Quando non ho controllo
il mio cuore si fa di nera grafite,
la lingua
una scaglia d’ardesia.
l' orologio sul muro è fermo, così
non so se è giorno o notte, comunque
ascolto (il cielo ha il livore della disperazione!)
parole desolate che il vento di settembre
spazza, come foglie secche, dai canali di scolo,
lungo viali deserti, tra le panchine
nei parchi vuoti.
Parole che le prime piogge d' inverno
renderanno scivolose, e difficili da afferrare.
Ora non ho controllo:
ho il naso sulla nuca
e 25 occhi tra le scapole.
Rostri arrossati di ruggine
fuoriescono dai polpastrelli frenetici delle mie dita :
rumore come di unghie su una lavagna
rumore che lega i denti.