Il VomeroUn Blog sul quartiere di Napoli dove sono nato e dove abito a cura di Gennaro Capodanno |
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Lettera a Babbo Natale
Post n°20 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da gennaro_capodanno
di Gennaro Capodanno Caro Babbo Natale, tu che di questi tempi ti prepari ad accontentare grandi e piccini, fai un dono anche a me, salva la città dove sono nato e vivo, la bella Napoli. Salvala innanzitutto da chi la disamministra. Napoli è una città in agonia, dove per poche decine di euro, forse anche per meno, si uccidono in pieno giorno persone innocenti per strada; dove saltano le saracinesche dei negozi per incendiarli o per depredarli, ma non ci sono kamikaze, solo estorsori e ladri; dove la delinquenza organizzata arruola i giovani che lasciano la scuola perché essi non credono più nel fatidico pezzo di carta, che, oggi, offre solo disoccupazione, frustrazione e fame, dove i vertici istituzionali si fregano le mani quando i delinquenti si ammazzano come bestie tra di loro, non sapendo come altro fermarli. Con un primo cittadino che sa solo tirare fuori dal cilindro qualche pillola di saggezza, sulla scorta di un’esperienza di oltre di mezzo secolo di attività politica - ma i politici non vanno mai in pensione? -; di un comitato provinciale per la sicurezza e per l’ordine pubblico che si riunisce ad ogni quotidiano ammazzamento, per non risolvere praticamente nessuno dei problemi per i quali è costituito; di un presidente della regione Campania che si fa chiamare “governatore” e che ha caratterizzato un’era di quasi tre lustri, con un finto rinascimento tra cumuli d’immondizia, non facendo crescere una nuova classe dirigente e seminando intorno a se solo il vuoto più assoluto, di una magistratura che solo oggi, accampando a scusa le solite disfunzioni burocratiche e le difficoltà presenti in tutti i pubblici uffici, sembra dare i primi segni di sussulto da un atavico letargo durante il quale i delinquenti, come quelli appartenenti alla gang della spaccata, per i quali l’ordinanza è giunta a dieci mesi dalla richiesta, hanno fatto il bello ed il cattivo tempo, in queste drammatiche condizioni, oramai, solo tu puoi salvare la “Città perduta”, che noi tanti napoletani onesti, altrimenti, dovremo a malincuore lasciare. Pensaci tu, Babbo Natale, e, trovandoti, rivolgi anche una preghiera a tua cugina la Befana. Il 6 gennaio prossimo tanto, ma proprio tanto carbone nero nelle calze di tutti coloro che, a vario titolo e a vari livelli, hanno scempiato l’antica ma sfortunata capitale del mezzogiorno d’Italia.
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