicato il 23 Giugno 2013 da Vilma66
 

Se potessi avere tuutte le mie cose preferite in un solo giorno quello sarebbe un giorno fortunato ... Il mio giorno perfetto sarebbe uno di quei giorni in cui ti svegli e c'è il sole e non hai niente da fare e tutto il tempo del mondo per farlo. Il giorno comincerebbe con io e mamma e papà che facciamo colazione e mentre mangiamo io direi alla mamma tutto della mia vita in questo mondo e che non vedevo l'ora di vederla, e lei mi direbbe com'era essere morta e che non vedeva l'ora di vedermi. Poi le mostrerei le cose che ho costruito con le cose che lei ha lasciato e lei scuoterebbe la testa come a dire non posso crederci, mi abbraccerebbe e poi andremmo fuori. Sarebbe uno di quei giorni in cui tutto luccica e il mondo è fatto di pezzi di luce che si scontrano. L'aria sarebbe stata mite e odorerebbe di estate e le siepi sarebbero piene di cerfoglio selvatico e farfalle. Ci sarebbero soffioni e zanzaroni e libellule che saettano quà e la per poi fermarsi a mezz'aria. Ci sarebbe un campo che scende verso un fiume con l'erba alta fino alla vita e qualche fiore e alcuni alberi, e in lontananza magari il mare. Mamma mi prenderebbe una mano e papà mi prenderebbe l'altra e sarebbe difficile credere che sta succedendo veramente perchè l'ho immaginato così tante volte, ma dovrei crederci per forza perchè sarebbe vero. Passeggeremmo nel campo. Ci sarebbero un sacco di tipi diversi d'erba, e l'erba ci si infilerebbe nelle scarpe e nei risvolti dei pantaloni e nelle calze. E ci sarebbe un cane a pelo lungo con un orecchio su e uno giù e ballonzerebbe davanti a noi. Correrebbe avanti e in questo giorno perfettissimo io riuscirei a farlo tornare con un fischio. Ma papà non approva i cani perchè dice che portano i batteri quindi terremo il cane lontano da lui. Poi mamma indicherebbe col dito e più in là ci sarebbe una ruota panoramica con della musica. Ma papà non approva le ruote panoramiche e il Luna Park perchè sono pericolosi e sono uno Spreco di Soldi, quindi io e mamma ci andremmo da sole. Andremmo sull'autoscontro e scenderemmo dal scivolo gigante. E di ritorno a casa per cena ci sarebbe pesce fritto con le patatine, e le patatine sarebbero molli e umidicce, e il pesce si dividerebbe in scaglie succulente, e la pastella sarebbe croccante e poi sgocciolante quando lo mordi, e io e mamma mangeremmo con le mani. Ma papà non approva il pesce fritto con le patatine quindi per lui ci sarebbero erbe amare o qualcosa del genere. E  ci sarebbe la televisione. Forse sembra una cosa strana da avere in paradiso ma a me la televisione piace. Papà dice che la televisione rammollisce il cervello ma lui la dovrebbe guardare per forza, però io e mamma potremmo, quando escono le stelle, in un carrozzone da zingari che ora sarebbe la nostra casa, con le coperte addosso e fuori un fuoco che scoppietta e salsicce alla brace e punch al ribes nero. Ci sarebbe senz'altro una mongolfiera e noi ci faremmo un giro sopra. O forse lo faremmo solo io e mamma, perchè papà non approva neanche le mongolfiere. Dice che sono pericolose e se ti capita qualcosa su una di quelle non hai nessuna possibilità. Intende che se esplode nell'aria o ci resti fritto oppure precipiti e muori. Ma secondo per la sensazione del volo varrebbe la pena correre il rischio. Non so come sarebbe il giorno perfetto per papà. Probabilmente sarebbe pieno di Cose Necessarie come lo studio biblico e lo stare tranquillo e il Risparmio Miglior Guadagno. Nel qualcaso ogni giorno per lui è un giorno perfetto. O forse la sua idea di giorno perfetto è scomparsa molto tempo fa e non sa più immaginarne una nuova. 

Ho raccontato la storia di un campo di grano. Il grano era verde e chiedeva al sole di scaldarlo. Il sole lo scaldava e il grano diventava giallo. Il grano saliva verso il cielo. Sbocciava, spingeva e tastava l'azzurro. "Scaldami ancora di più", diceva il grano. Le fiamme si propagavano con il vento. Il grano cominciava a frusciare. Qualcuno correva alla città più vicina e suonava l'allarme nella piazza. Da ogni dove arrivava gente con secchi e tubi di gomma e bollitori e taniche piene d'acqua. Ma per quanto lavorassero per tutto il pomeriggio e per quanto il grano gridasse al sole che stava bruciando il sole non smetteva; ben presto rimaneva solo uno spazio vuoto dove una volta c'era il campo.

Ho raccontato la storia di un violinista che suonava così bene che anche gli uccelli sugli alberi comnciavano a cantargli giorno e notte le sue canzoni. L'unico momento in cui stavano zitti era quando lui suonava per loro, ma non poteva dormire e non poteva mangiare, e alla fine spaccava il violino e fuggiva.

Ho raccontato la storia di un eschimese che prendeva un pesce enorme e diventavano amici e il pesce non voleva tornare nel mare. Ma non poteva vivere sulla terra con l'eschimese perchè continuava a rompere il ghiaccio su cui stava l'eschimese e così facevano una nave di osso di balena e il pesce trainava via l'eschimese con lui e nessuno li vedeva più.

Ho raccontato la storia di un palloncino rosso che voleva andare più in alto e continuava ad andare finchè raggiungeva lo spazio cosmico ma dopo un pò non sapeva più da che parte era l'alto e da che parte era il dentro e da che parte era il fuori e da che parte era il futuro e da che parte era il passato ... e alla fine non sapeva neanche più se stava andando da qualche parte.

Dico che le cose piccole sono grosse e quelle grosse sono piccole, che le vene scorrono come i fiumi e che i peli crescono come l'erba e per uno scarabeo una chiazza di muschio è come una foresta ... Dico a me stessa che ci sono palazzi nelle nuvole, monti nei bacini tra le rocce, autostrade nella polvere ai miei piedi e città nella parte di sotto delle foglie; c'è una faccia nella luna e una galassia nel mio occhio e un vortice sul cocuzzolo della mia testa. E allora so che sono enorme e sono piccola, che vado avanti per sempre e me ne sono andata in un momento, che sono giovane come un topolino appena nato e vecchia come l'Himalaya. Sono immoblie e giro su me stessa. E se sono polvere allora sono polvere di stelle.

 

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