Angulus ridet

Forse è solo freddo quello che sento

Lei è sempre stata smarrita. Una virgola abbandonata tra le lenzuola. Indolente. Taciturna. Sospesa.
Lui è sempre stato infelice. Un punto. L’epilogo arido di uno schematico riassunto.

Lei pensa che la notte sia maligna...che ingigantisca le ombre per schernire chi ha paura...che dilati le ore per terrorizzare quelli che attendono ancora qualcosa, come dei naufraghi alla deriva.

Lui pensa che il giorno sia solo amarezza che esplode fra un buio e l’altro. Da ingoiare, attimo dopo attimo.

Lei col fiato in gola aspetta giorni migliori, carezze lievi che dolcifichino i suoi dolori.

Lui, rassegnato, la notte, serra gli occhi e si assopisce pronto a subire il prossimo...senza mai illudersi che sia l’ultimo.

Lei,  intanto, con le mani che vibrano, prova ad appiccicare sogni e pensieri come pezzi di carta incollati sui muri.

Lui, Intanto, con le mani robuste, prova a sbriciolare le sue paure come fette di pane che fatica a mangiare perché sono vecchie e dure.

Lei le lacrime  le lascia rotolare. Ha smesso di credere di poterle ingoiare.

Lui le lacrime  le lascia seccare. Ha smesso di credere di poterle sprecare.