Creato da: Ikarus68 il 15/02/2009
poesie e non solo

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

Sumonipierrecesarattosensualmente.bastardmagnolia7011Ikarus68HoPersoIlSensomistral_73dglpenelope176rosablu1970_1970DOLCIOLAFantaemilionidieuroR90loridei
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Tag

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 

Se io fossi Dio...

Post n°34 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da Ikarus68
 


Se io fossi Dio, mi divertirei come un pazzo a rendere la gente felice.
Non lo farei perchè sono un filantropo (tendo più alla misantropia, a dire il vero) ma perchè la gente felice non rompe le scatole e avere intorno sorrisi e risate non sarebbe male.
Il problema è di trovare il modo di rendere tutti contenti. O, meglio, renderne contenti almeno la maggior parte, poiché è una chimera la speranza che le persone, anche qualora avessere tutto ciò di cui hanno bisogno, non vorrebbero di più. E' prerogativa degli esseri umani volere sempre di più, anche quando il 'di più' è del tutto superfluo.
Per prima cosa prenderei tutti gli uomini appartenenti al clero (qualsiasi clero, naturalmente: i miei sarebbero cambiamenti globali, quindi cristiani, musulmani, ebri..... non ci sarebbero favoritismi di sorta!) e li manderei a vivere su, diciamo, Nettuno. Dopo averli muniti di una struttura fisica che permetterebbe loro di vivere su Nettuno, dato che non voglio che nessuno muoia. Non di mano mia, intendo. Se poi decidono di scannarsi fra di loro, esattamente come fanno qui sulla Terra, non sarebbe un problema né mio né vostro.
Poi toccherebbe alla classe politica, che andrebbe a far compagnia ai suddetti preti, rabbini e compagnia cantante. Ottimo lavoro, tanto per cominciare col piede giusto: senza tutti quei lestofanti imbroglioni e guerrafondai, già la gente si sentirebbe meno oppressa.
Ora potreste domandarmi “ma una società civile ha bisogno di leggi e di coloro che le fanno rispettare”
Bene, avete ragione. Ma ho pensato anche a questo...
L'unica legge esistente sarebbe quella che dice che la tua libertà finisce dove inizia quella del tuo prossimo. Tale legge verrebbe fatta rispettare dalle creature meno corruttibili e meno disoneste del Creato: i miei angeli con tanto di spadone di fuoco. I trasgressori dell'unica legge ci penserebbero due volte prima di indulgere nelle loro iniquità se sapessero che dopo un nanosecondo che hanno sgarrato, riceverebbero la visita di un tizio alato armato di spada.
Ma, angeli sterminatori a parte, chi vorrebbe trasgredire la legge del rispetto? La gente sarebbe troppo occupata a usare il proprio tempo divertendosi. Sì, perchè il lavoro sparirebbe dalla faccia della Terra. Tutti potrebbero avere tutto senza lavorare. Com'è possibile? Semplicissimo: non dimenticate che su Nettuno ci sarebbe mano d'opera in abbondanza. E non godreste a pensare che, tanto per fare un esempio, il vostro Ipod l'hanno costruito persone che non hanno mai lavorato in vita loro, ingrassandosi sulle fatiche altrui? Io ci godrei come un pazzo!

E se fossi Dio, dopo aver impartito gli ordini ai miei efficentissimi angeli-legislatori e aver reso l'Umanità libera, mi ritirerei in un casolare nel Chianti a scrivere poesie, produrre il mio vino e fare passeggiate su e giù per i colli toscani. La sera, al mio ritorno, una donna dagli occhi di gatta accenderebbe il fuoco del caminetto, stapperebbe una bottiglia di vino e aspetterebbe l'alba con me, a condividere parole e silenzi.



 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ANGE MAUDIT

Post n°33 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da Ikarus68



Il mio amore, respinto, è caduto
 
trascinato dietro certa arte del sentire
con un flop comico e un po’ angosciante.

Mentre io, l’angelo afflitto,
chiudevo con un inchino lento
la scena ultima dell’atto finale, allorchè
il silenzio
veniva turbato da un applauso
che faceva tremar l’aria
(gli occhi miei terra di sterpi)
pietosamente afflitto
sono rimasto per tutto
il tempo
che ci è voluto.

Cos’altro avrei dovuto fare?

Erigere la mia poesia a arginare (invano, è chiaro!)
le intrusioni, le tentazioni, gli spregi, i tradimenti
dell’eterno e squallido umano divenire?
O piuttosto rinchiudermi
in una torre senza porta né finestre
a meditare di Tempo e Spazio
e di come Tempo e Spazio non sono mai
il mio Tempo e il mio Spazio?

Ritrovarmi a puntellare il mio niente
con i deboli puntelli della conoscenza
e alla fine, è inevitabile, capire
(ma lo sai già sin d’ora!)
che il gioco non vale la candela?

O essere un buon uomo, discreto e fidato,
uno sul quale poter sempre contare,
semper fidelis,
con il quale è piacevole far due chiacchiere davanti a un caffè,
quello che si dice uno pacato e perbene?
La domenica con l’orecchio alla partita di calcio,
gli altri giorni un’esistenza misurata
al ritmo di sospiri morenti?


        (e se invece
prendessi lama o schioppo
o con le mani nude, anche così!
e uscissi per le vie trafficate
e li facessi cagare addosso tutti,
loro,
così
simili
a me?)


 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

OCRE SELVAGGE

Post n°32 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da Ikarus68
 
Tag: Poesie


A coloro che non sanno di vedere
a coloro che non sanno di sentire.

Dov’è la strada, tracciata a stento
tra le ocre selvagge di quest’arida piana?
Dov’è la strada, e dove la fine
del faticoso fluire all’indietro?

Là, dove sfumano i sogni
dove muoiono i fiumi, le selve
i deserti?

Tra queste acque ho visto passare
il corpo del re, mio figlio,
mentre la valle un tempo rigogliosa,
diveniva un cupo pantano;
ho visto, nel Giordano, strali di luna,
nel Gange fangoso gli Dei del Serpente.

Qui, in questo stesso luogo,
dove io ho previsto il punto di non ritorno
e dove ho previsto il punto di rottura:
qui, dove
tutto
tace
e la vita
passa.


 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA MANTIDE

Post n°31 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da Ikarus68
 
Tag: Poesie



Mentre lei dorme, il viso
incastonato nella luce lunare,
simile nella figura ad un’Afrodite
tra le braccia di Orfeo,
la sua mente, ne sono certo,
sta pianificando.

Con l’orecchio vicino alla sua testa
sento trum trum frush frush
e queste, cari miei,
sono idee in produzione di massa.

Imprigionato
tra le lenzuola
(sudario consunto),
mi divincolo;

chiedendomi se sono
in tempo per una rapida fuga.

So di non esserlo. Nessuna illusione di sfuggire
alla sua catarsi.

Lei si muove nel sonno, la carne sua
calda,
rilassata (alla stregua della corda di un arco
a riposo),
leggermente scivolosa d’una sottile pellicola
di sudore.

Nei suoi capelli è rimasto il profumo di sale
e anche sotto la curva dei suoi seni.

No, non sono in tempo.

Rimarrò qui, ad alimentare con la mia presenza
i suoi sogni assassini.


 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

MERIGGIO CORINTO

Post n°30 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da Ikarus68
 
Tag: Poesie



Miss Loess, dal divino portamento, ci offrì un giaciglio su cui riposare
e vesti asciutte
in cambio di storie di mare e di guerra.


Loreannah, principessa del Levante, portò hashish e assenzio,
e un dono:
un vecchio sestante di ottone,
maculato dal tempo.


“Fu del Capitano Nunez”, disse sorridendo.


Flechmas servì coppe ricolme di vino e calici di sidroe mostrò ai nostri sguardi seni di bimba e oleoso pube
che offrì alle nostre bocche e alle nostre mani.


Più tardi, era quasi l'alba, ci lavammo con acqua di maree dopo,
seduti sulla battigia dorata,
masticammo in silenzio petali di loto.


 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
« Precedenti Successivi »

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963