Decadenza e Libertà

Ante Post Scriptum di "Love, life and devotion".

     Giusto per avvalorare le tesi esposte nel mio ultimo intervento dedicato all'amore, Vi propongo, carissimi lettori, quello che pensa a tal proposito il grande Arthur Schopenhauer. Il brano è tratto dalla sua raccolta postuma "Il Primato della Volontà", Piccola Biblioteca Adelphi 479. Appunto n° 10 pag. 47 e seguenti.

Prego:

     "Ciò che nel mondo figura come persona ed è considerata l'essenza autentica dell'uomo è anzitutto la testa, il polo della conoscenza. Pur essendo di fatto un elemento secondario, essa vale tuttavia come la vera essenza dell'uomo. Ci stupiamo quando vediamo un uomo e una donna con le teste più diverse del mondo contrarre un appassionato vincolo matrimoniale; ad esempio, lui rozzo, tarchiato e ottuso, lei delicata, intellettualmente raffinata, sensibile, eccetera; oppure lui geniale e colto, lei un'oca. Eppure, sono attratti irresistibilmente l'uno verso l'altra e sono fatti l'uno per l'altra.

     La ragione è che qui opera la volontà in sè, il cui punto cruciale è l'altro polo, i genitali. Il matrimonio non è un patto di teste, ma di cuori, cioè della volontà. Nelle questioni d'amore conta ben altro che non l'armonia delle energie intellettive o il loro grado di perfezione.

(I genitali sono di fatto la vera persona, che qui, dove la faccenda si fà seria, pretende i suoi diritti, curandosi poco dell'armonia o del contrasto fra le teste, che sono l'elemento secondario. In Italia, si designa talvolta la persona con cazzo; si dice per esempio: è un cazzo matto)".

     Neanche ci fossimo telefonati...grande Arthur...