Creato da fiordilotodgl13 il 13/06/2009

Fiore

Riflessioni in consapevolezza

 

« Elvira De AlvearL’urgenza di praticare »

La grande fuga

Post n°150 pubblicato il 21 Maggio 2010 da fiordilotodgl13

 

 

Cerchiamo di sfuggire ogni momento alla nostra finitezza, corriamo ma non c’è via di fuga reale. Come esseri umani abbiamo la capacità di fermarci, guardare, imparare dalla nostra esperienza e prendere coscienza della verità. Questa vita è di gran valore e può essere usata per trascendere tutta la sofferenza e l’intero ciclo della rinascita. Una delle cose che ci aiuta a provare interesse per la vita, invece che trascinarci ciecamente alla deriva, è il prendere in esame la nostra mortalità. Ci sono alcuni dati di fatto molto ovvi, che sono innegabili per buddhisti, cristiani, adepti allo sciamanesimo o Druidi che siano. Essendo nati, giorno dopo giorno diveniamo più vecchi; avremo esperienza della vecchiaia e poi conosceremo la morte. Il maestro zen Suzuki Roshi  ha paragonato la vita ad una nave, che dispiega le sue vele nel mezzo dell’oceano, e poi affonda, e questo è un dato inconfutabile. A partire dalla nascita, la vita umana va avanti nel processo d’ invecchiamento fino alla vecchiaia, la malattia e la morte. Il fatto è che assai raramente si riflette su questo, a meno che la persona non sia molto dedita al sentiero spirituale. Il non riflettere su questi temi incide sui nostri valori, influisce sulle nostre scelte, ed ha un effetto su ciò a cui ci interessiamo e a cui diamo significato. Le cose amate e quelle detestate sono condizionate dal nostro mancato riconoscimento della mortalità. Chi conosce Carlos Castaneda ricorderà Don Juan che gli rivela di agire come se la sua vita dovesse durare mille anni. Don Juan dimentica di essere mortale, mentre è proprio ricordando che la morte pende sul capo che si divieni un guerriero, le cui singole azioni hanno significato e dignità. Non si può dire che il senso della vita venga sottratto dalla condizione di mortalità: se infatti vivessimo per centinaia o migliaia di anni, da dove nascerebbe l’urgenza di porre rimedio alle cose che vanno male, di risolvere i nostri contrasti ed il senso di reciproca alienazione? Se invece siamo coscienti di quanto breve, fragile e preziosa sia la nostra esistenza umana, ci rendiamo conto di non avere il tempo di indulgere in umori ed emozioni insignificanti, piccole sciocche gelosie ed avversioni. Immemori della nostra mortalità, dimentichiamo la nostra morte imminente, consentendo a queste cose di avviluppare completamente la mente, fino al punto di una totale distorsione del senso complessivo di cosa è importante e di cosa non lo è.

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Commenti al Post:
m.furnaro
m.furnaro il 21/05/10 alle 14:32 via WEB
l'invecchiamento è un processo difficile per tutti,invecchiare in saggezza lo è ancora di più.
 
 
fiordilotodgl13
fiordilotodgl13 il 22/05/10 alle 13:03 via WEB
L'invecchiamento è un processo naturale che vorremmo evitare. La natura della vita è questa e comprenderla ci porta a vivere in modo intelligente e cosapevole
 
lucved
lucved il 21/05/10 alle 15:30 via WEB
Credo che delle volte ci dimentichiamo proprio del fatto che invecchiamo, un sorriso...Lucio..
 
 
fiordilotodgl13
fiordilotodgl13 il 22/05/10 alle 13:08 via WEB
Io penso che ci dimentichiamo troppo spesso altrimenti non ci perderemmo in stupide sciocchezze che ci rendono la vita più amara.
 
ZPPWZAFAGOGE
ZPPWZAFAGOGE il 23/05/10 alle 00:15 via WEB
Frizzante sabato sera e splendido weekend a Te un sorriso e un affettuoso caldo abbraccio ciao Fabry
 
ilmonako
ilmonako il 27/05/10 alle 11:21 via WEB
klikkame ke la tua giornata sia kome questo grafiko smak gian piero
 
ilmonako
ilmonako il 27/05/10 alle 16:02 via WEB
buon pomeriggio fiore, grazie a te, ke rikambiando la visita hai lasciato un dolce priofumo, smak gian piero
 
manuela1966
manuela1966 il 02/06/10 alle 10:28 via WEB
Biongiorno e buona giornata di festa, un raggio di sole che illumina il viso e riscalda il cuore. Manu
 
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Il “grazie” è un mantram che dovremmo usare sempre, riconoscendo che la vita ci da quello di cui abbiamo bisogno per fare il nostro passo evolutivo e non quello che noi desidereremmo avere.

 

 

 

 

Gesù diceva: Siate passanti.

Sapere che questa tremenda “sofferenza” passerà, la rende sopportabile. Sapere che questo piacere affascinante “passerà”, ci rende più liberi nei suoi confronti e meno tristi quando si allontana.

 

Il Vangelo di Tommaso

 

 

Non dimorare nel passato, che non è mai esistito, né nel futuro che non ti apparterrà, ma alberga nel presente unico luogo dell'essere dove il tempo è assente, dove la luce è più piena e più intensa.

 

 

 

Quando si è collegati all’energia dell’amore, si riesce a percepire l’armonia che pervade tutto il creato.  Come dice Anaïs Nin , “ l’unica trasformazione e alchimia che trasforma qualunque cosa in oro è l’amore”.

 

 

 

 

 

 

 

La consapevolezza non può fare nulla di male. Questa è la vera bellezza della consapevolezza: qualunque cosa da lei prodotta è bella e giusta. In maniera naturale, senza richiedere sforzi e disciplina.

 

 

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