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Post n°9 pubblicato il 06 Ottobre 2005 da singevert
L’Oriente, tanto criticato, s’insinua in una forma di “inaccettabile” poligamia che farà rivoltare nel letto nuziale (e non) le varie B che governano il mondo e che lo vorrebbero a modo loro, da George W. Bush a Silvio Berlusconi. Quello che si vorrebbe evitare, di certo, è l’Harem a senso unico, e in tal caso le pari opportunità vorrebbero che anche una donna possa prendere in sposi piu' uomini. Rimedio migliore della clonazione. L’Italia non è certo pronta a un ménage a trois legalizzato, in quanto non lo è nemmeno (o non lo è più) per un ménage a deux. In tutto ciò, rileggendo il nostro codice civile che consacra il matrimonio come contratto fra due persone, non possiamo negare che la terminologia laica utilizzata – dimenticando per un attimo il riferimento al numero dei componenti del nucleo matrimoniale – permette di essere collegata con un solo passo alla volontà e alla libertà dei contraenti. Ciò aiuta in quanto, se si considera la possibilità di concludere contratti che viene attribuita dalla legge in termini ampli, allo stesso tempo viene lasciata ai contraenti una valvola di fuga nello scrivere qualunque tipo di contratto che non sia in contrasto con l’ordine costituzionale e i principi generali dell’ordinamento. Si rimane, qui, ancorati allora al problema della morale che in alcuni momenti s’inserisce nelle clausole contrattuali e sembra rendere difficile, se non impossibile, l’unione poligama. Ma, fatta la legge trovato l’inganno, non è contraria all’etica o alla Costituzione la formalizzazione di un’unione civile dinanzi a notaio, quando trattasi di condivisione di beni e disposizione della proprietà: cò che non è altro se non il matrimonio. Dunque, fra le norme non scritte del nostro ordinamento, rinveniamo la possibilità di stipulare un negozio giuridico fra persone di qualunque sesso senza dover necessariamente intraprendere una battaglia con la Chiesa e con le famiglie naturali, nei limiti in cui si accetti la laicità del rapporto. Il “contractvrijheid” olandese non è altro, in fondo, che una partnership attraverso la quale anche il matrimonio può trovare i prodromi di una privatizzazione e l’individuo può riprendere – se vuole – il monopolio della propria vita compiendo scelte che non spettano né allo Stato, né alla Chiesa. Detto ciò, rimane l’idea di monogamia: se gli italiani (e, in genere, la maggioranza dei conservatori) non accetta le coppie di fatto, quindi le coppie omosessuali anche laddove non legalizzate, come si può pretendere l’introduzione di un’idea poligama che non contrasti con la nostra cultura? Eppure qui non si tratta di mettersi dinamite nel corpo e farsi esplodere in una metropolitana. L’Oriente è e sarà ancora lontano dall’Occidente. Riflettendo, però, non può non venire in mente l’ipocrisia del sistema che permette il divorzio, matrimoni successivi in quantità industriale ogni tre anni (due per la separazione, uno per la formalizzazione dopo un tentativo di conciliazione da parte di un giudice che, davvero, non ha alcun interesse a rimettere insieme nuclei familiari), e, soprattutto, in un Paese in cui il tradimento è all’ordine del giorno e la Chiesa ripete dogmi come preghiere a memoria. Victor non ha tradito la Chiesa, lo Stato o se stesso, Mirjam e Bianca hanno rischiato la faccia in nome di un futuro forse ancora lontano in cui l’ipocrisia sarà il valore da espellere dall’ordinamento e, forse, potrà finalmente rispondersi alla domanda: “È possibile amare più di una persona?”. Tutti ci metteremo, allora, il cuore in pace.
Post n°6 pubblicato il 05 Ottobre 2005 da singevert
From: http://www.brusselsjournal.com/node/301 The Netherlands and Belgium were the first countries to give full marriage rights to homosexuals. In the United States some politicians propose “civil unions” that give homosexual couples the full benefits and responsibilities of marriage. These civil unions differ from marriage only in name. Meanwhile in the Netherlands polygamy has been legalised in all but name. Last Friday the first civil union of three partners was registered. Victor de Bruijn (46) from Roosendaal “married” both Bianca (31) and Mirjam (35) in a ceremony before a notary who duly registered their civil union. “I love both Bianca and Mirjam, so I am marrying them both,” Victor said. He had previously been married to Bianca. Two and a half years ago they met Mirjam Geven through an internet chatbox. Eight weeks later Mirjam deserted her husband and came to live with Victor and Bianca. After Mirjam’s divorce the threesome decided to marry. Victor: “A marriage between three persons is not possible in the Netherlands, but a civil union is. We went to the notary in our marriage costume and exchanged rings. We consider this to be just an ordinary marriage.” Asked by journalists to tell the secret of their peculiar relationship, Victor explained that there is no jealousy between them. “But this is because Mirjam and Bianca are bisexual. I think that with two heterosexual women it would be more difficult.” Victor stressed, however, that he is “a one hundred per cent heterosexual” and that a fourth person will not be allowed into the “marriage.” They want to take their marriage obligations seriously: “to be honest and open with each other and not philander.”
Post n°4 pubblicato il 05 Ottobre 2005 da singevert
ehi
Post n°1 pubblicato il 03 Ottobre 2005 da singevert
I took pictures of the Colosseum and the Tour Eiffel
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