UN SOGNO INFINITO
Alla ricerca dei modi migliori di vivere una vita a volte limitata
bello era quando le parole di questa canzone erano la colonna sonora della mia vita, quando amavo vivere la notte quanto il gionro, quando amavo arrivare sino all'alba dopo aver ballato tutta la notte... Oh the night is my world you take my self you take my self control i i live among the creatures of the night oh the night is my world you take my self… i said i i live among the creatures of the night
Ora... è solo un ricordo... |
Post n°15 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da zattera68
Quel giorno mi si avvicinò... mi strinse le mani e mi disse qualcosa, sorridendo! Quel contatto mi fece stare male, quasi saltare in aria! I miei piedi, presi alla sprovvista, cominciarono a muovere, involontariamente, dei passi indietro! Le mie mani, prese in quella dolce morsa, cominciarono a tremare! Il mio cuore incominciò ad esplodere dentro la mia gabbia toracica! Come la mia pancia! Il suo battito riempì le mie orecchie, impedendomi di sentire la sua voce! La mia mente, nel panico, cercò solo di allontanarsi da quel contatto umano! Mentre io volevo rimanere cosi per sempre! Tra un momento di lucidità e l'altro, notai che ad un certo punto lei smise di sorridere e mi guardò con aria perplessa, forse sorpresa. Allora farfugliai qualche scusa incomprensibile e mi allontanai! Il mio corpo ha paura di amare! Credo di essere arrivato ad odiarlo... |
Mi scuso da subito con coloro che leggeranno questo post, ma ho tanto dolore dentro e con le persone attorno a me non riesco a comunicare, provo a farglielo capire, manca solo che lo urli al cielo... ma forse oggi pecco di incomunicabilità. Anche la mia ragazza non comprende, ma sta lì a dirmi solo cosa dovrei fare... anche se le dico che non ne ho voglia. Questa benedetta malattia mi stravolge l'anima. La definisco benedetta poiché non voglio pensare sia una forma di castigo o qualcosa di negativo che sto vivendo, poiché credo nella bontà del creato e di Colui che sta al vertce della piramide della vita. Ma nonostante tutto io ci soffro, cosa devo farci? Questa benedetta (continuo col benedire tutto, sembro un prete oggi) malattia, la retto colite ulcerosa mi ha dato un gratacapo in più. Io ho già sofferto di stenosi intestinale nel 2004 e tra il 2004 e il 2007 ho subito pure degli interventi. Già ero stato operato nell '86 di colectomia totale... rendetevi conto, a 17 anni di età, quando mi fu diagnosticata questa patologia. Poi ho trascorso degli anni di relativo benessere, con ricadute, curate, com'è prassi in questa malattia, col cortisone, la salazopirina, ik pent-Asa ecc. ecc. Ora però il problema si è ripresentato, ed oltre quello anche le aderenze danno noia, specie nella digestione. I problemi della digestione portano ad una subocclusione intestinale. Sono stato ricoverato due volte da maggio di quest'anno ai primi di agosto, per subocclusione intestinale, anche se io ho continuato ad andare al bagno, risolte col digiuno (tre o cinque giorrni) e cortisone. I primi sintomi sono malessere e gonfiore addominale, con abbondanti evaquazioni sempre occompagnate da malessere, talmente abbondanti che mai si potrebbe pensare di restare poi bloccati. A volte si alternano piccole evaquazioni con leggera nausea Doloretti addominali dovuti alla compressione dei gas intestinali. Ora pubblico un articolo e ringrazio da subito la redazione di Tiscali per averlo pubblicato, sull'efficacia dell'empatia tra il medico e il paziente... quello che manca a me in questo periodo...
L'empatia fra medico e paziente rende le cure più efficaci
Un saluto a tutti. Alla prossima. |
Gli stati d’animo dell’essere umano sono molteplici, possono essere molteplici. Per lo più riflettono in noi qualcosa che ci è accaduto all’esterno. Così se facciamo esperienza di un accadimento che consideriamo positivo, possiamo provare gioia, felicità, benessere, serenità, spensieratezza; quando esperiamo invece un accadimento che la nostra razionalità considera negativo, i sentimenti possibili sono dolore, malinconia, afflizione, insicurezza e perché no scivolare in uno stato di depressione, quando lo stato del malessere che ci affligge si prolunga per lungo, lungo tempo. Una suddivisione tale è radicata in noi molto spesso perché la educazione, la scuola, la società ci insegnano appunto che quando gli stati d’animo ci procurano benessere diciamo che sono postivi e vorremmo durassero a lungo; quando invece le sensazioni ci procurano malessere diciamo che sono negative e le vorremmo scacciare via il prima possibile. Se solo affrontassimo le esperienze della vita senza per forza di cose affibiare loro una etichetta inutile, questa classificazione svanirebbe come nebbia al sole. Siamo noi a definire con la nostra razionalità cosa è bene e cosa è male, ma siamo sicuri che sia giusto così? Quante volte un avvenimento considerato gravoso si trasforma per noi in una benedizione dal cielo? Anche io, considerandomi ancora un allievo in questa esistenza, commetto questo errore ancora, poiché certe abitudini e certi meccanismi mentali sono difficili da cambiare. Non tratterò qui questo argomento, per non generare confusione; così mantenendo per buona la suddivisione tra eventi positivi e negativi, uno possibile tra questi ultimi è la depressione. Un vocabolo che ci incute terrore, ma anziché considerarlo come un mostro che ci terrorizza e ci annienta, potremmo vederla come a una dimensione emotiva tra le tante, che può concorrere al benessere e alla stabilità personale non meno di quegli stati d'animo che consideriamo di segno positivo, come la gioia e la speranza. Premesso sia bene convincersi che non si guarisce dal "mal di vivere" perché è parte integrante ed essenziale, della nostre possibili esperienze affettive, potremmo incappare in uno stato depressivo per mille motivi. Ho letto che molto spesso a seguito di una crisi depressiva non è insolito che si verifichi un sorprendente miglioramento della qualità della esistenza di chi ne aveva sofferto, perché è possibile trasformare quei momenti di disperazione e di angoscia in opportunità di recupero, uscendone fortificati, più lucidi e resistenti. Depressione ed ansia non sono incontrollabili, come tendiamo a credere. Al contrario, con adeguate strategie vincenti, si possono affrontare in modo a noi vantaggioso. Dunque conviene sperimentare, affrontare tali strategie mettendo in campo la nostra volontà, la nostra creatività per trovare "protocolli di cura" personalizzati, continuando ad impegnarci energicamente con il vivere quotidiano anche in condizioni di emergenza. Le donne, che più frequentemente degli uomini si trovano a fare i conti con la depressione, anche per ragioni culturalmente fondate, sanno essere capaci di operare in se stesse e nella loro vita grandi cambiamenti, trasformando un oscuro malessere in una formidabile occasione di riscatto. Credendoci si può fare tutto, se solo lo desideriamo fortemente. C’è chi come il sottoscritto sta ancora cercando di imparare… |
Post n°12 pubblicato il 07 Settembre 2012 da zattera68
Premessa: le malattie infiammatorie croniche intestinali.
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Inviato da: stefi2301
il 30/03/2015 alle 12:46
Inviato da: stefi2301
il 03/06/2014 alle 10:35
Inviato da: granellodisabbiaio
il 09/04/2014 alle 22:14
Inviato da: myrasol3
il 26/07/2013 alle 11:10
Inviato da: granellodisabbiaio
il 29/03/2013 alle 09:07