Willy Ironman Cacace

Giallo il sole la forza mi dà... Martedì 18 Febbraio parte da Roma la spedizione degli Ironmen Italiani alla volta dell'isola di Langkawi,in Malesia. All'aeroporto di Fiumicino ci sono Giacomo Maritati,il sottoscritto Vincenzo Catalano,Ivan Moniz e Giuliana Trabucco.Claudio Faedo e Omar Zuffo sono già in Oriente da qualche giorno,approfittando dell'occasione per visitare Kuala Lumpur.Il viaggio è lungo,facciamo scalo a Kuala Lumpur e poi proseguiamo per Langkawi.Tra attese e coincidenze arriviamo nell'isola malese dopo trenta ore dalla partenza.L'impatto è traumatico:verso le 11 di mattina ci sono già 40 gradi ed un tasso di umidità altissimo:per chi arriva dai -5 del Lago di Garda l'ambientamento non è facile. Dopo un breve sonnellino,nella serata di Mercoledì io e Maritati facciamo una sgambata a piedi e capiamo subito che in gara ci sarà da soffrire:infatti sudiamo solo ad allacciarci le scarpe e facciamo fatica a respirare.L'atmosfera è delle migliori:per le strade si incontrano atleti provenienti da ogni parte del mondo,si riconoscono facce e personaggi incontrati nel corso degli anni sui campi di gara internazionali.Il caldo non concede tregua .Oggi,Giovedì, il cielo e' un po' coperto,ma l'umidita' resta altissima.Ieri ho rimediato ustioni su tutto il corpo dopo un'uscita in bicicletta di un paio d'ore. Se Domenica il cielo sara' cosi' coperto,certo non andrebbe male... Qui vedo,come al solito,cose impressionanti:atleti che si allenano 4-5 ore al giorno a pochi gg. dalla gara.Il fatto e' che alla fine sono proprio loro a chiudere con tempi strabilianti. Io non me la sento:il caldo mi sta sfiaccando. Ho optato per qualche ripetuta a piedi stamattina ed un giretto di 45 min in bicicletta.In serata,prima del pasta party,faro' 20 min di bracciate lente. Domani un'oretta tra scatti,addominali e flessioni.Alle 9 di domattina avro' finito il tutto ed iniziera' l'attesa con la consegna della bici(alle 13). Soprattutto in albergo scambiamo pareri e racconti e solo chi è "finisher" può capire che atmosfera si respira in certe occasioni.Maritati parla di "profumo di Ironman": ma questa volta c'è l'accoglienza dei malesi a stupirci.Situazioni incredibili:la gente ti ferma in mezzo alla strada per augurarti tutte le fortune possibili,i bambini vogliono stringerti la mano,le macchine si fermano per farti passare se stai transitando con la bici oppure a piedi e dai finestrini qualcuno ti urla "good luck"! Ogni nostro desiderio è un'ordine e gli organizzatori si fanno in quattro per esaudirlo. Abbiamo la sensazione di essere i protagonisti di un evento molto importante per questa gente. Al di fuori dell'ambito sportivo infatti,si notano molti segnali di povertà ed emarginazione.Nei giorni successivi si espletano i riti della regisrazione,ritiro del pacco gara e sopralluogo sul percorso.Durante una corsetta nei pressi dell'albergo vedo Luc Van Lierde fermo ad un semaforo con la sua bicicletta.Mi fermo e gli stringo la mano.Lui è gentilissimo,si intrattiene qualche minuto e poi mi dice che deve rientrare in albergo,che,guardacaso,è lo stesso dove alloggio io.In serata lo incrocio nuovamente nella hall e mi faccio scattare una foto con lui.Il giorno prima... Ci siamo...quasi. Stamattina il tempo e' fantastico:l'aria e' fresca ma c'e' sempre un sole fortissimo. Ieri sera io e Leila siamo andati a trovare l'amico Claudio Faedo(Ironman eccezionale:7 volte Lanzarote,5 volte Embrun,Klagenfurt,Zurigo,Roth,piu' di 60 maratone all'attivo,5 100 km ecc...)che alloggia nell'altro capo dell'isola insieme alla sua ragazza. Abbiamo nuotato in un mare molto bello e corso sulla spiaggia al tramonto:scene da film,ve lo assicuro. Poi con l'equivalente di 5 euro a testa abbiamo mangiato come dei lupi:riso,pollo,verdure,manzo,ecc. La tensione sta salendo:oggi pomeriggio c'e' la consegna delle biciclette. L'albergo pullula di atleti provenienti da ogni parte del mondo:incontro amici conosciuti girando il circuito gare WTC e scambio pareri ed esperienze. Questa atmosfera e' il mio pane,parte del mio mondo e della mia vita. Le motivazioni,che nei giorni scorsi erano un po' offuscate dalla lontananza della gara,oggi sono al massimo. E se cosi' non fosse ci penserebbe l'amico Giacomo Maritati a far salire la tensione con aneddoti e racconti. Stamattina faro' alcuni scatti lungo la spiaggia e regolero' il cambio della bici provando una piccola salita dietro l'albergo. Poi andro' in palestra per un'oretta. Per mezzogiorno avro' finito tutto. Finalmente arriva il giorno della gara.Giacomo Maritati,che di Ironman ne ha corsi 30,afferma che il percorso in bicicletta è uno dei più veloci in assoluto,ma il caldo offuscherà questi valori e questi giudizi. Nel nuoto non è consentita la muta(figuriamoci!!!)e la temperatura dell'acqua è intorno ai 28 gradi. Ai nastri di partenza ci sono 409 atleti,ma solo 225 porteranno a termine la gara.Gli organizzatori affermano che è stata la giornata più calda da due mesi a questa parte. Tutti soffrono più del previsto:Faedo,Maritati,Zuffo,Moniz,Catalano,Trabucco.Barcollo ma non mollo Cari amici, con molto orgoglio e qualche rammarico vi comunico che ho portato a termine il mio Ironman n20. Vi giuro che non ho sofferto MAI cosi' tanto. Ho chiuso in 14 ore e 53 minuti una gara disputata in condizioni ambientali a dir poco proibitive. La temperatura era intorno ai 45 gradi e qui in Malesia il sole tramonta di colpo verso le 19.30,ma fino a quel momento rimane quasi a picco sulla testa. Mi conforta il fatto di non aver mollato nonostante i crampi lancinanti alle gambe e le lacrime agli occhi che mi scendevano per il dolore. Ad avvalorare questa mia consolazione ci sono anche le prestazioni degli amici Faedo e Maritati,atleti con un personale di 9 ore e 58',ma che hanno trovato ieri moltissime difficolta'.Mi dispiace molto per loro,ma cio' significa che la gara e' stata molto difficile per tutti. Il mio rammarico deriva dal fatto di aver osato troppo. Sono uscito dall'acqua in 1h e 20 e ho fatto il primo dei due giri in 2h 56',viaggiando ad una media dei 30kmh nonostante il caldo e i ripetuti saliscendi. Mi sentivo bene,le gambe giravano a mille ed ero ben idratato e nutrito dai numerosi rifornimenti. In quel momento ho pensato,sbagliando,di poter strafare. Ho iniziato a spingere sui pedali noncurante del fatto che nelle gambe non avevo poi cosi' tanti km di allenamento. Ho anche smesso di bere,intento solamente a stare curvo sulla mia prolunga. Al km n.100 il crollo.Poco idratato,ho iniziato ad avvertire crampi ai femorali e ai quadricipiti. Non riuscivo a spingere nemmeno in discesa e cosi' ho impiegato 4h per terminare gli ultimi 80 km. Giunto all'arrivo mi girava la testa.Ho iniziato la maratona camminando e cosi' e' stato per 12 km.Poi mi sono ripreso,ho bevuto molto e ho iniziato a correre piano. La fine e' stata come sempre entusiasmante.All'arrivo circa 10.000 persone in festa mi hanno accolto. I ritiri erano a frequenza regolare,le ambulanze correvano avanti e indietro.Mai avevo assistito a certe scene:atleti portati a braccia,in barella,a spalle. Ma nella mia testa la parola ritiro non esiste.Assisto a scene commoventi durante la gara:lungo il percorso in bici attraversiamo villaggi poverissimi dove i bambini ci implorano di dargli una borraccia o una barretta.Tutti gli atleti fanno il possibile per accontentare questi bambini e prima dei rifornimenti si liberano di qualsiasi approvvigionamento per regalarlo ai piccoli fans. Ma lo stupore raggiunge l'apice durante la maratona:centinaia di bambini corrono a fare la spola tra i vari rifornimenti,così da farli diventare infiniti e continui per tutto il percorso.Chi in bici,chi in motorino ti allunga una borraccia,delle spugne,del ghiaccio.E poi saluti e incitamenti continui,pacche sulle spalle,sorrisi infiniti. L'entusiasmo di questa gente mi fa sopportare meglio la sofferenza di una maratona camminata per buona parte.Le vesciche fanno meno male,la testa gira di meno. Se proprio devo muovere una piccola critica agli organizzatori? La maratona si snodava attraverso la cittadina di Kuha e il transito alle auto era consentito.Nonostante ciò il tutto era tenuto sotto controllo da un servizio d'ordine impeccabile e preciso e il calore degli automobilisti malesi,con ripetuti incitamenti e saluti,cancellava questo piccolo inconveniente. Queste mie impressioni sono state condivise anche dagli altri italiani in gara,con i quali ho concordato cosa scrivere. Le impressioni di Giacomo Maritati:La località è senza dubbio affascinante e certamente da non limitare, come abbiamo fatto noi, ai giorni della competizione. Ritengo la popolazione estremamente ospitale nonchè il livello del costo della vita abbastanza contenuto. Per quanto concerne la gara, ritengo che sia uno degli Ironman più veloci se fosse assistito da una temperatura più mite: il caldo la fa inesorabilmente da padrone specie nella sezione finale della maratona. Per quanto concerne la mia gara, come ti ho detto al telefono, il tedescone che mi precedeva di pochissimo dopo la bicicletta ( in quel momento ero 2° di ctg e 20° ass.) alla fine è rrivato 12°, mentre IO sono arrivato FINITO ed ampiamente cotto dal caldo nonchè bollito dall'acqua che frequentemente mi buttavo su testa e corpo per abbassare la temperatura. Ma per Kona ... finchè c'è vita c'è speranza. Ler impressioni di Claudio Faedo:una competizione come l'Ironman non puo' essere limitata al solo aspetto sportivo.Infatti ,da questo punto di vista la mia prestazione va dimenticata. Quello che non ho mai pensato,comunque,è stata la possibilità di ritirarmi:il calore della gente e l'entusiasmo dei bambini mi facevano andare avanti. Sotto l'aspetto organizzativo,devo fare i complimenti a tutto l'entourage,che ci ha messo nelle migliori condizioni per poter sostenere la gara e per avere un piacevole soggiorno. --------------------------------------------------------------------------------