Una croce, l’emblema dolente, una corona di spine, liliata rutilantum
e quel volto furente, la voce che svelle l’anima.
Supplicato da uomini vestiti di bianche vesti, le mitrie
come corna ondeggianti di pazienti bestie purgatoriali,
e gli anelli d’oro, il pastorale con la punta a spirale
e voci che incensano parole spaventate
sotto la cupola di una sterminata cattedrale.
“O Signore, non son degno di partecipare alla
Tua mensa, ma di’ soltanto una parola ed io sarò
salvato!”
Per quelli come me, che obbedienti
vanno seguendo uno straccio qualsiasi,
la turpe insegna di un’armata di fantocci –
mentre tutt’attorno figure in nero fanno scommesse su chi
riderà per primo
o in silenzio morrà.
Ite, missa est.
“Qui edificherai il mio regno” aveva detto,
ma qui - in questa gola smisurata, orlata di roveti e paludi,
in quest’angusta bolgia dal fondo cosparso d’ossa,
dove l’eco non riflette che l’eco di un’eco -
qui l’aratro fende solo sabbia ribollente
e il seme non radica nella sabbia ribollente
e l’acqua di tutti i fiumi e dei laghi del mondo
non potrebbe rianimare questo sterile deserto.
E questo tutto ciò che abbiamo avuto in eredità?
Ossa, ossa!
Ma almeno nelle ossa vi è la verità;
e non nelle parti corruttibili, che il tempo
corrompe e disfa,
ciò che fui io,
in definitiva
uno di quelli che spinge e incalza e preme
e alla fine non va da nessuna parte
che non sia il punto di partenza.
Non c’è verità dietro quella maschera che diciamo viso,
in definitiva una semplice ricopertura,
– una bautta senza espressione! – a coprire
un muso di bestia stirato in un ghigno meschino.
Sì, dirò che non c’è verità che non nelle ossa:
nelle ossa e nella polvere c’è la verità.
E non c’è verità in niente che non sia la polvere:
la polvere è verità.
Nelle ossa, quando il midollo è prosciugato
e la vita, piccola e strisciante, si è ritirata, vi è la verità.
Nè c’è verità nei libri,
solo illusioni, sogni, desideri –
ma certo non la verità.
La Bibbia, le Upanishad, il Guinness dei Primati,
l’Annuario del Cacciatore, il Rapporto sullo stato dell’Unione,
Le Profezie di Nostradamus, il Malleus Maleficiarum.
Niente verità.
Nè c’è verità nell’anima;
e poi - amici miei - chi ne ha mai visto una?
Ah, vi fosse dentro di noi un soffio divino
allora non saremmo più quello che siamo:
pecore azzoppate in mezzo a lupi e iene.
luglio 2005