Zero Zero Zenzero!!!

L'abitudine di propinare test psicologici in ogni situazione l'abbiamo sicuramente mutuata dagli americani, un pò come gli hamburger del Mconald's...

Ieri nuovo test al centro per donne operate al seno che frequento, è il secondo colloquio-test a cui vengo sottoposta da dicembre, cioè da quando sono formalmente entrata in contatto con questa struttura.

Mi è stato presentato come un modo anonimo di raccogliere informazioni sui comportamenti e sulle reazioni comuni di chi ha vissuto l'esperienza del tumore. Beh le domande erano di due tipi: come percepivi la tua salute nella tua quotidianità e nelle relazioni esterne e come era veramente la tua salute. Stavolta sono stata molto più propositiva della volta scorsa in cui ancora risentivo gli effetti della chemio e della radio, ma colpo di scena quando il test era ormai finito e mi sentivo forte delle mie risposte solari, ho sentito degli enormi goccioloni di acqua sul mio braccio, avevo cominciato a piangere, il mio corpo stava piangendo. E' stato tremendo, la mia reazione non coincideva con l'immagine che avevo dato di me, avevo bisogno di piangere.

Dopo la terapia del sorriso ecco la terapia del pianto, 15 minuti di pianto al giorno per levarti il medico di torno. E meno male che vado raccontando in giro che sono forte e che ce la farò. Nella realtà mento spudoratamente, mi nascondo rido, scherzo e metto da parte tutto il dolore e poi puf basta che qualcuno mi dica che "percepisce" i miei veri pensieri e tutto il castello crolla. 

Ho passato una pessima giornata solo perchè mi sentivo umiliata di aver ceduto così, di aver mostrato il mio volto ferito. In questi mesi mi sono impegnata molto a costruirmi "una faccia di bronzo" e questo mi ha aiutato a sopravvivere ma non mi ha curato. Sul comodino ho la ricetta degli antidepressivi che mi sono stati prescritti, la tengo lì come ultima spiaggia "disponibile" a cui sto cercando di non approdare. ogni tanto la guardo e mi chiedo se forse è il caso di usarla, mi son data un sacco di mordenti che di giorno non mi fanno pensare e che mi stancano abbastanza da farmi dormire per le prime cinque ore di fila  la notte, ma poi mi sveglio e resto così sveglia senza pensare ma spaventata, tanto spaventata. Ho paura, ho paura perfino di quello che ho già vissuto. Ho ancora paura dell'operazione che ho già vissuto, ho ancora paura delle chemio che ho finito, ho ancora paura di affrontare il mondo senza capelli eppure i capelli mi sono ricresciuti.